Mahmood Nawajaa, 34 anni, difensore dei diritti umani e coordinatore del movimento Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (Bds) nei Territori palestinesi occupati, è stato rilasciato il 17 agosto.
Era stato arrestato il 30 luglio. Intorno alle 3.30 di notte le forze israeliane avevano fatto irruzione nella sua abitazione nella città di Ramallah, portandolo via senza mostrare alcun mandato d’arresto né spiegare perché lo stessero arrestando.
Nawajaa era poi stato consegnato alla prigione di Kishon, conosciuta anche come al-Jalama, nella città di Haifa, in violazione del diritto internazionale umanitario, che vieta il trasferimento di detenuti da un territorio occupato a quello della potenza occupante.
La sua detenzione era stata rinnovata il 2 e il 9 agosto.
Amnesty International aveva dichiarato Nawajaa prigioniero di coscienza, ossia detenuto solo per aver esercitato i suoi diritti alla libertà di espressione e di associazione, e aveva lanciato un appello alle autorità israeliane affinché fosse scarcerato.
Nawajaa lavora per il Bds dal 2014. Il movimento è nato nel 2005 con l’obiettivo di “porre fine al sostegno internazionale all’oppressione israeliana dei palestinesi” attraverso metodi non violenti. Da allora ha lanciato molte campagne per chiedere agli attori globali di premere su Israele perché rispetti i suoi obblighi internazionali. La più recente chiede sanzioni mirate come reazione al piano israeliano di annettere ulteriori territori della Cisgiordania occupata, un’altra violazione del diritto internazionale dopo decenni di sistematiche violazioni dei diritti umani dei palestinesi.