Secondo Indepaz, nel corso del 2021 sono stati assassinati 113 leader sociali e dal 2016 sono stati uccisi un totale di 1.228.
L’Istituto di studi per lo sviluppo e la pace (Indepaz) ha denunciato martedì l’omicidio di un altro leader sociale in Colombia, questa volta lo sfortunato evento avvenuto nel comune di Cajibío, dipartimento del Cauca.
Secondo Indepaz, la vittima è Jesús Albeiro, leader sociale di 40 anni, la cui scomparsa è stata denunciata dalla sua famiglia, dopo non aver fatto ritorno a casa nel villaggio di Popayán il 21 agosto. Mercoledì 25 agosto, il suo corpo è stato trovato nella zona di San José de La Laguna, giurisdizione del comune di Cajibío”, precisano.
L’ufficio del difensore civico aveva emesso almeno 17 segnalazioni per il dipartimento, causa della presenza di gruppi armati irregolari sul territorio.
Jesús Albeiro ha fatto parte anche del più recente sciopero nazionale e a sostegno del Coordinatore Agrario Nazionale (CNA) a Popayán. Indepaz precisa che  questo omicidio porta a 113 leader e difensori dei diritti umani (HRD) assassinati nel 2021 e 1.228 uccisi dalla firma dell’accordo di pace.
Diverse organizzazioni come la Cna e l’Assemblea del popolo, hanno chiesto che l’Esecutivo garantisca ai leaders sociali la possibilità di esercitare le loro attività, poiché la situazione della sicurezza nel Cauca è drammatica.
La CNA ha affermato che Jesús Albeiro  “ha dovuto allontanarsi dal luogo a causa dell’aggravarsi del conflitto armato e della costante violazione dei diritti umani”.
Inoltre l’Organizzazione Nazionale Indigena della Colombia (ONIC) ha denunciato che nelle ultime settimane ci sono state continue minacce di morte contro i leader indigeni.
L’ONIC ha richiamato l’attenzione in particolare su quanto sta accadendo nel sud-ovest della Colombia, dove questo tipo di intimidazione è più frequente ed efficace.
Secondo il monitoraggio effettuato dall’Osservatorio del Consiglio per i diritti dei popoli indigeni,  fino ad agosto 2021 ci sono state 56 minacce e 33 omicidi ai leader indigeni dal gruppo paramilitare chiamato Águilas Negras.
Queste minacce, secondo l’ONIC, dimostrano la grave crisi umanitaria che continua nei territori e nelle comunità, che i responsabili della politica pubblica non sono sufficientemente da tutelare la sopravvivenza e la permanenza nel territorio dei Popoli Indigeni e Nazioni.
L’ONIC ha espresso, in questo senso, la sua solidarietà ai popoli e alle comunità indigene che sono vittime di queste minacce e ha lanciato un appello per chiedere che il governo neoliberista di Iván Duque prenda le misure necessarie per fermare queste minacce.
Non a caso, a fine agosto c’è stata una nuova strage nel nordest della Colombia: la numero 68 nel 2021 sul territorio colombiano. Tre uomini sono stati uccisi e un altro è rimasto ferito nel villaggio di Puerto León, nel villaggio di Banco de Arena, zona rurale di Cúcuta, Norte de Santander, nella Colombia orientale, ha riferito l’Istituto per lo sviluppo e la pace (Indepaz).
Secondo Indepaz, il pluriomicidio è avvenuto quando uomini armati sono arrivati ​​nella zona e hanno sparato sulle vittime.
Questo nuovo crimine nel nord-est della Colombia si aggiunge ai 67 precedenti massacri registrati nel 2021.
L’area infatti è assediata da gruppi armati irregolari che negli ultimi tempi si sono rafforzati.
Secondo l’ufficio del difensore civico, l’espansione di queste organizzazioni criminali nell’area rurale del comune di Cúcuta, così come la disputa sul territorio tra questi gruppi, hanno causato una serie di omicidi selettivi, smembramenti, sparizioni e minacce alla popolazione.