Mentre da un lato il governo ucraino mostrava apparente sensibilità alla questione e prometteva a Human Rights Watch di indagare sull’uso eventuale delle bombe a grappolo da parte delle proprie truppe, dall’altro invece richiedeva a Biden di poterne avere in gran quantità.

“Il governo ucraino dovrebbe agire in base al suo impegno espresso a non utilizzare mine antiuomo vietate”. Questo scriveva Human Right Watch il 30 giugno 2023.

Quindi, riassumendo, una decina di giorni fa l’organizzazione umanitaria stava cercando di mettere alla prova la buona fede del governo ucraino che si era impegnato a non usare le bombe a grappolo e a indagare su eventuali propri usi “non autorizzati” di queste armi indiscriminate, definite in inglese cluster bombs.

Ora invece si scopre che era tutta una sceneggiata ipocrita e che il governo ucraino stava nel frattempo trattando con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden per ottenere le bombe a grappolo, e in gran numero.

Human Rights Watch il 30 giugno scorso riferiva della dichiarazione del governo ucraino che in una riunione del 21 giugno 2023 si impegnava a non fare uso delle bombe a grappolo. Human Rights Watch si lamentava che la risposta di Kiev era arrivata “quasi cinque mesi dopo che i funzionari ucraini avevano detto che avrebbero esaminato i rapporti di Human Rights Watch e di altri gruppi, secondo cui le forze ucraine hanno usato queste armi nelle operazioni per riprendere il territorio occupato dalle forze russe”.

“Da quando ha pubblicato un rapporto a gennaio, Human Rights Watch ha scoperto ulteriori prove riguardanti l’uso ucraino di queste armi indiscriminate durante il 2022”, si legge sul sito dell’organizzazione umanitaria. Che dieci giorni fa lodava l’impegno del governo ucraino. “L’impegno del governo ucraino di indagare sull’apparente uso da parte dei suoi militari di mine antiuomo vietate è un importante riconoscimento del suo dovere di proteggere i civili”, aveva affermato Steve Goose, direttore delle armi di Human Rights Watch. “Un’indagine rapida, trasparente e approfondita potrebbe avere benefici di vasta portata per gli ucraini sia ora che per le generazioni future”, continuava.

Tutto questo dieci giorni fa.

Oggi il governo ucraino abbandona i panni del governo buono e sensibile agli appelli di Human Rights Watch per vestire ben altri panni. Il principale consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Mykhailo Podolyak, dichiara: “Le munizioni a grappolo sono estremamente importanti per l’Ucraina. Compensano in qualche modo il nostro deficit di proiettili e ripristinano parzialmente la parità sul campo di battaglia”.

“Kiev ha usato razzi a grappolo nell’Ucraina orientale già nel 2014 e nel 2015. Il New York Times scrive che le forze ucraine hanno utilizzato bombe a grappolo Uragan in un attacco a Husarivka, territorio controllato dalla Russia, nella regione di Kharkivska, nel marzo 2022″, riporta oggi Repubblica.

L’ipocrisia della guerra ha oggi il suo compimento e tutto ciò che il governo ucraino aveva promesso, impegnandosi a non usare le bombe a grappolo di fronte a Human Rights Watch, diventa puro inganno.

Sembra di assistere ad un altro inganno – ancora peggiore: quello di Putin, che il 24 febbraio 2022 dava l’ordine di invadere l’Ucraina dopo aver lasciato dire ai suoi portavoce che non l’avrebbe mai fatto.

E’ l’ipocrisia della guerra. La terribile ipocrisia che porta a mentire, mentire e ancora mentire senza alcun pudore.

Note: Dall’inizio dell’invasione su vasta scala dell’Ucraina il 24 febbraio 2022, le forze russe hanno utilizzato almeno 13 tipi di mine antiuomo in più aree in tutta l’Ucraina, uccidendo e ferendo civili. Human Rights Watch ha pubblicato quattro rapporti che documentano l’uso delle mine antiuomo da parte delle forze russe in Ucraina dal 2022. La Russia, che non ha aderito al Trattato sul divieto delle mine, viola il diritto internazionale umanitario quando usa le mine antiuomo perché sono armi intrinsecamente indiscriminate.

Fonte: Human Rights Watch

 

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