Quello che è iniziato con gli studenti che scavalcavano i tornelli per eludere il pagamento dell’aumentata tariffa della metropolitana è via via diventato un’enorme straripamento sociale che pretende di porre fine al modello neoliberale in Cile. La gente ne ha abbastanza di sopportare l’inclemenza, il disprezzo, il maltrattamento delle élite che tanto hanno beneficiato dei privilegi economici. Come di fronte agli incendi che hanno colpito diverse stazioni della metropolitana il Presidente ha dichiarato guerra – sì, letteralmente ha detto che “siamo in guerra contro un potente nemico” -, la protesta nonviolenta si è sollevata al suono della canzone di Victor Jara “Il diritto di vivere in pace” e i manifestanti si sono abbracciati per le strade, si sono riuniti convergendo nelle piazze principali di tutte le città, nelle più grandi e pacifiche manifestazioni che si siano mai viste. Il governo ha dovuto reagire togliendo il coprifuoco che aveva imposto e i militari dalle strade, cambiando il suo gabinetto, e redigendo rapidamente proposte legislative che sono state chiamate “agenda sociale”, un pacchetto di misure palliative che certamente non vanno alla radice del problema.

La risposta popolare è stata quella di riunirsi in Consigli e assemblee, che si sono moltiplicati in ogni cortile, università, ospedale, piazza o quartiere. E’ stato ampiamente discusso, in modo paritario, il tipo di paese che vogliamo e ovunque è cresciuta la voce di un’Assemblea Costituente che possa plasmare una nuova Costituzione.

Tuttavia, la superficialità del governo ha parlato di “dialoghi cittadini” e ha sostituito i militari con i carabineros delle forze speciali, addestrati a sparare pallini negli occhi e ferire con una pioggia di bombe a gas lacrimogeni. Venti persone sono già morte e molte sono state ferite, fucilate, picchiate e arrestate. Ci sono anche persone scomparse e donne e ragazze stuprate dalle forze di polizia. Ieri sono entrati in un liceo e hanno sparato alle gambe degli studenti, producendo sdegno.

Alla violenza e alla repressione scatenata si sommano le reazioni vandaliche di chi rompe gli arredi pubblici per difendersi e prepararsi a costruire barricate. Le principali arterie si sono trasformate, nel corso dei giorni, in vere e proprie battaglie campali. Non hanno più semafori. Le autostrade sono bloccate dai dimostranti No+TAG, che chiedono lo stop del pagamento delle tratte autorizzate. I volontari dei vigili del fuoco sono al lavoro da 21 giorni senza tregua nè pausa, spegnendo incendi soprattutto nelle banche, nelle farmacie e nei supermercati. Anche i volontari della sanità non riescono a trovare riposo con così tante persone ferite e picchiate come risultato della brutalità della polizia.

Come un essere vivo che sta mutando, questa ondata di proteste si è estesa ieri a Santiago dal centro al quartiere di Providencia, con eccessi che hanno allarmato i piccoli mercanti e i residenti, fino a far uscire di casa la stessa sindaca che non ha avuto remore a mostrarsi in uno stato di totale alterazione e a mettersi lei stessa a dirigere il traffico,  dichiarando che “i vicini avrebbero preso le armi”. E’ stata una vera e propria esplosione di rabbia che ha sconvolto la zona più agiata. E oggi continua, convocata come “una visita all’oasi”, dal momento che Piñera, solo pochi giorni prima che cominciasse  lo sciopero dei tornelli della Metro, aveva dichiarato che il Cile “è un’oasi, rispetto agli altri paesi della regione”.

Il calendario di oggi prevede le seguenti manifestazioni solo nella capitale: – ore 10:00 dalla Metro Tobalaba alla Rotonda Pérez Zujovic, mararcia di ANEF verso l’Organizzazione Panamericana della Sanità (PAHO) – Santiago Centrale, ore 11:00 Ahumada con gli orfani, manifestazione. – Vitacura, ore 11:00 sede PAHO/WHO (Dag Hammarskjold 3269), manifestazione per la salute, punto d’incontro Metro Tobalaba. – Santiago, ore 11.00 del davanti al National Institute, concentrazione studenti scuola secondaria. – San Joaquín, ore 11.00 fuori dalla Metro San Joaquín, marcia contro la repressione studentesca. – Providencia, ore 11:30 Parco delle sculture, di fronte al Centro Costanera, marcia di completi e cravatte. – La Florida, ore 14.00 Mall Florida Center, Garra Blanca, protesta all’interno del centro commerciale. – Las Condes, ore 17.00 da Metro Tobalaba a Manquehue, marcia verso est – grande tour per l’oasi. – Ñuñoa, ore 17.00 Metro Piazza Egaña, evasione di massa. – Santiago, ore 17.00 Piazza Italia, convocazione e marcia. – La Florida, ore 18:00 dalla metropolitana Los Quillayes a Paradero 14 Vicuña Mackenna, marcia territoriale. – Peñalolén, ore 20:00 Piazza Mártires de Peñalolén, mobilitazione popolare.

Mentre accade tutto questo, il Presidente ha annunciato che implementerà un pacchetto di misure che ha definito “Agenda di ordine pubblico”, i cui punti principali sono i seguenti:
1. legge anti-saccheggio.
2. disegno di legge anti-incappucciati.
3. Legge contro le barricate o simili che ostacolano la libera circolazione.
4. un team di avvocati del Ministero dell’Interno per presentare una denuncia.
5. squadra speciale di procuratori, carabineros, polizia investigativa per l’intelligence di polizia.
6. aumento della capacità aerea dei carabineros e della polizia investigativa.
7. Rafforzamento della possibilità di denuncia cittadina per perseguire penalmente il banditismo. Denunce sui siti web di PDI e carabineros.
8. Status di protezione per le forze dell’ordine e di sicurezza, carabineros, polizia investigativa e gendarmeria.
9. discussione di un disegno di legge per modernizzare e rafforzare il sistema di intelligence nazionale.
10. Progetto di legge urgente per modernizzare carabineros e PDI.

Da parte sua, l’Associazione cilena delle Municipalità è stata incaricata dai sindaci e dai consiglieri di realizzare una consultazione nazionale il 7 dicembre alla ricerca di una soluzione ai problemi oggetto di richiesta da parte dei cittadini, per ascoltare direttamente la voce del popolo in un processo trasparente e democratico. Tra le questioni oggetto della consulta vi sono le seguenti:

·      La necessità o meno di una nuova Costituzione per il Cile.

·      Dare priorità alle richieste sociali più sentite dai cittadini (pensioni, salute, equità, salari, servizi di base, trasporti, sicurezza, ambiente, popolazioni indigene, acqua, corruzione e abusi, tra gli altri).

·      Ogni regione potrà inserire temi di interesse specifico della regione.

L’Associazione cilena delle Municipalità cercherà di generare uno spazio di dialogo con la partecipazione delle organizzazioni sociali e dei diversi poteri dello Stato per raggiungere gli accordi necessari alla costruzione di un Cile più giusto. Le autorità locali hanno inoltre lanciato un forte appello a ripudiare gli atti di violenza che il paese sta vivendo, nonché a indagare e punire qualsiasi violazione dei diritti umani.

La risoluzione è il risultato di un’assemblea nazionale in cui sindaci e consiglieri di tutte le regioni del paese si sono riuniti per valutare le diverse iniziative di dialogo che si stanno sviluppando: consigli comunali, dialoghi cittadini o incontri della società civile su tutto il territorio nazionale.

Il foto-reportage è di Riccardo Marinai:

 

Traduzione dallo spagnolo di Matilde Mirabella