Il Petro potrebbe diventare una valuta di riserva mondiale, molto più sicura delle valute fiat: dollaro USA, euro, sterlina e yen. Potrebbe fermare l’impero predatore degli USA costruito sulla potenza militare e condurre verso un sistema di pagamenti e scambi internazionali più equilibrato ed equo.

 

Venezuela – Countercurrents 24/02/2018

Mentre questo articolo va in stampa, Globovision TV mostra il presidente venezuelano Nicolas Maduro che annuncia il lancio della nuova criptovaluta, il “Petro Oro” supportato da metalli preziosi. Il lancio della nuova criptomoneta è previsto per la prossima settimana. Nessun dettaglio della nuova offerta è disponibile a per ora.
“Non voglio affrettare le cose, ma abbiamo una sorpresa per quanto riguarda il Petro e l’oro. Avrà la stessa dimensione del Petro collegato al petrolio, ma questo sarà l’argomento della prossima settimana”, dice il presidente.
La prima offerta pubblica, la ‘pre-vendita’ di 38,4 milioni di Petro sostenuti da petrolio fatta il 20 febbraio, ha raccolto l’equivalente di 735 milioni di dollari, il che è considerato un grande successo.

Ve la immaginate una valuta internazionale sostenuta dall’energia? Sostenuta, cioè, da una materia prima di cui il mondo intero ha bisogno; non dall’oro che non ha praticamente alcun uso produttivo, ma il cui valore è per lo più speculativo; non da aria fritta come il dollaro americano. Non denaro fiat, scritturale, come il dollaro USA e l’euro, che sono in larga parte creati da banche private senza alcun sottostante di economia reale, e sono coercitive. Ma una valuta basata proprio sulla fonte della produzione economica reale: l’energia.

Il 20 febbraio 2018 il Venezuela ha lanciato il Petro (PTR), una criptovaluta prodotta e controllata dal governo, basata sulle enormi riserve di petrolio del Venezuela che ammontano a circa 301 miliardi di barili di petrolio. Il valore del Petro oscillerà con il prezzo di mercato del petrolio, attualmente intorno ai 61 $ USA al barile. Il Petro è stato creato essenzialmente per evitare e aggirare le sanzioni illegali degli Stati Uniti, i blocchi del dollaro, le confische di beni all’estero; per sfuggire alle manipolazioni illegali che si fanno in Florida sulla valuta venezuelana, il Bolívar, attraverso i dollari del mercato nero che vengono contrabbandati in Venezuela; non ultimo, per operare a livello internazionale con una valuta non vincolata al dollaro USA. Il Petro è una valuta largamente controllata dal governo tramite la tecnologia blockchain, totalmente fuori della portata della Federal Reserve statunitense e di Wall Street, e basata sul valore della principale fonte di energia mondiale, gli idrocarburi, di cui il Venezuela possiede le riserve più grandi al mondo .

In un primo lotto, il Venezuela ha emesso 100 milioni di Petro sostenuti da 5.342 miliardi di barili di greggio provenienti dai giacimenti di Ayacucho dell’Orinoco: solo il 5% delle riserve venezuelane accertate. Di quei 100 milioni, 82,4 milioni saranno offerti al mercato in due fasi: una prevendita privata iniziale di 38,4  milioni non estraibili[1], seguita da un’offerta pubblica di altri 44 milioni. I restanti 17,6 milioni sono riservati al governo, vale a dire all’Autorità Venezuelana per la Criptomoneta e le Attività Correlate, SUPCACVEN.

Quando ha lanciato la moneta, il 20 febbraio 2018, il vicepresidente Tareck El Aissami ha dichiarato: “Oggi è nato il Petro venezuelano e avviamo ufficialmente la sua pre-vendita. Il Venezuela si è piazzato all’avanguardia del futuro. Oggi è un giorno storico. Il Venezuela è la prima nazione a lanciare una criptomoneta interamente sostenuta dalle sue riserve e dalle sue ricchezze naturali“. Il presidente Maduro ha in seguito affermato che il suo paese ha già stipulato contratti con importanti partner commerciali e con le principali valute basate su blockchain del mondo.

Potete immaginare che cosa significa questo? Stabilisce un nuovo paradigma per il commercio internazionale, per sistemi di pagamento sicuri che non possono essere manomessi dalla FED, Wall Street, SWIFT, tribunali di New York e altri fantocci di Washington come la Banca Centrale Europea, la Commissione Europea non eletta e altre istituzioni di Bruxelles associate all’UE. Permetterà lo sviluppo economico al di fuori delle ‘sanzioni’ illegali. Il Petro è una luce splendente per una nuova libertà dall’oppressione egemonica del dollaro.

Ciò che è valido per il Venezuela può essere valido per altri paesi ansiosi di staccarsi dal tirannico sistema finanziario anglo-sionista.
Immaginate, altri paesi che seguono l’esempio del Venezuela, altri produttori di energia, molti se non la maggior parte dei quali sarebbero felici di sottrarsi agli stivali dei dollari sanguinanti che inondano il mondo finanziando innumerevoli guerre e conflitti, e uccidendo milioni di persone innocenti.

Corrono voci che, in un disperato tentativo di salvare il dollaro vacillante, la FED potrebbe ordinare al FMI di tornare a un qualche sistema di gold standard, oro macchiato di sangue. Delle 2.300-3.400 tonnellate di oro estratte ogni anno in tutto il mondo, si stima che circa un quarto o un terzo sia ottenuto illegalmente, il cosiddetto ‘oro insanguinato’, estratto nelle più orribili condizioni di violenza, omicidio, di condizioni di vita (e di morte) opache simil-mafiose, lavoro minorile, schiavitù sessuale di donne molte delle quali minorenni, avvelenamento di esseri umani con metalli pesanti, mercurio, cianuro, arsenico e altro, contaminazione di falde sotterranee e superficiali, vaste deforestazioni illegali nelle fasce pluviali tropicali, e altro ancora. Questa è l’eredità dell’oro ma i media mainstream, ovviamente, non ne parlano.

Su questo l’Occidente ha basato il suo sistema monetario fin dal 1971, quando Nixon decise di sostituire l’oro con il dollaro fiat (scritturale, carta straccia – NDT) che è divenuto di fatto la principale valuta di riserva del mondo, nonostante il rapido declino dell’economia reale USA negli ultimi venti anni. In preda alla disperazione, Washington potrebbe voler applicare un altro standard internazionale basato sull’oro per salvare il vacillante dollaro. Certamente, sarebbe uno standard progettato per favorire gli USA, con il resto del mondo occidentale e dei paesi in via di sviluppo destinato ad assorbire l’astronomico debito degli USA.
Poiché le maggiori multinazionali di estrazione dell’oro e le reti illegali di mafia lavorano a braccetto, l’oro contrabbandato lavora in modo intricato per il dominio di loschi commercianti, molti dei quali si occupano anche del cosiddetto oro bianco (la droga) e al tempo stesso riciclano tutto quel denaro sporco, confondendone e oscurandone entrambe le origini. Alla fine questo oro illegale viene acquistato dalle maggiori società di estrazione o raffinazione e mescolato con oro ‘legale’, in modo che la porzione illegale non sia più tracciabile.
Pertanto, ogni oncia d’oro che sosterrebbe i nostri soldi, gli acquisti dei nostri mezzi di sussistenza, sarebbe macchiata di sangue, degli abusi e della morte dei bambini, delle donne e degli uomini assassinati e ridotti in schiavitù, delle vie d’acqua avvelenate e di un ambiente contaminato. Ma il mondo non ci starebbe. Non piu. Ci sono risorse reali più sane e trasparenti per sostenere le valute internazionali, come il Petro basato sull’energia. Sebbene non sia scevra da danni socio-ambientali, l’energia del petrolio può gradualmente essere convertita in fonti alternative come il sole, il vento, l’idroelettrico o una combinazione di tutte queste.

Ciò a cui il mondo deve mirare è un sistema monetario basato sulla produzione economica reale di ogni comunità o nazione o gruppo di nazioni. Oggi è il contrario: è il denaro scritturale, progettato dai maestri della finanza anglo-sionista, che definisce le economie. Quindi le economie nel nostro mondo occidentale si prestano ad essere manipolate dai governanti e dalle loro istituzioni: FED, FMI, Banca Mondiale, Organizzazione Mondiale del Commercio, che sostengono le regole basate sul debito (cioè sulla creazione di denaro con interessi) manovrato intenzionalmente per creare bolle e farle scoppiare. Con ogni scoppio, sempre più capitale viene trasferito dal basso verso l’alto, dai poveri a un’élite sempre più ristretta. Il Petro basato sull’energia è un primo passo per allontanarsi da questo imbroglio.

Immaginate che il Petro diventi la nuova valuta dell’OPEC! Il mondo avrebbe bisogno di Petro, così come aveva bisogno di dollari USA per acquistare l’energia da idrocarburi. Ma i Petro sono sicuri grazie alla tecnologia blockchain, meno suscettibili alla manipolazione. Non sono coercitivi, non sono fatti per ricattare e sottomettere le nazioni contro la loro volontà; non sono strumenti di violenza. Sono strumenti di produzione e commercio equi. Sono anche strumenti di protezione dagli abusi del denaro fiat.

I dieci maggiori detentori di riserve di idrocarburi del mondo

I dieci maggiori detentori di riserve di idrocarburi del mondo hanno un capitale sottostante pari a 1.402 miliardi di barili. Niente male lanciare una criptovaluta mondiale basata sull’energia, controllata dall’energia e da tutti coloro che useranno l’energia, che potrebbe diventare una valuta di riserva mondiale alla pari con l’economia cinese e con lo Yuan sostenuto dall’oro, molto più sicura delle valute fiat: dollaro USA, euro, sterlina e yen.

Stiamo parlando di un cambio di paradigma sismico. Il suo potenziale è insondabile. L’allontanamento dall’egemonia dollaro USA potrebbe comportare un’implosione della struttura monetaria occidentale così come la conosciamo. Potrebbe fermare l’impero predatore degli USA, semplicemente decimando la sua economia fatta di frodi, costruita sulla potenza militare, sullo sfruttamento e la colonizzazione del mondo, sul razzismo, e su una macchina per uccidere che schiaccia tutti senza scrupoli. Il Petro, criptovaluta sicura basata sull’energia di cui tutti hanno bisogno, potrebbe diventare il precursore di un sistema di pagamenti e scambi internazionali con un approccio allo sviluppo socioeconomico mondiale più equilibrato ed equo.

[1] NdT: le criptomonete si ‘estraggono’ mediante algoritmi, usando computer come se fossero ‘picconi’ in una miniera virtuale

 

Peter Koenig è un economista e analista geopolitico. È anche un ex dirigente della Banca Mondiale e ha lavorato a lungo in tutto il mondo nei settori dell’ambiente e delle risorse idriche. Tiene lezioni in università di USA, Europa e Sud America. Scrive regolarmente su Global Research, ICH, Russia Today, Sputnik, PressTV, Il 21° secolo, Telesur, Il blog di The Vineyard of The Saker, e altri siti internet. È autore di Implosion – An Economic Thriller su War, Environmental Destruction & Corporate Greed – fiction basata su fatti e su 30 anni di esperienze della Banca Mondiale in tutto il mondo. È anche co-autore di The World Order and Revolution! – Saggi dalla resistenza.

 

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Traduzione dall’inglese di Leopoldo Salmaso