Quest’oggi è stato presentato il progetto economico del programma della candidata alla Presidenza del Cile del Frente Amplio. Fino ad ora, nessun candidato aveva effettuato una proposta così completa e ancor meno autofinanziandosi. Beatriz Sánchez ha annunciato inoltre la realizzazione di una consultazione popolare nel mese di settembre, in cui saranno precisate le priorità ancora da definire con specifici atti preventivi e concludendo così il processo partecipativo del Programma di Governo del Frente Amplio.

Ad accompagnare la candidata vi erano Claudia Sanhueza, Nicolás Grau, José Luis Ugarte, Daniela Manuschevich y Ramón López: tutti accademici, con dottorati di ricerca ottenuti in diversi atenei del mondo e responsabili di questo settore nel programma del Frente Amplio.

Beatriz Sánchez ha iniziato analizzando le quattro ragioni per cui il Cile non cresce, segnalando che ciò è dovuto al fatto che si è esaurita la strategia di sviluppo economico: esiste un’alta concentrazione di ricchezza e potere, il saccheggio dell’ecosistema e un investimento insufficiente nel capitale umano (pensioni, istruzione e sanità). Di fronte a tutto ciò, ha segnalato la necessità di adottare principi per una nuova politica economica che contemplino la riattivazione economica senza indebitamento fiscale, la redistribuzione degli introiti, uno Stato che sia imprenditore e promuova la sostenibilità ambientale.

Per la sua messa in moto, la candidata ha indicato tre punti cardine:

  1. Piano nazionale d’investimenti (spinta all’innovazione, portfolio delle infrastrutture, investimento sociale per cambiare la vita degli individui)
  2. Nuove forme di produzione (decentramento dell’economia, sviluppo ecologico)
  3. Distribuzione degli incarichi e dei profitti dello sviluppo (rapporti lavorativi moderni ed equilibrati, giustizia tributaria).

Successivamente, ha enumerato e dettagliato le proposte per ciascuno di questi tre punti contenuti nel documento di 59 pagine, coi grafici corrispondenti. Tra queste proposte, sottolineiamo la riduzione di 1.000 milioni di dollari in spese per la Difesa, provenienti dalla legge riservata al rame; il ripristino della tassa sul guadagno del capitale borsistico; la fine delle esenzioni tributarie ingiustificate; la creazione di una tassazione diversificata dell’IVA; la disintegrazione fiscale per le grandi aziende; royalties minerarie; tasse ai super ricchi del 50% sulle rendite superiorri a 150 milioni di dollari annuali.

Ciò consentirà di triplicare la spesa pubblica per l’innovazione, dando impulso a piccole e medie imprese, nonché allo sviluppo di cooperative; diversificare l’attività imprenditoriale creando progetti in grado di riattivare l’economia e generare occupazione in modo massiccio. E consentirà anche un investimento pianificato per l’istruzione e per la sanità che garantisca l’effettivo esercizio dei diritti; riprendere l’investimento diretto dello Stato in materia di soluzioni abitative, condizioni di vita e sicurezza dei quartieri, nonché affrontare le sfide del cambiamento climatico, che includono acqua potabile, irrigazione e trasporto sostenibile.

Ha sottolineato che l’investimento sociale dovrà assicurare a ogni individuo l’accesso a un insieme di garanzie che gli consentano di avere una qualità della vita consona allo sviluppo del paese, come il caso del finanziamento a persone affidabili.

Un programma che assicuri un impulso allo sviluppo sostenibile, la redistribuzione della ricchezza e la garanzia dei diritti umani, suffragato da fonti di finanziamento chiare, a cui il paese è in condizione di attingere.

 

Traduzione dallo spagnolo di Cristina Quattrone