Dieci anni dopo il naufragio di Lampedusa, la traversata del Mediterraneo è sempre più mortale. FICR e SOS MEDITERANEE lanciano un appello urgente agli Stati europei affinché garantiscano i diritti umani fondamentali.

A quasi dieci anni dal devastante naufragio di Lampedusa, che il 3 ottobre 2013 causò la morte di oltre 360 tra uomini, donne e bambini, il Mediterraneo centrale è ancora più letale che mai. Nel corso della sua visita di oggi a Marsiglia, Papa Francesco tornerà a sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale sulla crisi umanitaria al confine meridionale d’Europa, commemorando i dispersi in mare.

In una conferenza stampa tenutasi questa mattina a bordo della nave di soccorso civile Ocean Viking, ormeggiata nel porto della città francese, SOS MEDITERRANEE e la Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (FICR) hanno testimoniato la situazione catastrofica in cui si trovano le persone che cercano di attraversare il Mediterraneo in cerca di sicurezza.

Jérôme, vice coordinatore di ricerca e soccorso a bordo della Ocean Viking, ha dichiarato: “Il mese scorso abbiamo assistito coi nostri occhi alla mancanza di mezzi di soccorso nel Mediterraneo centrale. Abbiamo condotto la più grande operazione di salvataggio mai effettuata dalla Ocean Viking. In 36 ore di operazioni non-stop, abbiamo soccorso 623 persone. Era chiaro che c’erano più persone in pericolo di vita di quante ne potessimo aiutare. Il lavoro che svolgiamo è fondamentale, ma non possiamo farlo da soli”.

La situazione umanitaria nel Mediterraneo centrale è stata ulteriormente esacerbata dai disastri naturali che hanno colpito la Libia e altri Paesi del Nord Africa nelle ultime settimane. Non avendo alternative, non c’è motivo di credere che le persone smetteranno di provare ad attraversare il Mediterraneo per mettersi in salvo.

Si devono condurre operazioni di soccorso per portare le persone in luoghi sicuri, dove possano godere dei propri diritti. SOS MEDITERRANEE e la FICR invitano tutti gli Stati a dare priorità al soccorso in mare, ad adempiere al diritto marittimo e a salvaguardare i diritti umani lungo il confine marittimo a Sud dell’Europa.

Xavier Castellanos, sottosegretario generale della FICR per lo sviluppo delle società nazionali e il coordinamento delle operazioni, ha dichiarato: “La FICR non può chiudere gli occhi. In tutto il mondo le persone in movimento affrontano rischi significativi per la propria vita, per la propria dignità e i propri diritti. È un imperativo umanitario che tutti noi abbiamo l’obbligo di affrontare ed è per questo che la FICR sta rispondendo sia a terra che in mare. Il nostro lavoro umanitario a bordo della Ocean Viking è una parte vitale della nostra missione di prevenire e alleviare la sofferenza umana”.

Sophie Beau, cofondatrice di SOS MEDITERRANEE e Direttore Generale di SOS MEDITERRANEE Francia, ha dichiarato: “L’enorme numero di morti nel Mediterraneo di quest’anno si sarebbe potuto evitare se ci fosse stata la volontà politica di farlo. Le politiche di dissuasione della migrazione e gli ostacoli posti al soccorso civile in mare hanno portato solo ad altre sofferenze. In qualità di figura morale di spicco e di Capo di Stato europeo, Papa Francesco utilizzerà la sua visita a Marsiglia per ricordare l’imperativo morale alla base delle leggi e delle convenzioni che si applicano in mare: nessuno dovrebbe essere lasciato annegare. A dieci anni dal naufragio al largo di Lampedusa, chiediamo quindi ancora una volta il ripristino di una missione europea di soccorso in mare e la fine delle persecuzioni nei confronti delle organizzazioni umanitarie di ricerca e soccorso”.