La russofobia, la caccia alle streghe contro ogni potenziale filo-putiniano ha compiuto un altro passo verso la repressione della libertà personale, anche quella di stampa: una giornalista e cittadina estone Svetlana Burtseva, 57 anni, si trova da circa un mese sotto carcerazione preventiva nel suo paese sotto l’accusa di aver violato le sanzioni internazionali contro la Russia.

L’arresto sarebbe stato autorizzato dal tribunale della contea di Harris lo scorso 1 marzo « per prevenire suoi nuovi crimini e l’eventuale fuga dal paese ». La notizia è diffusa dal giornale estone Eesti Express [1] e poi riportata dall’agenzia di stampa russa Ria Novosti [2].

In particolare, la donna, che vive nella capitale Tallin, è accusata di aver firmato articoli, e “addirittura” inviato foto per Baltnews.com un’agenzia di stampa in lingua russa specializzata in notizie sui paesi baltici che farebbe parte del gruppo mediatico internazionale “Russia Today”.

L’arresto « viola la libertà di stampa e la libertà di espressione », accusa però il suo avvocato Sven Sillar. La corte d’appello di Tallin dovrebbe discutere il ricorso contro il provvedimento restrittivo della giornalista ad inizio del prossimo mese di aprile.

Ria Novosti, tuttavia, rivela anche che i servizi di sicurezza estoni (Estonian Internal Security Service”, KAPO ) starebbero ulteriormente indagando la giornalista per presunte « relazioni contro la sicurezza dell’Estonia ».

« Burtseva in precedenza ha lavorato per un altro progetto russo, Sputnik Eesti. Nel 2023, si unì al partito estone Koos uno dei cui leader, Ivo Peterson, è sotto processo per tradimento » [ per essersi recato in Donbass e aver propagandato la necessità dell’amicizia tra i due popoli russo ed ucraino, NdR ], precisa l’agenzia nazionale di stampa ucraina UNN [3].

Va precisato che il 25,1% (330.000) degli abitanti dell’Estonia sono di etnia russa, che il 7% della popolazione residente ha cittadinanza russa e che un’ulteriore 7% è apolide ( ex cittadini dell’URSS che non hanno richiesto/ottenuto la cittadinanza né della Russia e né dell’Estonia ).

Da dicembre, rivela la KAPO [4], sono dieci i cittadini arrestati in Estonia per presunta attività filo-russa.

Tra gli arrestati pure un noto docente dell’Università di Tartu, Viacheslav Morozov. Questi si trova ristretto perché andava in Russia, suo paese d’origine, troppo frequentemente: l’accusa, in questo caso, è quella di rivelare informazioni riservate.

Da mesi denunciamo la nuova variante pandemica che si è diffusa in Europa, stavolta nel silenzio dei mezzi di propaganda orwelliani: il neo-maccartismo: A farne le spese, oggi come ieri, persone, gruppi e comportamenti ritenuti “amici” del presidente russo Vladimir Putin e quindi non patriottici. Già anche in Italia se ne sentono i segnali.

A quando anche qui gli arresti?

Fonti e Note:

[1] Eesti Express, 27 marzo 2024, “Harju maakohus vahistas Venemaa meediale artikleid kirjutanud ajakirjaniku”.

[2] RIA Novosti, 27 marzo 2024, “В Эстонии арестовали журналистку Светлану Бурцеву, писавшую для Baltnews”.

[3] UNN, 28 marzo 2024, “Harju court in Estonia arrests journalist who wrote articles for Russian media”.

[4] KAPO, “Estonian Internal Security Service apprehended suspects for wrecking cars belonging to Minister of Internal Affairs and a journalist”.

L’articolo originale può essere letto qui