Morire di fame

Un milione e 800 mila persone sono senza cibo e acqua. Le scorte delle organizzazioni umanitarie sono finite e i camion carichi di aiuti internazionali sono bloccati al valico con l’Egitto, per la volontà criminale dell’esercito israeliano che minaccia di bombardare i convogli. Una donna sfollata nei campi di tende improvvisati vicino a Rafah ha detto ai microfoni di un’emittente: “Non ho più nulla di dar da mangiare ai miei quattro figli. Niente più farina e niente scatole di lenticchie. Non so cosa fare di fronte al pianto dei bambini”. Il mondo guarda in silenzio lo scempio israeliano dei diritti umani.

È in fase avanzata la campagna di sterminio contro gli ultimi ospedali. Al-Hli è completamente fuori uso e Al-Awda è stato svuotato dal personale. Bombardato di nuovo l’ospedale Shifaa. Arrestati molti medici e dirigenti sanitari, che si aggiungono al direttore dell’ospedale Shifaa, il cui arresto è avvenuto settimane fa durante un’evacuazione dei malati concordata con la Croce Rossa Internazionale.

Operazioni queste che tradiscono la volontà israeliana di rendere Gaza invivibile e cacciare la popolazione fuori dalla Striscia, verso il Sinai egiziano.

Bombardamenti aerei a Rafah, Khan Younis, Nuseirat e Dei Balah, tutte località del centro e sud della Striscia. Nella mattinata di ieri, bombardati Jebalia e Gaza city con oltre 230 morti, da aggiungersi a quelli delle località del sud.

La denuncia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità

La distruzione dell’ospedale “Kamal Adwan” è scioccante. L’Organizzazione Mondiale della Sanità si è detta sconvolta dall’effettiva distruzione” dell’ospedale Kamal Adwan, nel nord della Striscia di Gaza, a seguito di un’operazione dell’esercito israeliano che, secondo l’OMS, è costata la vita ad “almeno otto pazienti”. “Molti operatori sanitari sono stati arrestati e l’OMS e i suoi partner stanno cercando urgentemente informazioni sul loro stato. Tra i pazienti deceduti, molti sono morti per mancanza di cure adeguate, tra cui un bambino di 9 anni“. 

I bulldozer dell’esercito di occupazione hanno demolito alcuni reparti e distrutto le tende degli sfollati, seppellendo vivi diversi feriti che non sono riusciti a scappare. Un caso che sarà sottoposto alla Corte Penale Internazionale.

Vaticano: “Quello di Israele a Gaza è terrorismo”

Papa Francesco è duro, non la manda a dire e tuona contro le “gravi notizie” che arrivano dalla Striscia, dove l’esercito israeliano ha ucciso due parrocchiane, la madre Nahida e la figlia Samar, della chiesa cattolica che offre ospitalità a centinaia di civili. Il Papa ha detto: “Lì ci sono bambini, famiglie, persone con disabilità, suore”.

La condanna del Papa è netta. “Civili inermi sono oggetto di spari e questo è avvenuto persino nel complesso parrocchiale dove una mamma e una figlia sono state uccise e altre persone ferite da cecchini israeliani mentre andavano in bagno. È stata anche danneggiata la casa delle suore di Madre Teresa di Calcutta, hanno colpito il loro generatore. Qualcuno dice che è terrorismo, è guerra. Sì questo è terrorismo, è guerra”.

Francesco all’Angelus ha ricordato poi la parola di Dio e le Scritture laddove sottolineano l’azione che “spezza lance e ferma guerre”. La riflessione si è conclusa con un pensiero per l’Ucraina, la Palestina, Israele e tutte le altre zone di conflitto, nella speranza che a Natale “si rafforzi l’impegno per aprire strade di pace”.