In un auditorium pieno e caloroso,  si è tenuto presso il Museo della Memoria e dei Diritti Umani il dibattito organizzato da Pressenza e 4 Volte “Democracia y Derechos” con la partecipazione di Beatriz Sánchez, Luciana Genro (entrambe  ex candidate presidenziali rispettivamente in Cile e Brasile) e Tomás Hirsch (deputato umanista del Frente Amplio), moderato da Francisco Figueroa (leader di Izquierda Autónoma).

L’evento è stato aperto da Francisco Estévez, direttore del Museo della Memoria, che ha sottolineato le sfide che abbiamo davanti e le possibilità  future a partire da gesti di riconciliazione connessi ai diritti umani.

“Aspiriamo a una società dei diritti, come abbiamo detto durante tutta la nostra campagna presidenziale”, ha detto Beatriz Sánchez, “e continueremo a lottare più che mai per renderli reali”.

“In Brasile c’è molto da fare e siamo venuti qui a interscambiare, a trarre ispirazione dall’esperienza del Frente Amplio e a contribuire, con ciò che abbiamo imparato, alla ricerca di un modo per entrare in sintonia a livello internazionale tra i nuovi movimenti che possono porre fine al neoliberalismo prevalente non solo nel nostro continente, ma praticamente in tutto il mondo”, ha detto l’avvocato e politico brasiliano Luciana Genro, candidata presidenziale PSOL.

Da parte sua, Tomás Hirsch ha esortato i presenti a definire il contributo che ciascuno può dare per avanzare nella costruzione di una società dei diritti, impegnandosi in questo momento del tutto particolare in cui, mentre la destra governa e continua a concentrare il potere, una nuova sensibilità plasma movimenti politici emergenti che si costruiscono a partire da una nuova visione del futuro. “Andiamo avanti con molta determinazione, cercando di convergere tra correnti diverse perché abbiamo capito che non possiamo farlo da soli, ma che se continuiamo a coordinarci tra forze diverse e ad attivarci come lo stiamo facendo, la trasformazione sociale e il decentramento del potere possono cominciare a scorgersi nella direzione della democrazia diretta”.

Il dibattito si è concluso ben oltre l’orario programmato ed è proseguito nella caffetteria del Museo, con scambi e interessanti dialoghi tra brasiliani e cileni.