Il 2 febbraio in Colombia è stato emesso, con ottima diffusione, dal Comitato Campaña Por Una Paz Completa, un comunicato firmato da molti politici, sindacalisti, sacerdoti e leaders sociali.

La Campaña Paz Completa è nata, mesi fa, come iniziativa di molti settori della società che cercano una soluzione politica e negoziata del conflitto armato colombiano, in particolare tra Governo Nazionale e ELN.

Il cuore della loro iniziativa è considerare la pace una costruzione collettiva, che implica la soluzione di conflitti storici e strutturali a livello sociale, politico ed economico con una partecipazione collettiva.

CELEBRIAMO I PROGRESSI NEL PROCESSO DI PACE TRA GOVERNO ED ELN. SI VADA VERSO LA PARTECIPAZIONE!

Di fronte ai gesti umanitari che il Governo Nazionale e l’ELN realizzarono, ci congratuliamo con le parti per la volontà politica che hanno dimostrato, il loro impegno a trovare soluzioni e stabilire accordi per conseguire l’inizio della Fase Pubblica delle negoziazioni il prossimo 7 febbraio a Quito, riempie di speranza la società colombiana che aspira a una pace completa.

Pensiamo che la prossima tappa comporterà grandi sfide per essere una proposta inedita in tutti i processi di pace nel mondo; senza dubbio è una grande opportunità per dimensionare in maniera più assertiva quella che è stata la partecipazione nel paese dal 1991 e ottenere un cambio positivo in questo senso.

Crediamo che il processo sia rafforzato e abbiamo fiducia che le parti non si alzino dal tavolo della trattativa fino a ottenere un accordo finale che porti alla Colombia una pace con giustizia sociale, inclusiva, stabile e duratura.

Invitiamo i cittadini a vincolarsi e a contribuire a questo processo; questo Grande Dialogo richiede la voce di uomini, di donne, di giovani, di indigeni, di contadini e contadine, settori imprenditoriali ed ecclesiastici, l’università e tutta la società crea nella Partecipazione come via per la costruzione di un paese migliore.

Infine invitiamo le parti ad avanzare verso un cessate il fuoco e ostilità bilaterale, come passo per continuare a generare maggior fiducia e portare tranquillità alle regione che hanno sofferto questa guerra.

I dialoghi sono con tutti e per tutti!