Milano, sabato pomeriggio del 30 dicembre, stavolta si cambia zona, e si va a sud, non più a nord. Da piazza XXIV Maggio a piazza Medaglie d’Oro, una fetta di circonvallazione oggi è colorata, piena di bandiere palestinesi, alcune enormi. Per essere nel cuore delle feste natalizie la mobilitazione prosegue: “Siamo tutti Palestinesi!” è gridato davvero da tutti e tutte, più di duemila persone. Dal potente impianto del camion numerosi discorsi forti, decisi, di anziani e di giovani: attaccano non solo il governo israeliano e il massacro che sta compiendo, ma anche i complici, a partire dagli Usa che mandano aerei su aerei carichi di bombe, al governo italiano che stringe la mano e sostiene Netanyahu, alla timidezza dell’ONU, alle menzogne dei principali mass media, agli intellettuali che tacciono.

Ma le manifestazioni dal basso non si fermano in tutto il mondo.

Certo, qui a Milano, tra gli “indigeni” qualcuno a bassa voce comincia a dire: ma non riusciamo a coinvolgere altri partiti oltre ai sempre presenti Rifondazione e Potere al popolo? Sindacali, associazioni, mondo cattolico e via via via…. quelli che potrebbero davvero invadere le strade di questa città?

Possibile che questo massacro fatto fino ad ora non sia abbastanza per scuotere la massa delle coscienze “progressiste”?

Confidiamo nel nuovo anno, ma non dimentichiamo che la media è di 300 morti al giorno, praticamente una Wounded Knee quotidiana da 84 giorni a questa parte. E ieri era giusto l’anniversario di quel famoso massacro di nativi americani compiuto dall’esercito Usa nel 1890. Non dimentichiamo.

Foto di Andrea De Lotto.