Il primo accordo multilaterale sul disarmo nucleare in oltre 20 anni è entrato in vigore poco dopo la mezzanotte di venerdì 22 gennaio, accolto dal Segretario generale delle Nazioni Unite come “un passo importante verso un mondo libero dalle armi nucleari”.

António Guterres ha affermato che Il Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari (TPAN) rappresenta anche una “notevole dimostrazione di supporto verso un approccio multilaterale al disarmo nucleare”.

Le tragiche testimonianze dei sopravvissuti

In una dichiarazione rilasciata tramite video-messaggio, il Segretario Generale dell’ONU ha elogiato gli Stati che hanno sancito il Trattato rendendo omaggio al “ruolo determinante della società civile nel promuovere la negoziazione e l’entrata in vigore del Trattato”.

“I sopravvissuti delle esplosioni e dei test nucleari ci hanno offerto tragiche testimonianze, ricoprendo il ruolo di guida morale in supporto del Trattato. La sua entrata in vigore rappresenta un tributo al loro costante sostegno”, ha dichiarato.

Il Sig. Guterres ha affermato di aver atteso con trepidazione la possibilità di guidare l’intervento dell’ONU teso alla regolamentazione del Trattato, compresi i preparativi per la prima riunione ufficiale degli Stati membri.

Pericoli crescenti

“Le armi nucleari comportano un pericolo crescente e al mondo urge un’azione in grado di assicurarne l’eliminazione, così da poter prevenire le catastrofiche conseguenze umane e ambientali che il loro uso potrebbe causare”, ha dichiarato il Segretario Generale delle Nazioni Unite.

“L’eliminazione delle armi nucleari resta la massima priorità di disarmo delle Nazioni Unite. Il Segretario Generale invita tutti gli Stati a collaborare per realizzare l’obiettivo di promuovere la sicurezza e la salvaguardia comuni.”

Il Trattato ha ottenuto le 50 ratifiche necessarie alla sua entrata in vigore alla fine di ottobre. Gli attivisti che hanno dato il via al traguardo fondamentale raggiunto lo scorso venerdì, lo hanno descritto come “un nuovo capitolo del disarmo nucleare”.

L’accordo è stato inizialmente approvato da 122 nazioni durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 2017, ma è stato grazie alle associazioni della società civile, capitanati dalla Campagna Internazionale per Abolire le Armi Nucleari (ICAN) tramite “decenni di attivismo” che si è potuto raggiungere il numero di paesi necessario a far sì che diventasse realtà.

Potenze nucleari silenti

Tuttavia, finora le maggiori potenze nucleari, ossia Stati Uniti, Regno Unito, Russia, Cina e Francia, non hanno firmato l’accordo.

Il trattato stabilisce che i firmatari non devono “mai in nessuna circostanza sviluppare, testare, produrre, fabbricare o in altro modo acquisire, detenere o immagazzinare armi nucleari o altri ordigni nucleari.”

Lo scorso ottobre, la società civile e il gruppo di coordinamento ICAN – che nel 2017 ha vinto il Premio Nobel per la Pace per il proprio impegno – hanno rilasciato una dichiarazione in cui affermano che una volta entrato in vigore il Trattato, tutti gli Stati firmatari saranno tenuti a rispettarne i dettami.

Traduzione dall’inglese di Cecilia Costantini. Revisione di Thomas Schmid

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