Il Partito Umanista, all’interno del Frente Amplio, sta sperimentando un’intensa attività parlamentare, la prima dai tempi in cui venne eletta Laura Rodríguez nel lontano 1990. Un sistema elettorale binominale aveva impedito di fatto a qualunque forza piccola di avere un peso nel parlamento cileno; con l’arrivo di una legge elettorale sicuramente più democratica e con un esito elettorale insperato (Beatriz Sánchez, candidata presidente ha ottenuto più del 20% di voti) il Frente Amplio ha ottenuto 20 deputati e un senatore e di questi 3 sono dell’organica del Partito Umanista.
Approfittiamo di un’intervista data da Tomás Hirsch a Juan Pablo Cárdenas alla Radio dell’Universidad de Chile e riprodotta integralmente da Pressenza in spagnolo per dare un’idea di quel che sta succedendo a un pubblico più internazionale. Per coloro che amano approfondire suggeriamo di seguire il tag “frente amplio” nell’edizione ispanofona di Pressenza.

Tomás Hirsch è sicuramente il candidato più conosciuto e rappresentativo del Partido Humanista: dalla lotta contro il regime di Pinochet alla carica di ambasciatore in Nuova Zelanda durante il primo governo unitario dopo il ritorno alla democrazia, è stato candidato a Presidente, portavoce latinoamericano della Marcia mondiale per la Pace e la Nonviolenza, scrittore.
La sua idea forza è da soli non si può:

Noi umanisti crediamo di avere buone idee, di essere persone che hanno lottato per cambiare questo paese, per la democrazia, per una maggiore giustizia sociale, ma allo stesso tempo siamo convinti che per produrre trasformazioni profonde e strutturali dobbiamo lavorare con altri. Da questo punto di vista, diamo valore alla diversità, così siamo stati uno dei fondatori della Concertación, pur avendo profonde differenze con la Democrazia Cristiana e con altri partiti dell’epoca, ma ci è sembrato importante, per recuperare la democrazia, lavorare insieme. Poi abbiamo lasciato la Concertación perché sentivamo che il progetto originale e la speranza della gente erano stati traditi. Abbiamo formato con Cristián Reitze come candidato la Nueva Izquierda, poi abbiamo fondato il Juntos Podemos con il Partito Comunista e altre organizzazioni. La verità è che non abbiamo mai finito con questo tema, queste coalizioni hanno sempre finito per fallire per un motivo o per l’altro, ma eravamo sempre convinti che dovevamo lavorare con gli altri. E così è stato che alcuni anni fa abbiamo detto “qui è essenziale incontrare questi nuovi movimenti giovanili, quelli che nascono dal mondo studentesco, ma anche con le forze che provengono dal mondo sociale, la lotta per la casa, questioni ambientali, questioni di diversità sessuale, le popolazioni indigene, ecc”.

Da qui nasce l’alleanza che si chiama oggi Frente Amplio e che è una variante di convergenza nella diversità differente dall’unire semplicemente, come nei casi precedenti, le forze a sinistra del Partito Socialista.

Qui ci sono 14 organizzazioni che provengono dall’ ecologismo, dal socialismo, dal marxismo, dal gramscianesimo, dal femminismo, dal liberalismo, dall’umanesimo, e probabilmente mi sto dimenticando di qualcuno. Quindi c’è una grande diversità, ma allo stesso tempo siamo riusciti a trovare un accordo su qualcosa di sostanziale per il Frente Amplio, che è un progetto futuro, un programma di governo. Abbiamo detto che questa volta non deve essere una coalizione elettorale, perché non è andata bene per la sinistra, qui dobbiamo avere un progetto a lungo termine, ed oggi siamo in questo. Abbiamo ottenuto un buon risultato elettorale, ma siamo in un progetto che va ben oltre, riguarda il modo in cui rendere il Cile un paese con più diritti, più giustizia sociale, con meno concentrazione di potere in tutte le sue forme; questo progetto ci unisce al di là delle differenze.

E come sta andando questa cosa nella pratica quotidiana del lavoro parlamentare?

Ci stiamo insediando da appena un mese, la stragrande maggioranza di noi sta imparando come funziona la macchina, siamo sorpresi per la perdita di tempo e l’assurdità della metà delle discussioni. Quindi siamo in questa fase di rodaggio e scopriamo che ci sono cose che possono essere molto interessanti. Inoltre, il Parlamento può essere molto schizofrenico, perché si sta parlando della legge che dichiara il 24 febbraio come giorno del calciatore dilettante, si finisce, e un minuto dopo si sta parlando del disegno di legge che cerca di regolare la situazione dei bambini di strada, e un minuto dopo si sta parlando di qualcos’altro, è tutto molto mescolato, si deve essere su argomenti molto diversi. All’interno di questa diversità direi che in generale abbiamo avuto una buona convergenza, ma ci sono anche differenze.