Non so se esiste qualche altro conflitto armato (operazione militare, invasione, come volete chiamarlo), con più fake news di questo. Le parti, mischiando tutto con tutto, competono nel diffondere le loro versioni senza la minima preoccupazione di controllare la veridicità dei fatti. L’arte della fabbricazione e diffusione delle menzogne, arriva a tali proporzioni che la gente comune già dovrebbe decidere in chi credere ciecamente o smettere di guardare le notizie. È la maniera più efficiente e contemporanea di svalorizzare la vita di tutte le vittime. L’unica cosa reale sono i morti, molti morti che servono o no a una o all’altra campagna di propaganda.

Partendo da una chiara posizione di rifiuto e condanna di questa guerra, dobbiamo  anche evidenziare che l’unilaterale, estremamente malintenzionata campagna mediatica dell’Occidente contro la Russia nasconde altri interessi e complicità, e butta più benzina sul fuoco. Nessuna altra guerra fu tanto censurata come questa nelle reti sociali, condannando e proibendo qualsiasi dubbio che risulti scomodo per i loro padroni, caratterizzandola come “propaganda pro-russa”. Per capire la tragedia abbiamo bisogno di molti contesti e più informazione. Senza pregiudizi e ascoltando tutte le parti oneste, aldilà delle proprie simpatie politiche. Non dubito che siano presenti in tutte le parti delle trincee. Sappiamo anche che sono poche.

In questi giorni e notti conversiamo con molti amici in Russia e Ucraina, cercando di costruire tra tutti un quadro più completo dei tragici avvenimenti. Spiegando l’inspiegabile.

Con questa pubblicazione un po’ disordinata vogliamo iniziare una serie di pubblicazioni che sono il riassunto dei nostri scambi di vedute.  Forse potrebbero essere un contributo per fermare la guerra nel nostro paese o perlomeno una lezione per altri.

Queste sono due conversazioni con amici in Russia, che per ora preferiscono mantenere l’anonimato per ragioni personali. Sono accompagnate da una piccola investigazione inesperta e con pochi mezzi, via Google, condotta con l’unica intenzione di capire qualcosa di più riguardo a questo incubo.

Eccola:

Le accuse che il Pentagono tenta di creare armi biologiche etnicamente orientate per diffondere infermità tra determinati gruppi di popolazione con l’aiuto di insetti e uccelli migratori, suona come un assurdità totale e incoerente.

Tra russi e ucraini non esistono praticamente differenze genetiche, e nel caso della loro utilizzazione, queste armi colpirebbero la stessa Ucraina.

Tuttavia, le investigazioni teoriche in questo settore non sono un’invenzione.  Secondo un’inchiesta del conosciuto quotidiano inglese The Guardian su un possibile rischio di attacchi biologici contro determinati gruppi etnici, la Associazione Medica Britannica ( BMA ) lo comunicava già nel 2004.

https://www.theguardian.com/science/2004/oct/28/thisweekssciencequestions.we aponstechnology

Del pericolo di questo tipo di armi ha messo in guardia nel 1997 anche l’ex ministro della Difesa degli USA  William Cohen. Il tema delle armi etniche si è discusso nella Conferenza Internazionale della Croce Rossa nel 2005, arrivando alla conclusione sulla reale pericolosità della creazione di questo tipo di armi. Nel 2008 il tema è stato discusso nel Congresso degli Stati Uniti. Nel dicembre del 2020 i rischi delle armi biologiche etniche, in relazione al focolaio di coronavirus nel Wuhan, sono stati analizzati dalla prestigiosa rivista nordamericana  “Bollettino di scienziati nucleari”.

https://thebulletin.org/premium/2020-12/how-to-protect-the-world-from-ultratargeted-biological-weapons/

Il 25 febbraio di quest’anno, la stessa rivista trasmise le parole di Robert Pope, il direttore del programma della “ diminuzione di rischio biologico “ che gestisce una rete di laboratori biologici nordamericani in Ucraina, creati dal ministro della Difesa degli USA. Pope espresse la preoccupazione che l’invasione russa può generare un focolaio delle malattie pericolose, per via dei patogeni che si conservano in questi laboratori, inclusi “ i possibili campioni delle armi biologiche sovietiche “. Il direttore del programma aggiunse che i materiali dei laboratori biologici sono pericolosi non solo per le persone ma anche per l’ecologia ucraina, indicando un patogeno concreto: la peste suina africana.

https://thebulletin.org/2022/02/us-official-russian-invasion-of-ukraine-risks-releaseof-dangerous-pathogens/

L’ 8 Marzo la vice segretaria di Stato degli USA, Victoria Nuland, confermò che in Ucraina esistono laboratori biologici nordamericani, e se i materiali cadono nelle mani della Russia rappresentano un pericolo. I commentatori testimoni hanno dichiarato che Nulan parlava con voce tremante per il nervosismo. Praticamente una conferma da parte degli Stati Uniti di investigazioni che possono causare le armi biologiche, spiegate dettagliatamente dal canale televisivo nordamericano Fox News.

https://www.foxnews.com/opinion/tucker-we-have-right-know-this

L’uso di uccelli e parassiti come distributori di armi biologiche è statoo dibattuto da autori di varie pubblicazioni nelle riconosciute riviste scientifiche nordamericane. Si analizzava non solo il pericolo di vita delle persone, ma anche una pianificata distruzione dell’equilibrio ecologico ed economico per la possibilità di contagio delle piante e degli animali. E nel 1985 questi rischi sono stati analizzati dal Washington Post.

https://www.washingtonpost.com/archive/lifestyle/magazine/1985/05/12/science/ bd1e9eff-157f-4fb7-97a5-e0e270315bcf/

https://academic.oup.com/bioscience/article/52/7/583/247983

E cosa succede con le armi nucleari?  Solo un esempio. Nelle discussioni in rete, si è parlato molto delle strane relazioni tra i gruppi neonazisti e l’estrema destra israeliana. Uno dei fondatari del battaglione paramilitare ucraino Azov si chiama Natan Chazin, è di religione ebraica. Un rappresentante della comunità ebrea ortodossa statunitense ci ha raccontato che Chazin ha vissuto in Israele non più di due anni, mai stato nell’esercito israeliano, in seguito si stabilisce negli Stati Uniti visitando regolarmente la sua patria, l’Ucraina.

Un giornalista ebreo nordamericano ucraino visse per molti anni a Monsey, un suburbio chassidico di New York, dove conduceva una tranquilla vita famigliare. Con una certa regolarità visitav l’Ucraina per i suoi affari, però dopo gli eventi del 2014 si trasferisce definitivamente a Kiev per ragioni personali. A prescindere da questo, alcuni media ucraini affermano che Natan Chazin è un impresario israeliano, un esperto militare ed ex ufficiale delle forze armate israeliane.

Lo stesso Chazin affermava in un intervista che durante il golpe del 2014, uccise lui stesso un poliziotto ucraino, si convertì in uno dei fondatori del reggimento “ Azov “ e della “ centena ebrea “ ( gruppo d’urto di 100 persone organizzate per far cadere il governo dell’ex presidente ucraino Victor Yanukovich, e in seguito ha rifornito l’esercito ucraino di droni nordamericani, che a lui personalmente non piacevano molto.

Essendo il consigliere del Capo di Stato maggiore ucraino, Chazin li chiamava nel 2016 “ vecchia ferraglia “. Quella affermazione non sorprende, visto che il 15 marzo di quest’anno, il presidente Zelensky e il Congresso degli USA chiedevano alla Casa Bianca di consegnare all’Ucraina i vecchi armamenti sovietici. Sembra che si tratti dei resti delle armi che ci sono nei paesi del Baltico o ex membri del Patto di Varsavia.

https://edition.cnn.com/2022/03/15/politics/biden-congress-soviet-madeweapons-ukraine/index.html

Le pubblicazioni e le conversazioni nella pagina Facebook di Natan Chazin sono sconcertanti. La maggior parte delle chiamate si svolge in un cattivo inglese. Il 12 febbraio scriveva “ Biden, invia le truppe! “ e “ Bandera aveva ragione! “, il 13 febbraio metteva “ Stiamo costruendo armi nucleari “, e in inglese incitava ad usarle per l’attacco.

Natan Chazin :

Keeping it cool

And the one who is the one who is going to be in the middle of the day

WE ARE BUILDING AN ATOMIC WEAPON

UKRAINE MAKES NUKE AGAIN!

Let’s go Brandon!

Il 22 febbraio continuava chiamando alla distruzione della Russia incluso con cyberattacchi, e all’annichilamento dei partitari della Federazione Russa in tutto il mondo. Lo stesso giorno, rispondendo alla sua richiesta di armi nucleari, il suo collega israeliano, un tale Mandy Greenfield, gli rispondeva in ebraico che “ è sufficiente aprire il sarcofago di Chernobyl ed è fatta”.

Già dopo l’inizio dei combattimenti, il 2 marzo, nella pagina di Chazin veniva pubblicata la lista dei membri del Parlamento Europeo “da fucilare“, che si dichiaravano contro l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea. La sua collega di partito di nome Maryna Levitzka suggerì di cercare di ottenere indirizzi di domicilio e telefono privati di quei deputati. Il 3 marzo l’autore della pagina chiamava alla proibizione in Ucraina di tutti i partiti di opposizione e di processarne i membri in un tribunale. Il 6 marzo nella pagina di Chazin appariva una nuova consegna in ucraino e in inglese: “ragazzi, rapidi, pitturiamo di un altro colore i macchinari nemici, ogni giorno fare un’insegna nuova”. È difficile interpretarlo in un altro modo che una chiamata al sabotaggio e falsificazione delle attività militari russe.

È interessante come Chazin esprime il suo estremo fastidio per la non disponibilità degli USA ad aiutare l’Ucraina. La discussione si svolgeva nella pagina della ex generalessa nordamericana Kelly Ann Fisher che il 5 marzo pubblicava una foto nuova nel suo profilo Facebook, dove con uniforme paramilitare posa a fianco di Chazin in Ucraina. Fisher, in maniera elegante, esprimeva il suo dispiacere per gli accadimenti in Ucraina, e amabilmente dissentiva con i suoi amici paramilitari nazionalisti ucraini, a cui probabilmente insegnava.

Uno dei nostri contatti russi si lamenta del fatto che Facebook immediatamente dopo l’inizio della guerra, cominciò a bloccare – per la supposta propaganda russa – qualsiasi messa in discussione delle versioni occidentali. Cosicché una gran parte delle conversazioni politiche passò dalle reti sociali alle chats private. Lui racconta:

Qualche giorno fa ero convinto che Putin fosse impazzito sotto la pressione, non   aveva resistito alle provocazioni nordamericane. Continuò ad essere assolutamente contro l’invasione, però ora mi si sono chiariti molti nuovi dettagli. Personalmente non ho dubbi che i circoli ultranazionalisti ucraini, molto vicini al loro governo, realmente speravano conseguire se non le armi nucleari, allora perlomeno i materiali radioattivi per produrre la “ bomba sporca”.

Le armi biologiche stavano per essere preparate in tutta sicurezza, su questo non ho dubbi. Esistono pubblicazioni scientifiche concrete delle principali università degli USA dove teoricamente si discuteva la distribuzione dei patogeni per mezzo dei volatili e i patogeni preparati specialmente per certi gruppi della popolazione a seconda delle peculiarità del loro DNA. Ossia, diretti a certe etnie e nazionalità. Non è nessun delirio, voi stessi potete andare su Google e trovare questi studi.

Ho l’impressione che Putin fu sottoposto ad un enorme flusso di provocazioni di tutti i tipi. Altrimenti non mi spiego perché i paramilitari del “Azov” diretti dagli Stati Uniti, chiedevano a gran voce e apertamente “atti di terrorismo nucleare”. Perché il Pentagono faceva quegli esperimenti biologici così pericolosi per tutti e tanto strani?

La mia risposta: per intimidire, per far scontrare due paesi, per incendiare questo conflitto.

Le armi chimiche sono un’altra cosa. Il cloro e il fosgeno sono elementi di facile accesso per tutti. Fabbricare il gas mostarda è abbastanza semplice. Per questo le armi chimiche di questo livello artigianale non si contano, le può fabbricare chiunque, come gli esplosivi o i fucili in un tornio. Di più, per un attacco chimico è sufficiente conseguire una partita di cloro da una qualunque impresa. E sarebbe molto difficile dimostrare le cattive intenzioni dei fabbricanti di un prodotto tanto diffuso. Il fosgeno si usa ampiamente nelle industrie di pitture e vernici. Perfino il sarin si trova, anche gli AUM Shinrikyo riuscirono ad averlo, nonostante il rischio di morire è quasi del 100% per i fabbricanti disattenti.

E il livello delle fake news! Per esempio in Google ci sono foto dell’ospedale della maternità a Mariupol. È un’altro, anche se molto somigliante al complesso di edifici standard. Quelle foto sono nel web dell’ospedale di Mariupol. È un altro cortile, e finestre ed entrate sono ubicate in modo un po’ differente. Tentai di spiegare questo ad alcune persone in Occidente. La loro risposta fu molto classica: “ tu vivi in Russia, ti avvelenano il cervello e non facciamo caso alle tue menzogne“. Il peggio è che dopo queste falsità ampiamente diffuse in tutto il mondo, molti non credono più alle morti reali di tanti civili. E questo accende solo l’odio, sospetti e guerriglierismo da entrambi i lati. Perché diffondono queste menzogne? Proprio per questo.

Qui sotto il sito del complesso ospedaliera di Mariupol dove si trova l’ospedale della maternità numero 3:

http://mariupol.medkontrol.pro/mtmo-zdorovya-rebenka-i-zhenshhiny/rodilnoeotdelenie

È un altro edificio. Qui c’è la facciata dell’entrata principale del centro medico. Nel link ci sono foto di un locale che necessita riparazioni. Assomiglia moltissimo alle immagini del “bombardamento”.

https://mariupolrada.gov.ua/ru/news/viddilennja-3-i-miskoi-likarni-vidremontujutta-osnastjat-novim-obladnannjam

Nel video del  “bombardamento“ l’edificio  realmente assomiglia, anche se il vero ospedale ha un’entrata, le finestre del primo piano hanno un’altra posizione, non c’è un edificio contiguo alla sinistra, a destra una casetta di due piani con piccole entrate. E la cosa più importante: un cortile ordinato con gli abeti è un parcheggio di auto. Quello che appare nel video è un edificio abbandonato. Ed inoltre, quella che sta a lato, nel complesso ospedaliero, non è l’ospedale della maternità. Suppongo che sia uno degli edifici abbandonati, che non funziona da tanto tempo, per quello da tempo non possiede parcheggio.  Per confrontare, il famoso video :

https://www.youtube.com/watch?v=cHGbQfsJOl8

I filmati nel frattempo continuano. Da poco appariva in “ Videoquecuenta”, una madre morta con suo figlio. Fu pubblicato il 14 marzo da NBC. Nuove immagini sfocate, confuse, che saltano…

https://www.youtube.com/watch?v=a-k-jo-Amf0

Perché durante tutto questo tempo provocano coscientemente i russi? È chiaro che questo incendia solo gli animi del patriottismo nazionale. Con lo stesso fine.

Fate attenzione ad un altro dettaglio: i funzionari nordamericani ripetono sempre la frase “absolutely unprovoked invasion“, perché capiscono perfettamente che è  proprio un’invasione provocata.

In Russia adesso fiorisce il culto del cargo . È un fenomeno di alcune tribù del Pacifico del Sud, che adorano i giganteschi prototipi degli aerei e altre cose nordamericane, credendo che imitare i nordamericani gli porti forza e benestare. “ Perché l’America può bombardare e noi no?”. È il culto del cargo più puro.

Il pubblico patriottico russo provocò in tutto il paese vari ingorghi nelle strade, fece enormi code davanti ai McDonalds, per mangiare lì per un ultima volta. In gran parte si trattava di pubblico patriottico. Un’altra pare si rallegra del fatto che al posto del cheeseburgers avranno i loro cari blinis (pancake russi N.d.T) con caviale.

La cosa più terribile è che la macchina di guerra è in marcia e il “ No alla guerra” in Russia è percepito come un “ Si agli USA”, nonostante il lemma sia buono e corretto.

Credo che tutta questa situazione sia stata organizzata con molta pianificazione e cinismo. Nonostante sembra che cercassero un piccolo conflitto, per sparare qualche colpo, e applichino tutte le sanzioni programmate per la Russia e si disinteressino dei problemi dell’Ucraina. Per l’Occidente gli ucraini sono la stessa bestia che i Russi, però più docili da ammaestrare.

Quasi tutti i miei conoscenti protestano in Russia contro la guerra, lo fanno più che altro per protestare contro Putin. Non è per amore o compassione verso la gente che soffre. Molti ucraini vedono tale ipocrisia, questo tuttavia non giustifica le tendenze nazi in Ucraina, le quali da più di dieci anni si vedono con nitidezza.

La propaganda russa è alquanto grezza, si basa sui fatti reali, ma li interpreta in una forma estremamente parziale e finisce con i soliti slogan patriottici.

Nonostante sembri un paradosso, la Russia si comporta come lo scemo del villaggio, rispettando però più o meno le regole. La Russia non è abituata alla complessa tradizione di codardia e cinismo dell’Occidente. Perfino il pubblico patriottico russo pensa che gli Stati Uniti si comportino come banditi, e non è proprio così. In Russia esiste uno stereotipo degli USA come il “gendarme mondiale”, però non capiscono per nulla che tutto quel mondo è molto più manipolato, codardo, complesso e perverso.

Per questo credo che questa guerra è più che altro il risultato di una complessa e codarda provocazione. Provocazione a molti livelli, da parte delle élite imperialiste,  concentrate più che altro negli USA. Per mettere Russia e Ucraina una contro l’altra  e rendere la Comunità Europea più docile e dipendente dagli Stati Uniti. L’idea è  molto semplice, ma la sua realizzazione è estremamente intricata. E qui abbiamo il risultato: da entrambe le parti del conflitto moltissima gente è contagiata dall’isteria e dalla rabbia, perdendo la sua dimensione umana.

Traduzione dallo spagnolo di Teresa Marras. Revisione di Thomas Schmid.