Si è svolta ieri 18 Maggio presso la Biblioteca Tullio De Mauro a Roma la conferenza stampa di presentazione della seconda edizione di Eirenefest, Festival del Libro per la Pace e la Nonviolenza che si svolgerà a Roma, nel quartiere di San Lorenzo dal 26 al 28 di Maggio del 2023.

Il Festival, promosso da numerose realtà editoriali, associazioni e movimenti pacifisti e nonviolenti, propone 90 eventi tra tavole rotonde, presentazioni, laboratori, proiezioni e un’intensa attività per i più piccoli ai Giardini di Villa Mercede. Gli stand di realtà editoriali e associazioni si troveranno nei Giardini del Verano, dove la Libreria Giufà gestirà la libreria del festival, mentre le attività si diffonderanno nel quartiere di San Lorenzo presso la Biblioteca Tullio De Mauro, la Libreria Antigone, la Casa Umanista le associazioni AMKA, ENGIM. Sempre ai giardini del Verano sarà presente lo Scaffale della Nonviolenza, dove tutti i partecipanti potranno fare bookcrossing dei loro libri preferiti e si potrà ammirare l’installazione del Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale. Il programma include anche un’interessante proposta per bambini e adolescenti presso i Giardini di Villa Mercede.

Il festival conterà sulla partecipazione di ospiti internazionali come Ogarit Younan dell’Università per la Nonviolenza di Beirut, Pat Patfoort, antropologa belga, l’israeliana Sharon Dolev che lavora fianco a fianco con l’iraniano Emad Kiyaei per l’eliminazione della armi nucleari in Medio Oriente, Rafael de la Rubia, ideatore della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, Philippe Moal, saggista francese, Tony Robinson, giornalista di Pressenza e attivista antinucleare, Deborah Tormen, educatrice argentina, Carlos Beristain, psicologo e medico spagnolo che lavora da decenni in ambito internazionale con e per le vittime di gravi violazioni di diritti umani, Veysi Altay, fotoreporter e regista curdo-turco, Fariborz Kamkari, scrittore e regista curdo-iraniano e Rojbîn Berîtan, traduttrice e scrittrice.

Il festival è gratuito. È suggerito di iscriversi e informarsi sul sito www.eirenefest.it

Alcune dichiarazioni durante la Conferenza Stampa:

“Eirenefest è interamente organizzato e gestito da volontari, è una concreta dimostrazione che un altro mondo è possibile e che è necessario far fronte alla dilagante violenza economica, bellica, psicologica che sta avanzando” ha dichiarato Fulvio Faro, del Comitato Promotore, introducendo la conferenza stampa.

“Se vuoi la pace, prepara la pace: questo lo slogan del nostro festival – ha detto Olivier Turquet di Pressenza, media partner della manifestazione – ed è quello che abbiamo praticato tutti i giorni in questi mesi di preparazione, convergendo tra realtà diverse in un obiettivo comune: costruire e diffondere la cultura della nonviolenza”.

“Voglio ringraziare prima di tutto coloro che organizzano e portano avanti questo festival. – dichiara Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano – Secondo me è fondamentale divulgare e far passare e diffondere libri, testi, romanzi sui temi della pace e della nonviolenza e continuare a fare passare messaggi. Ma è molto importante incominciare davvero a tradurre la nonviolenza in termini concreti”.

Per Svamini Shuddhananda Ghiri (Laksmi Edizioni/Unione Induista Italiana) Eirenefest è un’occasione per vivere le parole di Mahatma Gandhi: “Apprendere che nella battaglia della vita si può facilmente vincere l’odio con l’amore, la menzogna con la verità. la violenza con l’abnegazione dovrebbe essere un elemento fondamentale nell’educazione”.

“La nonviolenza è innanzitutto prevenzione – sottolinea Mao Valpiana, Presidente del Movimento Nonviolento. “Il conflitto va trasformato e gestito prima che esploda la violenza degeneratrice. Fermare una guerra prima che avvenga è molto più efficace che farlo quando la parola è passata alle armi. Poi tutto si complica maledettamente, e a quel punto ci si può impegnare per limitare i danni, per aiutare o soccorrere, ma diventa quasi impossibile fermare le bombe con la nonviolenza. Per questo la strategia nonviolenta è quella preventiva, lavorare oggi per preparare la pace di domani.

“L’apertura di Eirenefest alle scuole sottolinea l’importanza dell’educazione formale e informale per supportare un rivoluzionario cambiamento della nostra cultura distruttiva e patriarcale. È cruciale che ci sia la possibilità di vivere in classe e in famiglia l’esperienza tangibile di una possibile società equa e nonviolenta, dove si coniughino con coerenza teoria e pratica. Trovo di grande interesse che i libri e gli eventi del Festival muovano in questa direzione” ha dichiarato Annabella Coiro del Centro Nonviolenza Attiva di Milano

Ermete Ferraro, Presidente del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione): “Come MIR Italia siamo da molto tempo impegnati nell’ambito dell’educazione alla e per la pace, della contestazione della militarizzazione della scuola e della cultura, ma anche nella proposta di un progetto ecopacifista, che sappia coniugare l’alternativa ecologista a un modello devastante di sviluppo con l’alternativa nonviolenta ad un complesso militare-industriale che ci sta portando verso la catastrofe nucleare. La grande quantità d’iniziative previste renderà sicuramente non facile la scelta di chi parteciperà a questa festa della cultura nonviolenta, ma sono sicuro che tutti/e ne trarremo un grande stimolo per allargare i nostri orizzonti e per immaginare percorsi comuni”.

Pasquale Pugliese, autore sui temi della pace e attivista del Movimento Nonviolento: “EireneFest è il luogo d’incontro della cultura e dell’editoria di pace, disarmo e nonviolenza del nostro Paese, particolarmente importante in questi anni di bellicismo dilagante in gran parte della cultura e nell’informazione, oltre che nella politica, che genera quella che Edgar Morin chiama ‘isteria di guerra’. Quest’anno il Festival coincide anche con il centenario della nascita di don Lorenzo Milani e ne ricorderemo la più attuale delle lezioni: di fronte alla guerra e alla sua preparazione ‘l’obbedienza non è più una virtù, ma la più subdola delle tentazioni’.

Lucia Spezzano, scrittrice: “EireneFest è importante per gli obiettivi che porta avanti; la pace tra i popoli è un ideale in cui credere”.

Roberto Cotti (Comitato Stop RWM – per la Pace ed il Disarmo): “In tempi in cui ogni alternativa all’uso delle armi nella soluzione dei conflitti viene da molti superficialmente definita “resa”, diventa più che mai importante diffondere, anche coi libri, la forza e l’efficacia di teorie e metodi di pace e nonviolenza per la convivenza globale”.

Maria Terranova, casa editrice Costruttori di Pace: “EireneFest è un unico nel suo genere. Permette a tante realtà editoriali e non di incontrarsi e confrontarsi sulla Pace e la Nonviolenza, viste e vissute sotto diverse angolazioni”.

“Dal camioncino-palco al Palco a Pedali, dal G8 di Genova a La Retromarcia su Roma, da Avanti Pop a Stradarolo, abbiamo sempre affiancato alla nostra musica l’ideazione di eventi, festival e soluzioni aperte alla Comunità. Il nostro percorso artistico è animato da condivisione, solidarietà, attenzione per i diritti, l’infanzia, l’ambiente, la pace e la nonviolenza. La Retromarcia su Roma, in particolare, è stata un viaggio al contrario, leggero e informato a misura di bambini, armati solo di abilità, fantasia, ingegno, meraviglia verso i luoghi che hanno visto dare il via alla dittatura e alla guerra. E a proposito di guerra, la voce del gruppo, Andrea Satta, ha dedicato uno spettacolo e un libro, “La fisarmonica verde”, edito da Mondadori Ragazzi, alla storia di suo padre, ai due anni da prigioniero nel campo nazista di Lengenfeld in Germania e al suo ritorno a cavalcioni dei respingenti di un treno merci con una fisarmonica a tracolla. A Eirene Fest presenteremo “La strada, il palco e i pedali. 30 anni di storie dei Tetes de Bois”, scritto da Massimo Pasquini per Squilibri Editore e dal palco dei Giardini del Verano vi racconteremo questa ed alte storie, a parole e in musica” hanno detto i Tetes de Bois.

“Viviamo in una società intrisa di violenza, personale e sociale. Non solo la violenza fisica, ma anche quella economica, psicologica e morale, che sfociano in sempre più frequenti discriminazioni, autoritarismi, nichilismi, atti di bullismo e autolesionismo. Così la violenza abita le famiglie, le strade e purtroppo anche i luoghi di educazione e formazione, alimentando un circolo vizioso di credenze e sofferenze che colpisce i grandi, quanto i giovani e giovanissimi. Riconosciamo che il persistere della violenza è frutto di una visione che la giustifica, di una cultura e di un’educazione che tuttavia perdurano nel suggerire la risposta violenta alla violenza, nonostante l’impegno in sempre più scuole, istituzioni e famiglie di adottare pratiche di nonviolenza attiva. È per questo che La Comunità per lo Sviluppo Umano – dichiara Federica Fratini – insieme ad altre associazioni e case editrici del Comitato Promotore di Eirenefest abbiamo voluto dedicare in questa seconda edizione del festival uno spazio centrale al ruolo della scuola e delle biblioteche comunali nel creare le condizioni per un cambio di paradigma verso la Pace e la Nonviolenza”.

“Parlare di Pace e di Nonviolenza mentre ovunque si battono i tamburi di guerra è davvero una sfida.  Una sfida che Eirenefest raccoglie con orgoglio, in nome della libertà d’espressione; libertà, ahimè, costantemente sotto attacco. – dichiara Patrick Boylan, Statunitensi per la Pace e la Giustizia, Free Assange Italia. “Infatti, è proprio per aver esercitato questa libertà che l’editore e giornalista Julian Assange sta pagando un caro prezzo in una prigione di massima sicurezza nel Regno Unito.   Possiamo sperare, nel caso di Julian Assange, in una ondata ancora più grande e universale, tale di ottenere la sua liberazione?  Oggi la libertà di espressione vive sotto scorta.   Dobbiamo difenderla a denti stretti.  Con questo Festival, Eirenefest intende fare la sua parte”.

Lucia Re, Servas: “Siamo convinti che in periodi così critici come quelli che stiamo vivendo, con una guerra alle porte dell’Europa e tante altre dimenticate nel mondo, non possiamo restare a guardare e abbiamo bisogno di incontrare altre realtà simili con le quali costruire una forza comune. Abbiamo bisogno di stare insieme e poter dimostrare che siamo tante le persone che credono che la pace sia possibile . Mi auguro che questo festival possa offrire l’opportunità di conoscere altre realtà associative con obiettivi comuni e di poter essere noi testimoni di una esperienza possibile di “ incontro pacifico” di mondi differenti”.

Giuseppe Polistena, scrittore e politologo: “Partecipo a Eirenefest perché lo ritengo un terreno fertile per confrontarmi sui miei studi trentennali che riguardano l’essenza della Politica e il suo intimo legame con la pace e la nonviolenza. Lo studio del passato evidenzia questa connessione: la guerra, ad esempio, non è la “continuazione” della politica, bensì la sua negazione”.

“Wilpf Italia condivide l”impegno delle associazioni che promuovono questo festival per la pace, accogliente e poliedrico. Come nelle altre edizioni ci sarà spazio per la presentazione di testi, per riflettere e per imparare gli uni dagli altri. Il confronto e l’aggiornamento sono assicurati. Questo è essenziale per consolidare la cultura della pace e della non violenza. Si respira, all’Eirene Festival, un’atmosfera di grande sensibilità e anche nell’organizzazione vigono la solidarietà, la gratuità e la cooperazione”. Patrizia Sterpetti, Presidente di WILPF Italia.

Cristina Rinaldi del Comitato PACE e non più GUERRA che partecipa quest’anno al Festival del libro per la Pace e la Nonviolenza: “Il Comitato aderisce alla Campagna Referendaria “Italia per la Pace” che si oppone giuridicamente alla guerra, nello spirito della cultura nonviolenta, proponendo il Referendum quale unico strumento di democrazia diretta a disposizione del popolo italiano per poter cambiare una legge. In sede di Eirenefest il Comitato raccoglierà le firme per il Referendum, oltre a presentare alcune delle iniziative nonviolente alle quali partecipa con altre associazioni”.

Eirenefest è un progetto sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese