Tutti hanno riconosciuto a Matteo Renzi di aver mantenuto – almeno in parte – la parola: perso il referendum costituzionale, si è dimesso da Presidente del consiglio dei ministri. Non ha lasciato la carica di segretario del Partito Democratico né si è ritirato dall’attività politica – come aveva dichiarato – ma almeno ha dimostrato un po’ di coerenza.
Non si può dire altrettanto di Maria Elena Boschi, che aveva pubblicamente affermato che avrebbe condiviso la sorte di Matteo Renzi, mentre invece è rimasta nella compagine di Governo, seppure cambiando poltrona.
Alla luce della sentenza della Corte Costituzionale che ha amputato pesantemente la legge elettorale “italicum”, cancellando anzitutto il ballottaggio, sarebbe un atto di decenza politica che anche Maria Elena Boschi, presentasse le dimissioni, visto il ruolo centrale ricoperto per l’approvazione della riforma costituzionale ed elettorale.

Certo il problema non riguarda soltanto lei, ma una maggioranza parlamentare che ha votato la fiducia ad una Governo sulla legge elettorale declamata come la più bella del mondo, con la certezza che altri Paesi europei l’avrebbero presto copiata.
In realtà, ci troviamo di fronte ad una legge elettorale che è stata “rottamata” prima ancora di essere messa alla prova. Che cosa si potrebbe dire di un’autovettura appena acquistata dal concessionario e subito portata alla demolizione senza averla nemmeno provata in strada? 
Se questo è l’esito evidente di una incapacità di legiferare in modo adeguato su una materia fondamentale e sensibile come il sistema elettorale, in cui non si è riusciti a rispettare nemmeno i principi costituzionali, significa che siamo rappresentati da una classe politica di pessima qualità.

Non possiamo dimenticare che prima dell’”italicum” abbiamo sperimentato il “porcellum” e che il suo principale estensore, Roberto Calderoli, non si è dimesso nemmeno dopo la precedente sentenza della Consulta. Ma se anche di fronte alla nuova sentenza della Corte Costituzionale nessun politico farà il “mea culpa”, avremo la conferma che in fondo nulla è cambiato.
Grazie alla saggezza dei Costituenti possiamo contare sulla garanzia del giudizio della Consulta, ma a causa della miopia degli elettori persistiamo nel fornire una delega in bianco a politici incapaci e soprattutto irresponsabili. Anzitutto perché non rispondono mai delle scelte sbagliate, assumendone fino in fondo la responsabilità personale. Con la speranza di essere smentiti, perché Maria Elena Boschi ed altri rivelino la dignità di imitare Matteo Renzi con le proprie dimissioni.