Circa 15 milioni di persone – metà della popolazione – vivono in aree controllate dai talebani o in cui i talebani sono apertamente presenti e fanno regolarmente attività militari. Lalpur è un distretto che subisce attacchi giornalmente. Parliamo con  Malak Meran Jan capo dei villaggi del distretto di Lalpur nella provincia di Nangarhar; un uomo che ha sempre accusato gli americani di essere dietro all’instabilità della provincia di Nangarhar. Abbiamo realizzato l’intervista per mezzo di un amico giornalista afghano che preferisce restare anonimo per motivi di sicurezza.

Com’è la situazione?

Quando usciamo di casa, siamo incerti se torneremo vivi. Le esplosioni, il terrore e i talebani fanno parte della nostra vita quotidiana. I talebani hanno fatto saltare la sede di “Save the Children” a Jalalabad perché non vogliono che i bambini vengo istruiti, medicati e aiutati dal punto di vista umana, i talebani sono contro tutte le associazioni umanitarie perché loro non appartengono all’umanità e per questo spargono sangue come per godersi la vita quotidiana.

Come sta cambiando la situazione nel vostro settore?

I talebani hanno  armi pesanti e sono molto tecnologici, gli americani forse pensano che siamo ciechi e sordi e per questo la situazione sta peggiorando;  i talebani stanno diventando più forti del 2001, la situazione attuale è terribile, le scuole e le università sono state chiuse, i contadini sono costretti a coltivare l’oppio, non vediamo da quasi 3 anni il governo afgano,  i nostri bambini non possono uscire dalle case, se escono vengono rapite e messi nei centri di addestramento per farli diventare kamikaze. Dobbiamo obbedire ai talebani se no altrimenti ci sgozzano, bisogna portare la barba, non ascoltare la musica, fare le preghiere e nulla altro. I talebani non sanno niente del Corano e lo vediamo tutti giorni, la maggior parte dei talebani non sanno nemmeno leggere il corano, ma ci impongono una legge che la chiamano islamica ma non ha nulla a che vedere con l’Islam.