Domenica scorsa, 23 novembre 2014, il 64% di tunisini aventi diritto al voto si è recato alle urne per le prime elezioni presidenziali in Tunisia del dopo-Ben Alì. Dopo le legislative del 26 ottobre, che hanno visto la vittoria della formazione laica Nidaa Tounes, è la volta dell’elezione del Presidente della Tunisia. Il dato è tutt’altro che indifferente visto che, con l’adozione della nuova Costituzione, lo scorso gennaio, è la prima volta nel paese che un Presidente viene eletto direttamente dal popolo tunisino.
Sebbene il ruolo e le responsabilità attribuite dalla Costituzione al Presidente tunisino siano essenzialmente di rappresentanza, l’elezione diretta da parte del popolo carica di significato e d’importanza questa tornata elettorale anche perchè permetterebbe di avere al vincitore la giusta autorevolezza nel dare il via al processo di formazione della maggioranza parlamentare, in un contesto in cui nessuna forza politica può contare sulla maggioranza assoluta.
In Tunisia si profila un ballottaggio tra l’avvocato Bei Caid Essebsi, di Nidaa Tounès, veterano della politica tunisina, grande favorito e primo stando agli attuali sondaggi e il presidente uscente Moncef Marzuki, uno dei leader della primavera araba del partito Congresso per la Reppubblica (Cpr).
Gli altri principali candidati sono Slim Riahi dell’UPL, ricco uomo d’affari e proprietario del Club Africain, una delle più grandi squadre di calcio di Tunisi e Hamma Hammami, rappresentante della sinistra tunisina e uno dei maggiori detrattori di Ben Ali, dato attualmente al terzo posto dagli exit poll.
Martedì, 25 novembre, ci saranno i risultati definitivi e se i dati degli exit poll saranno confermati le urne si apriranno di nuovo per il ballottaggio previsto il 28 dicembre.