Continua a crescere il sostegno a favore del Trattato per la proibizione delle armi nucleari grazie al Sudan che, lo scorso 22 luglio, è diventato l’ottantaduesima nazione a firmare l’accordo storico. La firma del Sudan segue le ratifiche di Figi e Botswana, avvenute a inizio mese. Per raggiungere la soglia delle 50 ratifiche, e consentire così l’entrata in vigore del Trattato, servono attualmente altre 10 ratifiche.

L’Ambasciatore Omer Mohamed Ahmed Siddig, rappresentante permanente del Sudan presso le Nazioni Unite, ha firmato il Trattato a nome del paese dopo la decisione, approvata dai funzionari delle Nazioni Unite, di iniziare ad allentare le restrizioni relative al COVID-19, presso la sede ONU di New York. Il Sudan avvierà adesso il procedimento interno volto a ratificare il Trattato e a far in modo, quindi, che le misure richieste da quest’ultimo diventino parte integrante della legislazione nazionale.

Nel 2017, il Sudan contribuì alle negoziazioni per il Trattato e fu tra le 122 nazioni che votarono per l’adozione del testo finale. Il Trattato bandisce categoricamente le armi nucleari e stabilisce un quadro normativo per l’eliminazione delle scorte esistenti. Inoltre, impone di prestare assistenza alle vittime dell’uso e del collaudo di armi nucleari.

ICAN sollecita le nazioni che non hanno ancora firmato o ratificato il Trattato a farlo il 6 agosto, data in cui ricorre il 75° anniversario del bombardamento atomico di Hiroshima ad opera degli Stati Uniti. Nel compiere tale significativo passo verso il disarmo, i governi hanno così la possibilità di rendere omaggio alle vittime e ai sopravvissuti di quell’orribile attacco e dell’attacco avvenuto tre giorni dopo a Nagasaki.

La scorsa settimana, la Commissione africana per l’energia nucleare ha diffuso una dichiarazione in cui si invitavano tutti gli Stati africani a sostenere l’entrata in vigore del Trattato. La Commissione ha inoltre affermato che il Trattato “promuove il diritto internazionale in materia di disarmo nucleare ed è coerente con gli obiettivi del Trattato di Pelindaba“, ovvero l’accordo regionale che istituisce l’Africa come zona franca dalle armi nucleari.

 

Traduzione dall’inglese di Lavinia Messina. Revisione: Silvia Nocera