Il 5 marzo 2019 i TheDrama creano una pagina facebook fake-salviniana STOP Barconi, correlandosi a tutte quelle proLega; in poco tempo superano la soglia dei 28.000 followers.

Il 13 maggio annunciano un’azione eclatante a sostegno del blocco navale totale. Nel mirino c’è la SeaWatch3 al largo di Lampedusa. Un esempio per tutti Laura, commenta con maiuscole e puntini di sospensione: «CI SIAMO ROTTI LE PALLE CON QUESTI SBARCHI…UNA STORIA CHE VA’ AVANTI DA ANNI… NESSUNO LI VUOLE A ‘STI AVANZI D’AFRICA… NON SN PROFUGHI….FANNO PENA AI SOLITI BUONISTI CATTOLICI E ALLA AMMUFFITA SINISTRA……QUANTI CALCI NEL CULO!!!! VOGLIONO SOLO ESSERE MANTENUTI……DA SEMPRE….» A chi cerca di farla ragionare Laura ‘grida’ che le stanno sullo stomaco, che i razzisti sono loro, i migranti.

Tra il 15 e il 16 maggio la pubblicazione reiterata di post ‘strategici’ incrementa le aspettative.

Il 17 maggio tutti sono invitati alla massima condivisione di un video sul respingimento in diretta di un barcone.

I commenti xenofobi e sovranisti si sprecano, si applaude al gesto. Delle parole Riportiamogli a casa l’oro colgono il suono senza il significato; non sprecano tempo a guardare il video. Se lo avessero fatto, si sarebbero resi conto che il barcone è una petroliera che conduce, un frame dopo l’altro, in quell’Africa sfruttata e depredata dalle multinazionali, sottomessa in gran parte al CFA, moneta comune delle ex-colonie francesi, “ braccio armato del neocolonialismo geopolitico e finanziario” .

«Con theDrama –scrivono gli autori su Youtube- la musica entra nel mondo dell’arte pubblica contemporanea grazie a uno dei più grandi troll messi in piedi dai tempi del Volo su Vienna.»

Riportiamogli a casa l’oro è un’azione di sabotaggio culturale e musicale all’interno di uno spazio ‘social’ connotato politicamente come luogo di rivendicazione di primato nazionale di tipo razzista. «L’intenzione –affermano- è mettere l’ascoltatore di fronte a un paradosso cognitivo: il testo è infatti tratto da un’intervista radiofonica del 2015 a Daniela Santanchè nella quale la senatrice dichiarava che per risolvere il problema dei migranti era necessario “affondare i barconi”. L’utente è quindi nella condizione di ascoltare qualcuno che incita ad “usare la forza” ed “affondare i barconi” in un luogo in cui, però, i barconi non sono quelli carichi di migranti ma le petroliere con cui da almeno mezzo secolo deprediamo il continente da cui molti di quei migranti provengono.»

https://www.facebook.com/STOP-Barconi-1182483921912312/

https://youtu.be/6FUw5eWnQ94

https://soundcloud.com/followthedrama