Giovedì 13 dicembre un corteo multiforme e variegato ha animato le stanche vie di Vibo Valentia; un corteo per porre l’attenzione sui temi della pace e, soprattutto, per chiedere il cessate il fuoco di tutte le guerre in corso, tra cui quella tra Russia e Ucraina e quella tra israeliani e palestinesi in Terra Santa.

L’animato corteo ha visto il coinvolgimento di bene 39 associazioni di Vibo e del territorio (ADA Pizzo, ADICONS Vibo Valentia, AIDO Briatico, ANPI Vibo Valentia, ANTEA Vibo Valentia, ARCHEOCLUB D’ITALIA SEDE DI VIBO VALENTIA, ARCI CACCIA E PESCA Vibo Valentia, ARTIGIAN FAMGLIE Pizzo, ASSOCIAZIONE PRO FONDAZIOONE ANTONINO MURMURA, ASSOCIAZIONE AGRODOLCE, ASSOCIAZIONE ANGRIA, ASSOCIAZIONE COMUNITA‘ MAROCCHINA Vibo Valentia, ASSOCIAZIONE PER IL BENE COMUNE, ATTIVAMENTE COINVOLTE APS, BANCO ALIMENTARE Vibo Valentia, CENTRO CUTURALE E DI SOLIDARIETA‘ DON MILANI, Filadelfia, CENTRO DI SOLIDARIETA‘ DON MOTTOLA Tropea, CGL area vasta vv-kr-cz, CONDACONS Vibo Valentia, COMITATO SCOLASTICO DIRITTI UMANI LICEO CAPIALBI, Vibo Valentia, COMITATO PROMOTORE FONDAZIONE GIOVANNI PUCCIO, CORRIS COPERATIVE SOCIO SANITARIE Limbadi, CSV CALABRIA, CENTRO DOPO MAMMA E PAPA‘, INSIE SI PUO‘ APS, FEDERCONSUMATORI CALABRIA, FORUM TERZO SETTORE Vibo Valentia, GUARDO OLTRE COPERATIVA SOCIALE, LEGAMABIENTE CIRCOLI DEL VIBONESE, LIBERA Vibo Valentia, OSSERVATORIO CIVICO CITTA‘ ATTIVA Vibo Valentia, PROCIV AUGUSTUS VIibo Valentia, PROLOCO Acquaro, PROLOCO Briatico, UIL Catanzaro Vibo Valentia, VIBO RESISTENTI) e ha attraversato il centro cittadino partendo da Piazza San Leoloca, dove sorge il Duomo passando per le vie del passeggio e dello shopping (Viale Regina Margherita, Corso Umberto I, e Corso Vittorio Emanuele) per concludersi in Piazza Martiri di Ungheria, sede anche del Municipio.

Un marcia silenziosa e senza bandiere se non quelle della pace e un lungo striscione con la scritta “IL PIANETA BRUCIA E VOI FATE LA GUERRA“. Sì, un pianeta che da anni brucia a causa dell’insipienza della specie umana che con l’inquinamento sta creando problemi a se stessa, oltre che all’ecosistema e che da sempre butta benzina sul fuoco autodistruggendosi con l’uso di strumenti di guerra. Si tratta di guerre lontane, ma non troppo; vicine perché spesso siamo noi occidentali, noi europei a incentivarle anche e soprattutto con l’invio di armi e di denaro per finanziarle. Ecco, quindi, il desiderio delle associazioni di dire la loro, di convincere i governanti a impegnarsi con tutte le loro forze, a spendersi indefessamente per la pace che non è assenza di conflitti, ma diligente zelo per un mondo migliore, più giusto e più equo.

Ci angosciano in questo periodo, soprattutto, le morti di bambini innocenti, colpiti nelle loro case, colpiti negli ospedali, colpiti da mano adulta che sgancia missili e bombe nella certezza di vincere e di portare a casa una vittoria e un trofeo di nuovi territori conquistati. Una vittoria, se c’è, macchiata dal sangue delle vittime innocenti, un trofeo, se conquistato, che è frutto di terrore e di morte. Ci chiediamo come fanno quelli che sganciano le bombe, quelli che lanciano i missili a tornare nelle loro case, a baciare i loro familiari e dormire la notte con l’orrore nelle mani e nelle ossa e ci domandiamo che fine abbia fatto la loro umanità; si è forse persa tra le pieghe della storia?

E‘ per cercare di risolvere questi interrogativi che abbiamo sfilato e che abbiamo pensato, come ha dichiarato Teresa Esposito, una delle organizzatrici, di essere i primi: «Vibo Valentia, ultima in tutte le classifiche, questa volta è la prima a chiedere a gran voce di sospendere tutte le guerre“. E’ per questo che forte è risuonato l’appello di Papa Francesco “a porre fine a questa guerra mondiale a pezzi“. Ed è per questo che, come ha sottolineato Nadia Fortuna, responsabile Area vasta della Cgil, questo di Vibo Valentia è il primo atto di una operazione lunga fino a quando i conflitti nel mondo non avranno fine, finché la pace non tornerà. Seguiranno infatti altri momenti, soprattutto formativi, per educare giovani e meno giovani alla pace e nascerà un presidio permanente per la pace.

Pochi i giovani presenti perché non ancora opportunamente sensibilizzati, ma il presidio, il gruppo organizzatore si propone un coinvolgimento delle scuole nella convinzione che un mondo migliore si può costruire solo partendo dal basso. Non sono mancati, però, i personaggi di un certo rilievo; tra questi Peppino Lavorato, storico militante del PCI e già sindaco di Rosarno per molte consigliature, la cui autorevole presenza ha indicato ai manifestanti di essere nella giusta direzione.

Per tutti un appello e un abbraccio fraterno tra i partecipanti in nome di quella pace che tutti sognano, ma che solo con l’impegno di ciascuno si può costruire; una pace vera fondata su solide basi, su giustizia e rispetto e solidarietà con le vittime, ma anche e, forse di più, con i carnefici, vittime, a loro volta, dell’odio e del rancore.