Tensioni crescenti negli Stati Uniti, tra lo Stato del Texas e il governo federale guidato da Joe Biden.

Alcune testate giornalistiche come il Washington Post parlano apertamente di tensioni costituzionali che potrebbero sfociare in aperto conflitto, fino alla possibilità di una guerra civile a bassa intensità, tra un nutrito gruppo di Stati americani (25) che appoggiano il governatore dello Stato del Texas e il governo centrale statunitense.

Alcune emittenti locali e la testata Newsweek nei loro titoli invece, parlano apertamente di possibile rischio di guerra civile qualora le tensioni crescessero ancora, e il governo federale USA fosse tentato di usare la forza per imporre alcune decisioni.

Il conflitto interno ha raggiunto un punto critico a causa di aperti contrasti su due punti principali, le politiche migratorie interne e le politiche estere di appoggio economico e di fornitura di armi nei confronti dell’Ucraina.

Da diversi anni il governatore dello Stato Greg Abbott conduce l’operazione Lone Star al confine con il Messico, cercando di frenare il flusso di migranti.

Il conflitto ha iniziato ad intensificarsi l’anno passato, quando i repubblicani chiesero formalmente che i finanziamenti destinati ad aiutare l’Ucraina fossero reindirizzati al rafforzamento dei confini interni statunitensi.

In risposta a ciò, il presidente Biden, basandosi sulla recente decisione della Corte Suprema ha lanciato un ultimatum al Texas, chiedendo che le azioni delle autorità statali fossero riconosciute come illegali. Ciò ha causato un’ampia protesta e i governatori di 25 Stati a conduzione repubblicana sono intervenuti schierandosi in difesa del Texas, accusando Biden di violare i loro diritti di sovranità.

Mercoledì scorso Abbott, in un comunicato ha dichiarato: “Di fronte all’invasione che il Texas sta subendo, lo Stato ha il diritto costituzionale di difendersi.”  Il governatore ha aggiunto anche: “Il Presidente Biden ha violato il suo giuramento di far attuare fedelmente le leggi sull’immigrazione emanate dal Congresso. Invece di perseguire gli immigrati per il reato federale di ingresso illegale, il presidente Biden ha inviato i suoi avvocati nei tribunali federali per citare in giudizio il Texas per aver intrapreso azioni volte a proteggere il confine”.

Il giorno dopo la dichiarazione di Abbott, 25 dei 27 governatori repubblicani hanno rilasciato una dichiarazione congiunta di solidarietà con il governatore texano, dove si riconosce ad Abbott di aver “fatto un passo avanti per proteggere i cittadini americani da livelli storici di immigrati clandestini, e dall’immissione continua di droghe mortali come il fentanyl che  stanno devastando la società del nostro Paese”.

 

Dopo le dichiarazioni di Abbott e le successive dichiarazioni congiunte dei 25 Stati in suo appoggio, la tensione fra Texas e governo federale ha raggiunto livelli altissimi quando è stata mobilitata la guardia nazionale ai confini con il Messico.

È importante sapere che il Texas ha risorse e influenze molto significative all’interno degli USA: ospita una parte considerevole dell’arsenale nucleare statunitense, sul suo territorio risiedono la centrale nucleare del Texas meridionale, e il grande impianto di armi nucleari, la sua economia infine è al 12° posto nel mondo, essendo il più grande produttore di lana, cotone e petrolio negli Stati Uniti.

Molti texani sostengono l’idea dell’indipendenza e della separazione dagli Stati Uniti, cosa che si riflette nei sondaggi d’opinione.

Sebbene il quadro giuridico statunitense attualmente impedisca allo Stato di dichiarare l’indipendenza, l’opinione pubblica e buona parte dell’ istituzioni texane chiedono da oltre un anno la possibilità di indire un referendum per votare una possibile indipendenza dagli USA.

Le crescenti tensioni tra il Texas e il governo federale stanno esacerbando gli animi, e potrebbero portare a gravi conseguenze politiche, persino alla formazione di una nuova Confederazione di Stati, evenienza inaccettabile per il governo centrale che sarebbe costretto a intervenire con la forza, aprendo la possibilità concreta di una guerra civile.

Il governatore del Texas Greg Abbott, in una intervista dell’altro ieri, pur scongiurando questa ipotesi non ne ha escluso del tutto la possibilità, nel caso in cui il governo federale presieduto da Biden opti per l’uso di azioni di forza e nel voler continuare con – secondo le dichiarazioni di Abbott –  “inaccettabili ingerenze che stanno violando le libertà degli Stati sancite dalla costituzione e il loro diritto a difendersi”.