Da lunedì 22 febbraio è pubblicato su Produzioni dal Basso – Network di Banca Etica il crowdfunding “Salviamo Melting Pot! Da 25 anni, il portale online per i diritti” (https://sostieni.link/27570). I fondi raccolti serviranno per la realizzazione di un nuovo sito web e il potenziamento dei servizi e delle campagne ad esso collegati.

Da 25 anni il Progetto Melting Pot Europa (https://www.meltingpot.org/) è impegnato nella promozione dei diritti di cittadinanza e della libertà di movimento per tutte e tutti. Il sito web è riconosciuto come un punto di riferimento per migliaia di persone che ogni giorno, gratuitamente, lo consultano per avere informazioni, approfondimenti e formazione. Grazie a questo lavoro collettivo e plurale, tante persone hanno ricevuto risposte ai loro quesiti. Attraverso la consultazione di materiali e schede pubblicate, sono riuscite a districarsi nel complicato groviglio di leggi, circolari e prassi della pubblica amministrazione e ottenere il permesso di soggiorno, il riconoscimento di una forma di protezione, la cittadinanza e a ricongiungere un proprio caro. Al fianco di queste attività, da sempre Melting Pot si impegna per la promozione di un punto di vista critico sulle attuali politiche migratorie e per la costruzione di campagne sociali e politiche finalizzate al cambiamento delle politiche di compressione dei diritti.

Ma il sito web rischia di non poter più essere online e di non funzionare sulla maggior parte dei browser. È a rischio quindi la concreta possibilità, per moltissime persone, di continuare a utilizzarlo.

“Vi chiediamo – scrivono i promotori della campagna – una donazione per aiutarci a finanziare lo sviluppo di un nuovo sito web, accessibile, completo e facilmente navigabile, ugualmente gratuito e arricchito con servizi, progetti, campagne, funzioni e lingue disponibili. In tantissimi, in questi tre decenni, lo avete animato in mille forme diverse, vi chiediamo stare al nostro fianco per sostenere e rilanciare il progetto Melting Pot”.

La campagna di crowdfunding (questo il link: https://sostieni.link/27570) durerà fino alla fine di aprile e prevede per chi dona un variegato pacchetto di ricompense. In particolare, il “pezzo forte” è una Big Bag appositamente realizzata dalla collaborazione tra i rifugiati del progetto Talking Hands – con le mani mi racconto (https://talking-hands.it/)  e la textile designer francese Garlic Print.

“I fondi raccolti – specificano i promotori – saranno usati per un sito web multilingua con servizio di ricerca funzionale, possibilità di accedere e iscriversi per scaricare contenuti. Svilupperemo una nuova interfaccia UX/UI per migliorare la sua usabilità, valorizzeremo i contenuti multimediali come video e fotografie, reportage o inchieste e aggiorneremo le schede pratiche e le FAQ”.

“Tutto il lavoro – concludono – sarà incentrato per garantire un’informazione completa, aggiornata, libera, gratuita e di qualità sul tema delle migrazioni, del razzismo strutturale e dei diritti di cittadinanza. Continuare così a promuovere campagne sociali e politiche per l’abrogazione di leggi ingiuste ed inique e per l’affermazione di nuovi diritti, uno sguardo critico sull’attuale gestione delle politiche migratorie. Ma anche potenziare i nostri servizi di assistenza e orientamento legale e continuare così a essere il punto di riferimento per persone migranti, operatrici e operatori, avvocati, attivisti, studenti e tutti coloro che credono in una società più giusta, dove crescano anticorpi resistenti al razzismo e alla discriminazione, dove sia garantita la possibilità di muoversi in modo sicuro e l’adeguata protezione.”

Da 25 anni in cammino per i diritti: la storia di Melting Pot Europa in breve

Sono trascorsi molti anni da quando dagli studi di Radio Sherwood si accesero i microfoni per la prima puntata della trasmissione radiofonica “Melting Pot”. Era il 1997, un anno prima del Decreto Legislativo n. 286, il Testo Unico sull’immigrazione, noto anche come “legge Turco-Napolitano”. L’anno in cui al governo c’era Prodi e le stragi di persone migranti avvenivano nel canale d’Otranto. La trasmissione settimanale era strutturata come uno sportello legale tradotto in 6 lingue. 

Raccontava, inoltre, i processi di trasformazione delle migrazioni, le tante facce del razzismo e dello sfruttamento del lavoro migrante, le lotte per i documenti, la dignità e i diritti fondamentali. Erano gli anni delle manifestazioni contro i CPT (Centri di Permanenza Temporanea), le politiche securitarie e le leggi ingiuste, tra tutte la famigerata Bossi-Fini del 2002. L’evoluzione più importante avvenne nel 2003 con la nascita del sito web che ha incorporato la trasmissione e lo sportello legale, ampliando i contenuti in due sezioni (“Cittadinanze” e “Sans-Papiers”), connesse tra loro. 

Nel 2007 vinse il primo premio al “eContent Award Italy” sulla creatività e l’innovazione nel settore dei nuovi media nella categoria “e-inclusion”. La sua community si è allargata ad una pluralità di competenze, è aumentata la qualità e l’ampiezza delle informazioni. I contenuti sono consultati da tante persone e utilizzati in diversi settori, da quelli accademici, a quelli scolastici fino alle aule dei tribunali. 

Ma dopo tanti anni di attività e il raggiungimento di alcuni obiettivi, le sfide sono diventate ancora più complesse. Se la tendenza delle politiche sull’immigrazione e l’asilo comprimono i diritti e negano la libertà di movimento, Melting Pot vuole essere uno strumento collettivo di comunicazione e attivazione sociale al passo con i tempi e ancora più incisivo.