Ieri sera  nel parco dell’Anconella, sul lato sinistro del fiume Arno a Firenze  quasi dirimpetto all’area della Caserma Predieri dove  dovrebbe sorgere una nuova Base Nato Comando Sud Europa, si è tenuta una affollata assemblea di più di duecento persone  con molti residenti dei quartieri e dei comuni di di Firenze  Sud interessati al progetto.  L’assemblea ha deciso la costituzione del il “Comitato NO Comando Nato né a Firenze né altrove” per contrastareuUna ennesima base   che va a militarizzare ulteriormente il territorio  dopo l’ampliamento di Camp Derby a Pisa  la regione Toscana.
Questo il comunicato stampa che ha preceduto  l’assemblea:

“Dopo la notizia dell’ampliamento della Caserma Predieri e dell’insediamento del Comando NATO a Rovezzano e a seguito delle diverse assemblee che si sono svolte nel territorio toscano, prende vita il “Comitato NO Comando Nato né a Firenze né altrove”, spazio di confronto tra centinaia di cittadine, cittadini e realtà della società civile che promuoverà tutte le iniziative necessarie per mettere in discussione l’ampliamento della Caserma Predieri e l’insediamento del Comando NATO.

“Le ragioni per cui ci opponiamo all’insediamento del Comando sono molteplici” spiegano i promotori del Comitato: “da quelle più strettamente legate alla qualità della vita e alle abitudini di chi abita i quartieri e i rioni prossimi al Comando, fino a motivazioni più ampie: siamo contrari alla guerra e opporremo resistenza a ogni tentativo di utilizzare le nostre scuole e il nostro territorio per propagandare una cultura militarista”.

Secondo il Comitato, infatti, non solo la popolazione non avrà alcun benificio economico, ma ci sono buone probabilità che il valore delle case prossime alla caserma cali drasticamente. Rischieranno di cambiare in peggio le abitudini e la qualità di vita di chi vive quella parte di città, a causa di protocolli di sicurezza sempre più oppressivi e della riduzione di spazi verdi. Le scuole fiorentine diventeranno territorio per la propaganda militare e sarà legittimata l’azione autoritaria di istituzioni e comandi militari che impongono alla cittadinanza tutta le proprie scelte, scavalcando ogni livello di coinvolgimento e partecipazione.

“Firenze sarà a tutti gli effetti una città di guerra” chiarisce il Comitato, “mettendo in discussione la sua tradizione storica e il ruolo importante che le realtà del territorio hanno saputo avere sui temi della pace e della solidarietà internazionale”.

Gli elementi su cui si costituisce il Comitato sono chiari e semplici: No all’insediamento del Comando NATO, No alla guerra, No all’invio delle armi in Ucraina e altrove.”

Al comitato partecipano oltre alle tradizionali forze pacifiste fiorentine molte altre realtà territoriali. In questa occasione  si è deciso una serie di iniziative già da agosto volte a sensibilizzare ulteriormente la cittadinanza.