Testo della petizione:

PETIZIONE PER L’INTRODUZIONE NELLO STATUTO E NEL REGOLAMENTO DEL COMUNE DI MILANO DEL REFERENDUM DELIBERATIVO, CONFERMATIVO E ABROGATIVO SENZA QUORUM E DI AGEVOLAZIONI PER LA RACCOLTA DELLE FIRME

Premesso che

oggi i cittadini esprimono sempre più un bisogno crescente di partecipazione diretta alle scelte riguardanti la collettività e lo dimostra l’entusiastica partecipazione alla campagna elettorale dello scorso anno da parte di migliaia di volontari, motivati in primo luogo dalla proposta di una città partecipata e più democratica, punto centrale del programma della coalizione che ha sostenuto il Sindaco Pisapia.

Cresce la richiesta di democrazia reale, nella quale la necessaria forma rappresentativa si complementi con la consultazione, diretta e vincolante, dei cittadini.

Il referendum consultivo non costituisce uno strumento di effettiva decisione nelle mani dei cittadini. L’istituzione di nuove, eventuali forme di partecipazione può essere sicuramente un fatto positivo, ma non rappresenterà una svolta decisiva nella direzione di una maggiore democrazia, fino a quando le decisioni resteranno prerogativa assoluta dei rappresentanti eletti ogni cinque anni.

In un vecchio mondo che sta crollando cominciano a manifestarsi i germi della società del futuro, nella quale il cittadino sarà il soggetto centrale, coinvolto e consapevole, delle scelte che regoleranno la vita sua e del suo ambiente più immediato.

L’ambito in cui tale coinvolgimento potrà esprimersi meglio sarà quello del Comune, nucleo vivo dell’esistenza concreta delle persone.

Milano ha, in questo momento, la possibilità di costituirsi come avanguardia di questo processo.

Con la presente Petizione noi sottoscritti, cittadine e cittadini di Milano, chiediamo di introdurre nello Statuto del Comune di Milano le seguenti modifiche, come passo avanti verso la realizzazione della democrazia reale.

PROPOSTE DI MODIFICA DELLO STATUTO DEL COMUNE DI MILANO RELATIVE ALLA PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA DEI CITTADINI

  • Facendo riferimento al punto 3 del Programma elettorale del 2011, “La Nuova democrazia”, si sottolinea il seguente proponimento:

…”il tema di come si rappresentano idee e bisogni, tanto più per chi non ha voce e potere, è centrale nella nostra democrazia ed è il cuore della sua scommessa. Oggi ci sono metodi, strumenti, conoscenze per praticare davvero la partecipazione e costruire la democrazia organizzata, la democrazia deliberativa. ……. Compito del nuovo Comune è costruire procedure deliberative, di assunzione delle scelte che incorporino in modo strutturale l’espressione di volontà anche in modo diretto (in un impianto che rimane di democrazia delegata) da parte dei cittadini.”…

  • Inoltre si evidenzia che già nello Statuto del Comune di Milano si afferma, all’Art. 2:

“Il Comune ispira la propria azione al metodo della democrazia rappresentativa e diretta”…

Pertanto qui di seguito si elencano le modifiche che sollecitiamo vengano introdotte nello Statuto e nel Regolamento del Comune di Milano:

  1. Modifica della tipologia consultativa

Chiediamo che siamo introdotti i referendum di tipo abrogativo, confermativo e deliberativo vincolanti per l’Amministrazione.

  1. Maggiore accessibilità agli strumenti di decisione popolare

Quantità firme da raccogliere – Chiediamo che Il numero di firme che servono per ottenere il referendum abrogativo, confermativo e deliberativo corrisponda all’ 1,5% degli aventi diritto al voto, come già previsto dallo Statuto per i referendum consultivi.

Modalità di raccolta – La modalità di raccolta delle firme deve favorire la partecipazione. La raccolta deve avvenire liberamente basandosi sul principio di responsabilità dei cittadini. Chiediamo di estendere la facoltà di autenticazione delle firme anche a cittadini appositamente designati.

Tempi di raccolta delle firme adeguati – La raccolta delle firme deve avere a disposizione un tempo adeguato, affinché siano garantiti la diffusione dell’informazione ed un approfondito dibattito pubblico. Chiediamo che il tempo della raccolta delle firme sia di almeno otto mesi.

  1. Eliminazione del quorum di partecipazione

Chiediamo l’eliminazione del quorum di partecipazione ai referendum.

L’abolizione del quorum stimola i cittadini a partecipare in modo consapevole e responsabile alle decisioni e impedisce agli oppositori di un dato quesito di fare campagna per la non partecipazione al voto, col fine di invalidare il referendum.

In Italia esistono già buoni esempi di Comuni che hanno abolito il quorum di partecipazione: Verano (BZ), Ortisei (BZ), La Val (BZ), Fiè (BZ), Villa Lagarina (TN), Lana (BZ), Varna (BZ) , Dobbiaco (BZ), Terento (BZ), Sassello (SV).