Ancora riunione ICAN il 6 luglio alle 9.00. Vigilia dell’adozione del Trattato che proibisce le armi nucleari.

Si riassumono i passi finali che precedono questo storico risultato. Domani (oggi, venerdì 7 luglio, ndr) alle 10 la Gomez presenta il testo da adottare – non sono possibili emendamenti -e i movimenti sperano che l’atto avvenga per acclamazione.

Ci saranno poi i commenti e le dichiarazioni degli Stati (il testo ci piace molto e lo adottiamo perché, ci piace poco e lo adottiamo perché…) ed infine l’adozione, per condivisione unanime dei partecipanti (121 registrati sul sito ONU, ma annunciati pubblicamente in 140).

L’atmosfera vede prevalere il bicchiere mezzo pieno: questo è il momento, si dice, per cui avevamo lavorato da decenni ed il sogno è diventato realtà. È il successo di un lavoro collettivo e dobbiamo metterlo in risalto, pur consapevoli che ci sono aspetti da migliorare: la prima revisione ufficiale è 6 anni dopo l’entrata in vigore, ma emendamenti, secondo l’art. 10, possono essere proposti e fatti circolare in ogni momento.

Essi possono essere approvati dalle riunioni degli Stati parte e dalle Conferenze di revisione con una maggioranza qualificata di 2/3.

Gli emendamenti entrano in vigore dopo che la maggioranza degli Stati parte al momento dell’adozione depositano la ratifica.

Il compito più urgente per le reti organizzate in ICAN è la campagna per le firme e le ratifiche: prima il trattato entra in vigore, ovviamente meglio è.

L’appuntamento da tenere presente è la Conferenza ONU “di alto livello” del 2018: l’occasione di un primo possibile compromesso tra Stati non nucleari e Stati nucleari, dove puó essere giocata la partita della “deallertizzazione” di 2.000 testate e ripresa l’iniziativa per superare la possibilitá di recesso.

Ore 10 di mattina. La presidente Gomez apre la sessione plenaria e, verso le 11.00, sono permessi tre interventi della società civile, comprendendo in essa i parlamentari per il disarmo nucleare (parla un australiano). Sottolineano che finalmente si crea una situazione in cui le armi nucleari non sono solo immorali ma illegali.

Di pomeriggio comincia la parata delle dichiarazioni degli Stati sul testo che dovranno adottare. Domani verso tarda mattinata, quando finisce l’elenco dei 100 e passa interventi, si vota e possiamo stappare lo champagne.