Di Carlos Crespo Burgos

“Nel nostro Paese osserviamo un aumento della violenza in tutte le sue forme – come confermano radio, televisione e stampa – le cui vittime sono soprattutto bambini e donne. Questa violenza germina nella famiglia e nella società. Cosa possiamo fare noi insegnanti per affrontare questo problema? Cosa stiamo facendo di fronte alla crescente violenza verbale degli adolescenti?”

Ci siamo posti queste domande all’inizio dell’anno accademico 2017, dicono Sabina, Adelia e Mabel, tre professori della scuola secondaria Andrés Avelino Cáceres nella regione di Tacna, in Perù, in seguito a una analisi sulla violenza tra i giovani.

“Abbiamo fatto ricorso all’arte come risorsa meravigliosa che rafforza l’autostima, l’identità e il potenziale degli adolescenti e aiuta a prevenire la violenza. Abbiamo dimostrato ai genitori che il teatro aiuta nella gestione emotiva, nella sicurezza e nel comportamento degli adolescenti. Con loro abbiamo concordato di implementare un laboratorio teatrale permanente, nel pomeriggio, durante tutto l’anno. Questa è la nostra sfida: costruire la pace a partire dalla scuola, abbattendo la discriminazione, l’emarginazione e la violenza di ogni tipo”.

Come la storia di Sabina, Adelia e Mabel, altre sessantatre storie di insegnanti sono arrivate da dieci regioni del Perù (Ancash, Arequipa, Cajamarca, Callao, Cusco, Huancayo, Lambayeque, Lima, Piura e Tacna), articolate intorno a cinque assi tematiche: 1) relazioni interpersonali basate sul buon modo di trattarsi; 2) ambienti accoglienti per la diversità; 3) risoluzione dei conflitti con il dialogo e meccanismi pacifici; 4) riflessioni e proposte per superare situazioni di discriminazione ed esclusione; 5) sviluppo di atteggiamenti e capacità per affrontare situazioni di violenza.

È stata la risposta all’invito, rivolto agli insegnanti del Paese, a scrivere storie sulle buone pratiche che costruiscono la Pace e la Nonviolenza nella scuola, un’attività promossa in occasione della celebrazione della Giornata Internazionale della Nonviolenza, il 2 ottobre, data stabilita dalle Nazioni Unite a motivo della nascita di Gandhi. L’iniziativa è stata promossa da diverse organizzazioni umaniste in Perù (Centro Mondiale di Studi Umanisti, Rete di Educatori e Corrente Pedagogica), in coordinamento con l’ufficio UNESCO in Perù e la Municipalità del Distretto di Miraflores a Lima.

Il 2 giugno scorso si è tenuto a Lima l’Atto di Riconoscimento di 37 storie valutate come Buone Pratiche di Insegnamento, che saranno presto pubblicate dall’UNESCO e dalle istituzioni organizzatrici. Durante questo incontro festivo, che ha riunito insegnanti di diverse regioni, è stato riconosciuto che i racconti degli insegnanti rappresentano una forza e una speranza per il cambiamento educativo, un modo di trasmettere e dimostrare il percorso possibile. Le istituzioni organizzatrici, da parte loro, hanno lanciato l’invito a continuare, a rafforzare l’interscambio e a stimolare il moltiplicarsi di queste esperienze. Presto condivideremo altre storie come quelle di Sabina, Adelia e Mabel.

 

Traduzione dallo spagnolo di Matilde Mirabella