Mentre si contano in modo compulsivo le vittime della Covid-19 aumentando la giusta attenzione al contagio dal nuovo virus, ma anche il panico incontenibile che sta dando luogo a casi di pericolosa isteria, da alcune categorie di lavoratori vengono avanzate legittime richieste di tutela al momento mancanti. Tra queste c’è l’appello dei tassisti milanesi i quali lamentano che tanto il Comune di Milano che la Regione Lombardia “hanno completamente ignorato il servizio pubblico non di linea” abbandonandolo “a se stesso in una crisi sanitaria senza precedenti”.

La delegazione composta di rappresentanti di cooperative, sindacati e altre organizzazioni di conducenti di taxi, solo ieri è stata finalmente ricevuta negli uffici della Prefettura dall’assessore Granelli e da due funzionari della Regione responsabili del SSL ed ha avuto promessa che verrà predisposto un protocollo sanitario il quale “verrà assunto dalla Regione Lombardia che predisporrà al più presto una delibera…”Ma i lavoratori del settore taxi di Milano conoscono i tempi burocratici e sanno che i tempi del virus sono infinitamente più veloci e per questo mandano il loro grido alla società civile e alle Istituzioni dicendo: “Non possiamo più aspettare!” perché non c’è sanificazione dei mezzi, né sono stati forniti dispositivi di protezione individuali pur sapendo che in base all’attuale normativa il servizio, se richiesto, deve essere obbligatoriamente fornito a chi “ha titolo per soccorrere persone ferite o colte da malore” e quindi in questi giorni il trasporto in taxi sta diventando e può a pieno titolo essere “paragonato a un trasporto emergenziale”.

Uno dei tassisti più attivi nel richiedere attenzione al problema, in un’intervista telefonica ha dichiarato che oltre a tutto quanto esposto sopra, lui e i suoi colleghi stanno subendo un danno economico gravissimo. Questo è solo un fenomeno collaterale, ma altrettanto pesante dal punto di vista personale e sociale e rischia di portare a una sospensione del servizio per impossibilità oggettiva di poterlo offrire. Per questo chiedono un urgentissimo provvedimento Regionale che accolga le richieste della categoria le quali, in fondo, non sono altro che quelle di poter lavorare in condizioni di sicurezza.

La delegazione che si è incontrata con i responsabili del settore sanitario e che invita tutti a
comprendere e offrire solidarietà a questa categoria di lavoratori del trasporto era formata da:
Severgnini Claudio (TAM), Villa Nereo (SATAM), Silla Mattiazzi (UIL Trasporti), Giovanni Levré
(UGL Lombardia), UNICA Filt CGIL Lombardia, Unione Artigiani, Federtaxi, Uritaxi, Acai, Orsa,
Lega Cooperative, Taxi Blu, Tadiotaxi 8585, Radiotaxi 6969, Taxi Service Milano,
Confcooperative Lombardia, Fit CISL Lombardia.