“Approvata in Consiglio la risoluzione come riconoscimento del suo personale impegno per la ricerca di una soluzione pacifica al conflitto curdo-turco e un’attestazione di solidarietà verso tutto il popolo curdo”.

Questa la dichiarazione delle consigliere Miriam Amato, aderente a Potere al Popolo, e Donella Verdi, di Firenze riparte a sinistra:

“Con la risoluzione approvata dal Consiglio Comunale si chiede al Governo e al Ministero degli Esteri di fare formale richiesta alle autorità turche per la scarcerazione e liberazione di Abdullah Òcalan, leader del Partito Curdo dei Lavoratori (PKK). Il Consiglio comunale conferma così la propria vicinanza al popolo Curdo,  per le continue aggressioni che da decenni subisce, attraverso ogni forma possibile di violenza e repressione da parte del governo Turco.

La risoluzione originaria dell’atto consiliare mirava a concedere la cittadinanza onoraria ad Abdullah Ocalan, già concessa da numerosi comuni italiani, come Palermo, Napoli e Reggio Emilia, e per questo motivo avevamo presentato un ordine del giorno collegato alla Risoluzione (purtroppo respinto) per chiedere direttamente al Consiglio comunale di pronunciarsi in favore  della cittadinanza onoraria come atto altamente simbolico e di sostegno alla lotta del popolo curdo.

La richiesta di scarcerazione ad Abdullah Öcalan è quindi un riconoscimento del suo personale impegno per la ricerca di una soluzione pacifica al conflitto curdo-turco e un’attestazione di solidarietà verso tutto il popolo curdo, che in questi anni, oltre alla repressione in Turchia, è stato pesantemente coinvolto nella guerra con l’Isis. E’ al tempo stesso un invito al governo turco perchè venga riaperto il dialogo con i rappresentanti del popolo curdo e perchè vengano tutelati i diritti delle minoranze.

Riguardo alla vicenda processuale di Ocalan si ricorda come già la Corte europea dei diritti dell’uomo nel 2003 aveva stabilito che il processo al leader curdo era stato ingiusto, che era stato limitato il suo diritto ad una rappresentanza legale e che aveva dovuto affrontare condizioni disumane durante la sua carcerazione. Negli ultimi due anni i diritti di Ócalan sono stati ulteriormente limitati e non ha più potuto ricevere visite né da parte dei familiari né da parte dei suoi legali.

Il nostro atto vuole perciò risollevare la questione Curda, portarla a conoscenza e ottenere solidarietà e azioni concrete per il riconoscimento dei popolo Curdo e della propria autonomia”.

Amato (Pap) e Verdi (Frs)