Il 6 aprile 2022, due giorni dopo l’uscita dell’ultimo report IPCC, 70 persone di Scientist Rebellion Spagna hanno imbrattato il Congresso dei Deputati a Madrid con del colorante alimentare rosso per denunciare l’inazione climatica del governo spagnolo. Adesso sta iniziando la fase istruttoria del processo penale per 15 dei partecipanti, che rischiano fino a 3 anni di prigione con le accuse di “Disordini pubblici” e “Danneggiamento di un edificio di valore storico”. Tra questi c’è Angelo, un laureando italiano in Scienze Naturali all’Università di Bologna, che il 13 aprile è chiamato a comparire nella capitale spagnola. Qui una sua testimonianza diretta.

“E’ grave che la magistratura spagnola, invece che prendersela con i governanti corrotti, voglia condannare parte della comunità scientifica per un’azione di protesta nonviolenta. Abbiamo utilizzato un colorante alimentare lavabile; il nostro intento non era quello di danneggiare l’edificio” dichiara Angelo. “Non è lavabile però il sangue versato da chi è morto, sta morendo e morirà per la crisi climatica”.

La stessa Agenzia Internazionale dell’Energia nel 2021 ha dichiarato: “Se i governi del mondo sono seri nell’affrontare la crisi climatica, non possiamo più permetterci nuovi investimenti in combustibili fossili“. Mentre nel 2022 l’Italia è il sesto investitore al mondo in combustibili fossili, superando Arabia Saudita e Russia. Antonio Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato lo scorso 4 aprile: Investire in nuove infrastrutture per i combustibili fossili è moralmente e economicamente una follia. Gli attivisti del clima vengono spesso definiti pericolosi radicali, ma i radicali veramente pericolosi sono i Paesi che stanno aumentando la produzione di combustibili fossili”.

Scientist Rebellion è un movimento internazionale di scienziati e accademici che credono che la comunità scientifica abbia la responsabilità di farsi avanti e di unirsi alla prima linea del movimento per il clima ed entrare in resistenza civile.

La seconda settimana di maggio si svolgerà una mobilitazione internazionale di azioni di disobbedienza civile nonviolenta da parte di membri della comunità scientifica, professori, ricercatori e studenti. In Italia saranno nella capitale con la richiesta “Stop ai sussidi pubblici all’industria del fossile”.

Il Climate Emergency Fund sostiene il reclutamento, la formazione, lo sviluppo di capacità e gli sforzi educativi di Scientist Rebellion.

Scientist Rebellion Italia comunica inoltre le date dei prossimi grandi eventi organizzati dalla campagna “Non paghiamo il fossile”:

– 20 aprile, Onine: conferenza “Sussidi ambientalmente dannosi: il ruolo di SACE”

– 22 aprile, Roma: festa “La fine del mondo”

– 12 maggio, Roma: presidio di fronte al tribunale

– 27 maggio, Romamarcia in sostegno della campagna “Non paghiamo il fossile”

Sito web: https://italy.scientistrebellion.com/stampa/

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