Da decenni tutti denunciano il feticismo del denaro e la dittatura dell’economia dominante, quella dei paesi detti “sviluppati” delle società capitaliste. Tutti? No. La notizia è data in un twitter del Presidente della Liguria del 1° novembre che informa che “Per quanto ci addolori ogni singola vittima del #Covid19, dobbiamo tenere conto di questo dato: solo ieri tra i 25 decessi della #Liguria, 22 erano pazienti molto anziani. Persone per lo più in pensione, non indispensabili allo sforzo produttivo del paese, che vanno però tutelate“.  Cioè, non rendi? Non vali. Peccato che tu muoia, ma avanti Italia dei produttivi!

E’ indubbio che questo è il pensiero sincero del Presidente della Liguria. Il suo peccato, specie per i benpensanti nostrani, è di averlo detto.  Per loro, l’autogol sta in questo. L’inaccettabile, invece, è il pensarlo e che questo pensiero faccia parte integrante della concezione della vita delle classi dirigenti che, in una società capitalista come la nostra, dirigono il mondo e il suo divenire. Secondo loro, il valore della vita, incluse le persone, è essenzialmente definito dall’apporto di ogni forma di vita alla creazione di ricchezza (profitto) per il capitale investito. Dal 2012, Terzo Vertice Mondiale della Terra, i dirigenti hanno sentito l’urgenza e la necessità di monetizzare la Natura, dandole un prezzo di mercato, per cosi poter valutare i costi ed i benefici di ogni essere e sistema vivente.

Quanto precede non cancella l’infamia diretta e personale delle idee espresse dal signor Giovanni Toti nella sua veste di Presidente della Liguria.  Quel che è ancora più grave, se possibile, e implicito nella sua dichiarazione, sta nel fatto che essa impone una forte ineguaglianza tra le stesse persone anziane  Cioè, tra quelle ad alto reddito (da capitale o da lavoro/pensione) e quelle a reddito basso o nullo (a carico della protezione e dell’assistenza sociale). Il potere d’investimento finanziario e di acquisto delle prime le rende particolarmente interessanti agli occhi dei mercati perché, consumando, contribuiscono (si dice) a far marciare la macchina produttiva del paese. Le seconde, senza risparmio e con potere d’acquisto insignificante, sono mal viste perché addirittura costano alle finanze del paese.

Questa concezione della vita è un’offesa all’umanità e allo spirito della vita.

Non lo farà, perché il signor Toti esprime idee “corrette” e condivise dai poteri forti, non solo sul piano politico da quattro soldi, ma a mio modesto avviso farebbe bene a dimettersi.