La ripartenza dopo la pandemia può e deve essere un’occasione per rovesciare il sistema economico in atto a favore di attività produttive, ma sicure, rispettose dell’ambiente e senza conflitti armati.

E’ accertato che il governo italiano investa, ogni anno, circa 19 miliardi di euro per progetti che distruggono la Natura e l’ambiente, 23 miliardi per le spese militari e che sei di questi vengano spesi per acquisire nuove armi: portaerei, F-35, missili.

Con il denaro con cui, nel 2019, lo Stato ha approvvigionato la cosidetta “sicurezza” del Paese, avremmo potuto acquistare 87 mila ambulanze e assumere 638 mila infermieri per far fronte al Covid-19.

Sempre per parlare di cifre e di politica: 98 mila euro vengono destinati al sostegno dell’industria fossile (gas, petrolio e carbone) quando, secondo Greenpeace, se si effettuasse una rivoluzione energetica si potrebbero limitare le conseguenze dannose dei cambiamenti climatici. A questo si aggiunge la vita nei centri urbani – tra fabbriche, auto, ecomostri – che influisce sulla salute dei cittadini e che si può rendere migliore tramite la riqualificazione delle periferie e la mobilità alternativa (ad esemio, tramite l’utilizzo di piste ciclabili e bici a noleggio).

Molte sono le richieste che Greenpeace propone al governo italiano nella petizione, tra cui:

destinare i fondi oggi utilizzati per gli armamenti al rafforzamento del sistema di welfare e sanitario

adottare un piano di energia green (il Piano di Transizione energetica: PNIEC) e di far attuare il piano di decarbonizzazione da parte degli inquinatori, secondo l’accordo di Parigi

assegnare validi sussidi alle aziende agricole che producono cibo ecologico

E’ importante sostenere la campagna di Greenpeace per ricominciare su buone basi e lasciare una Terra sana e pacifica alle future generazioni.

Per firmare la petizione:

https://attivati.greenpeace.it/petizioni/restart/?utm_source=greenpeace.org&utm_medium=typ&utm_campaign=climate&utm_content=whatsapp_share