« Il Consiglio Europeo ha deciso di avviare i negoziati per l’adesione dell’Ucraina e della Moldavia », ci ha fatto sapere il belga presidente dell’Istituzione Charles Michel [1] pochi giorni fa.

La notizia ha suscitato titoli cubitali un po’ ovunque sugli organi di propaganda del regime italiano.

In verità si tratta di una notizia preannunciata da tempo e meno clamorosa quindi di quel che appare, si tratta in altre parole di una “non notizia”. Occorrerà non meno d’un decennio per l’effettiva eventuale adesione di questi Paesi se si osserva la storia dei Paesi dei Balcani che sono da tempo in lista d’attesa.

Lo ammette, tra le righe ovvio, il presidente-dittatore ucraino Zelensky su Twitter [2] quando scrive che occorrerà « valutare la corrispondenza della legislazione ucraina con quella dell’UE ». Anche la situazione della Moldavia, sul lato dello Stato di Diritto, della Democrazia, è tutta in alto mare.

Ma l’Unione Europea, per bocca del belga Charles Michel, ha ritenuto oggi questa battuta come la migliore possibile per fare da spalla a Volodymyr Zelensky dopo la pesante sconfitta militare dell’Ucraina nella fallita “controffensiva” contro la Russia. Zelensky, da attore consumato qual è notoriamente, ha infatti commentato appena 14 minuti dopo: « Vittoria dell’Ucraina » [3]!

La notizia è servita pure a destare irritazione negli ambienti filo-russi.

Voltairenet [4], in particolare, dopo aver ricordato:

  • i presupposti “legali” di quella che loro chiamano « operazione di pubblica sicurezza » della Russia in Ucraina ( ovvero la risoluzione n. 2202 del 17 febbraio 2015 del Consiglio di sicurezza ONU che approva gli accordi di Minsk )
  • e la storia della Transnistria, stato indipendente reclamato dalla confinante Moldavia,

ha scritto che « non c’è dubbio che l’apertura simultanea dei negoziati di adesione alla UE di Ucraina e Moldavia è un atto di guerra contro la Russia » [4].

Rivela poi Voltairenet l’esistenza di un piano che « prevede anche che gli Stati Uniti possano spingere la NATO e la UE a integrare la Moldavia, per poi spingere quest’ultima a denunciare il cessate-il-fuoco del 21 luglio 1992, aprendo così un nuovo fronte [quello della Transnistria] contro la Russia ».

Si tratta di affermazioni chiaramente distorte:

  • L’accordo di Minsk del 2015 non prevedeva alcuna azione di “polizia” russa per forzare l’adempimento delle statuizioni;
  • il cessate-il-fuoco del 1992 in Transnistria formalmente la riconosceva come regione della Moldavia anche se rinviava sine die la risoluzione pacifica del conflitto tra la popolazione russa del Dniestr ( oggi Transnistria ) e la Moldavia.

Ma tant’è, la disinformazione è servita!

Proprio come nel caso della “adesione” dell’Ucraina all’Unione Europea: la “guerra”, tra NATO e i vassalli europei da una parte e la Russia dall’altra, si gioca da entrambe le parti sul filo della manipolazione dei cittadini, come dice papa Francesco.

Fonti e Note:

[1] Twitter, 14 dicembre 2023, profilo Charles Michel

[2] Twitter, 17 dicembre 2023, profilo Volodymyr Zelensky

[3] Twitter, 14 dicembre 2023, profilo Volodymyr Zelensky

[4] Voltairenet, 15 dicembre 2023, “Atto di guerra della UE contro la Russia”.