Lo scorso 21 aprile Cuba e Marocco hanno rialacciato le relazioni diplomatiche. Queste erano state interrotte dal Marocco 37 anni fa, precisamente dal 22 aprile 1980, perché il governo rivoluzionario di Cuba aveva riconosciuta la Repubblica Democratica Araba dei Sahrawi, mentre Rabat considerava, e tuttora considera, il Sahara Occidentale come proprio.

La ripresa delle relazioni è stato annunciato da un comunicato del Ministero degli Esteri dell’Avana: “Guidati dalla reciproca volontà di sviluppare relazioni amichevoli, i due governi hanno accettato di ristabilire i legami, nonché la cooperazione politica, economica e culturale”. Cuba ha voluto anche rionoscere l’appoggio nell’ONU del Marocco ‘contro il blocco economico, commerciale e finanziario degli Stati Uniti’.

Cuba ha però rimarcato che solidarietà e il sostegno all’autodeterminazione del Sahara Occidentale rimarrano invariate e continuerà a dare assistenza nella formazione di centinaia di giovani saharawi, nelle istituzioni educative cubane e aiuto di personale cubano nei settori della sanità e dell’istruzione.

A l’Avana l’ambasciata del Marocco e quella della Repubblica Democratica Araba dei Sahrawi dovranno coesistere civilmente e pacificamente come nell’Unione Africana. Ciò nello spirito di un’America Latina e dei Caraibi area di pace, come proclamato a gennaio del 2014 dal CELAC.

Dopo questa importante presa di posizione di Cuba il ministro saharawi per l’America Latina e i Caraibi Omar Mansur ha manifestato la propria gratitudine oltre all’Unione Africana e altri paesi, specialmente a Cuba per  ” la difesa del diritto dei popoli alla propria autoderminazione, all’indiendenza e alla decolonizzazione, come alla sua fedeltà ai principi che reggono la politica internzazionale.”
Il popolo Saharawi ha come priorità la liberazione della propria patria e saprà come utilizzare in maniera adeguata la presenza del Marocco nell’Unione Africana e il ripristino di questo paese di relazioni diplomatiche con l’amica e alleata Cuba.