Negli ultimi dieci anni, nell’Unione Europea sono state concesse oltre 6mila cittadinanze in cambio di investimenti, mentre quasi 100mila persone hanno ottenuto documenti di residenza attraverso il sistema dei “visti d’oro”.

Il dato emerge da un rapporto pubblicato oggi dalle ong Global Witness e Transparency International, che mettono in guardia sui rischi insiti nel rilascio di documenti in cambio di denaro (che l’Italia non prevede). Il sistema di attribuzione di cittadinanze e permessi di soggiorno a pagamento è considerato particolarmente opaco in Portogallo, a Cipro e a Malta.

Proprio questi due ultimi Paesi, sottolinea il report, hanno visto grazie ai “golden visas” entrate impressionanti se comparate alle loro piccole economie: rispettivamente, 4,8 miliardi dal 2013 per Cipro e 718 milioni di investimenti esteri diretti dal 2014 per Malta. In totale, 25 miliardi di investimenti diretti esteri sono stati portati in Europa dai compratori di visti, originari soprattutto di Russia e Cina.

“Per la loro stessa natura, i sistemi dei visti d’oro sono particolarmente attrattivi per criminali e corrotti” si legge sul rapporto, in cui si fa riferimento alle inchieste sul tema della giornalista maltese Daphne Caruana Galizia. “Gli Stati membri (dell’Ue) che lucrano dalla vendita di visti d’oro stanno mettendo a rischio non solo i loro cittadini, ma anche gli altri membri e l’Ue nel suo complesso”. Le ong evidenziano che particolari rischi sono legati al riciclaggio di denaro, mentre i criteri per l’attribuzione dei visti d’oro “non sono particolarmente selettivi” bensì “molto discrezionali”.

Nessuno dei Paesi europei, sottolineano ancora i ricercatori, fornisce un elenco dei nuovi cittadini o residenti ad eccezione dell’Austria e di Malta.

Negli ultimi dieci anni, Spagna, Ungheria, Lettonia, Portogallo e Regno Unito hanno concesso circa 10mila visti d’oro a testa a investitori e famiglie. Il costo dei documenti di soggiorno e cittadinanza può variare dai 250mila euro della Grecia ai due milioni di Cipro, fino ai dieci che possono servire a procurarsi il passaporto austriaco.