Di Marcelo Zero1

 

La crescita del fascismo bolsonariano nelle fasi conclusive della campagna elettorale, che ha messo il turbo con una valanga di notizie false diffuse su internet, non è sorprendente. È una vecchia tattica sviluppata dalle agenzie di intelligence americane e britanniche, con l’obiettivo di manipolare l’opinione pubblica e influenzare i processi politici e le elezioni. È stata sfruttata in Ucraina, nelle ‘Primavere arabe’ e in Brasile nel 2013.

C’è una scienza dietro questa manipolazione.

Alcuni pensano che le elezioni siano vinte o perse solo in dibattiti rigorosamente razionali sulle politiche e sulle proposte. Ma le cose non funzionano affatto in questo modo. In realtà, come dice il professor Drew Weston, psicologo dell’Università di Emory nel suo libro “Il cervello politico: il ruolo dell’emozione nel decidere il destino della nazione”, di solito i sentimenti sono più decisivi nel determinare il voto.

Weston dice che, sulla base di studi recenti nel campo delle neuroscienze, contrariamente a quanto comunemente si pensa, il cervello umano prende decisioni basandosi principalmente sulle emozioni. Gli elettori basano fortemente le loro scelte sulle percezioni emotive che hanno a proposito di partiti e candidati. Di solito l’analisi razionale e i dati empirici svolgono un ruolo secondario in questo processo.

Questo è il motivo per cui esiste un grande potere manipolativo nella produzione di informazioni con un forte contenuto emotivo e di notizie false.

I documenti rivelati da Edward Snowden dimostrano che i servizi di intelligence statunitensi e britannici hanno dipartimenti specializzati e sofisticati dediti alla manipolazione delle informazioni che circolano su Internet, con lo scopo di cambiare la direzione dell’opinione pubblica. Ad esempio, il Joint Threat Research Intelligence Group del Quartier Generale delle Comunicazioni Governative (GCHQ), un’agenzia di spionaggio britannica, ha una missione e uno scopo che include l’uso di “sporchi trucchi” per distruggere, negare, degradare e travolgere i suoi nemici.

Le tattiche sono, in sintesi: 1) Diffondere ogni tipo di informazioni false su Internet per distruggere la reputazione delle sue vittime; 2) Utilizzare le scienze sociali e altre tecniche psicosociali per manipolare il dibattito e l’attivismo online, con l’obiettivo di generare i risultati preferiti.

Ma questo non riguarda l’informazione di qualsiasi tipo. L’informazione viene scelta per provocare un grande impatto emotivo, non per promuovere il dibattito o per confutare informazioni concrete. Una delle tecniche più comuni è la manipolazione di foto e video, che ha un effetto emotivo forte e immediato e tende a diventare rapidamente virale. La candidata alla vicepresidenza Manuela D’Àvila, ad esempio, è stata bersaglio costante di queste manipolazioni. Anche Fernando Haddad è stato costantemente vittima di dichiarazioni assolutamente false e di immagini e discorsi manipolati.

La manipolazione abietta di immagini di “biberon erotici” che sarebbero stati distribuiti ai bambini nella rete pubblica prescolare di San Paolo da parte del PT (Partito dei Lavoratori -NdT), è un esempio di quale infimo livello possa raggiungere una campagna basata sul tipo di sporchi trucchi raccomandati dalle agenzie di spionaggio nordamericane e britanniche.

Sebbene questa manipolazione possa sembrare molto bassa e, agli occhi di una persona razionale, incredibile, essa ha una grande e profonda penetrazione nel cervello politico emotivo di vasti segmenti della popolazione.

Niente è fatto per caso. Prima di essere prodotte e diffuse, queste manipolazioni sono studiate per provocare il maggior danno possibile. Sono specificatamente dirette ai gruppi di internet che, avendo scarso o nessun apparato di controllo dei fatti e un forte conservatorismo, tendono a rimanere scioccati da queste grottesche manipolazioni e a crederci.

La verità è che quanto sta accadendo in Brasile oggi rivela un sofisticato livello di manipolazione, che richiede formazione e ingenti somme di denaro. Da dove viene tutto ciò? Capitali nazionali? Oppure potrebbero esserci risorse finanziarie, tecniche e logistiche provenienti anche dall’estero?

Ovviamente questo problema richiede un’indagine seria che, a quanto pare, non si farà.

Il capitale finanziario nazionale e internazionale, così come settori della classe produttiva e degli affari, si sono già schierati con Bolsonaro nel secondo turno. Anche gran parte delle oligarchie mediatiche lo hanno sostenuto. Ciò che viene malamente denominato “centro”, formato in verità da un gruppo di conservatori rabbiosi e golpisti a rischio di estinzione politica, ha anche iniziato ad aderire parzialmente al fascismo brasiliano, cercando di sopravvivere grazie alle briciole politiche che può ottenere se vincono le elezioni Bolsonaro, o “La Cosa” come lo chiamano, e Mourão, “L’Ariano”.

Questo può essere considerato il suicidio definitivo della democrazia brasiliana e una scommessa sul conflitto, sullo scontro, sull’autoritarismo e sul fascismo, che causerà un profondo aggravamento della crisi politica ed economica brasiliana.

Però l’aggravarsi della crisi politico-istituzionale ed economica, che sarà inevitabilmente causata dalla vittoria del proto-fascista Bolsonaro, potrebbe giovare a coloro che vogliono accaparrarsi le risorse strategiche e le società del Brasile.

Il caos e la rivolta possono essere utili, principalmente per entità straniere. Lo vediamo spesso in Medio Oriente. Portato alle sue estreme conseguenze, il colpo di stato può spingersi fino a una “soluzione di potere” sostenuta dai militari e dalla magistratura. In questo modo si aprirà la porta per esiti molto peggiori di quelli raggiunti da Michel Temer (il presidente uscente -NdT), soprattutto dal punto di vista della sovranità nazionale.

Dal punto di vista della strategia geopolitica, l’allineamento automatico promosso tra Bolsonaro e Trump sarebbe di grande interesse per gli USA nella regione. Come sappiamo, un’attuale priorità strategica degli USA è un grande gioco di potere contro Cina e Russia. Bolsonaro, che ha già promesso di donare la base missilistica Alacantara agli americani e di privatizzare tutto, potrebbe fungere da punto focale degli interessi statunitensi nella regione, intervenendo in Venezuela e contrastando gli interessi russi e cinesi in Sud America.

Per questo motivo , sembra ovvio che ci sia al lavoro un dito – o una mano intera – delle agenzie di spionaggio straniere, soprattutto nordamericane, nelle elezioni brasiliane. Il modus operandi mostrato in queste fasi finali è identico a quello utilizzato in altri paesi e richiede risorse tecniche e finanziarie e un livello di sofisticazione manipolativa che la campagna di Bolsonaro non sembra avere da sola.

La CIA e altre agenzie sono qui, e agiscono estesamente.

Le forze progressiste devono ora coordinarsi per contrastare questo processo manipolativo. La risposta non può consistere semplicemente nell’usare argomentazioni razionali per contrastare l’odio manipolativo. La risposta nella gara per contendersi i cervelli politici emotivi deve pure essere emotiva.

Le forze anti-PT, anti-sinistra, anti-democratiche, anti-diritti-umani e anti-uguaglianza, che guidano Bolsonaro e che sono state create da agenti golpisti e dai loro media bugiardi, devono essere combattute attraverso un progetto di sentimenti antagonisti come speranza, amore, solidarietà e felicità.

Stanno riproponendo un passato di esclusione, violenza e sofferenza. Dobbiamo prospettare un futuro di sicurezza e di realizzazione.

Di fronte a una sordida campagna di diffamazione e manipolazione, guidata dall’estero, la nostra strategia dovrebbe essere la stessa di Adlai Stevenson, il grande politico democratico degli USA, che disse ai Repubblicani: “Voi smettetela di mentire sui Democratici e io smetterò di dire la verità su di voi”.

Bolsonaro, il suo compagno di corsa e i suoi seguaci comunicano attraverso dichiarazioni scioccanti e discorsi di odio. Questa non è una notizia falsa, è facile da confermare. Pertanto, tutto ciò che dobbiamo fare è rivelare quello che sono e si scioglieranno come vampiri alla luce del sole.

 

l’articolo originale si trova su Brasil Wire

Traduzione dall’inglese di Leopoldo Salmaso

 

1 Sociologo, specialista in relazioni internazionali, e consulente tecnico del gruppo PT al Senato.