L’ABC Napoli, Azienda Speciale che gestisce l’acqua di Napoli, è come un granello di sabbia che qualcuno vorrebbe eliminare perché lo vede come un ostacolo al grande ingranaggio delle privatizzazioni.

Non a caso il Governo Renzi, con un colpo di mano, basato sulla fiducia, come regalo di fine anno, prova in tutti i modi a creare accorpamenti tra i  giganti della gestione del servizio idrico e dei servizi pubblici (A2A, Hera, Acea, Iren…) a tutto vantaggio dei privati.
TUTTO CIO’ A DISCAPITO DELLA VOLONTA’ POPOLARE.
Ai 27 milioni di elettori che votarono il 12 e il 13 giugno 2011, attraverso i referendum, per una gestione pubblica e partecipata dell’acqua, e che in bolletta non ci fosse guadagno per i gestori, ma solo benefici per la gestione, per l’utenza e per i lavoratori, COSA DIREMO?
Diremo che oggi, Governo dopo Governo, tutto ciò vogliono che sembri solo una chimera.
L’unico esempio di attuazione dell’esito referendario è l’Azienda Speciale ABC Napoli.
Il 12 e il 13 febbraio, in tutto il territorio nazionale metteremo in campo, a difesa dell’ABC Napoli, dei Referendum 2011, della democrazia, iniziative affinché si attuino la ripubblicizzazione del servizio idrico e gli Enti Locali abbiano il giusto ruolo che gli spetta, in quanto interlocutori più prossimi dei cittadini, e tutori/attuatori della loro volontà: ripubblicizzazione e diritto all’acqua, per tutti.

OGGI SIAMO QUI, A GARANTIRE CHE IL CONSIGLIO COMUNALE RATIFICHI LA DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE CHE AFFIDA DEFINITIVAMENTE, E AL PIU’ PRESTO, PER DIRE DEFINITIVAMENTE CHE, A SEGUITO DELLA MESSA IN SICUREZZA,

L’ACQUA DI NAPOLI E’ PUBBLICA.

Napoli, 12 febbraio 2015

COMITATO ACQUA PUBBLICA NAPOLI