La regione balcanica si sta uniformando al modello liberista sotto ogni punto di vista: politico, etnico, culturale, religioso, e perfino paesaggistico: quello di discarica a cielo aperto.

 

Balcanizzazione è un termine che ha trovato una stabile collocazione nel vocabolario politico internazionale e viene generalmente utilizzato per indicare un processo di disgregazione e smembramento di una struttura politica unitaria (studistorici.com).

La regione balcanica non è granché unitaria dal punto di vista geografico, e nella storia, se mai lo è stato, lo era solo per una camicia di forza politica: sia sotto l’impero romano, che sotto quello ottomano, che sotto il regime comunista del maresciallo Tito.

Ora, finalmente, dopo aver ‘liberato’ quelle povere popolazioni mediante ‘bombardamenti umanitari’ operati dalla NATO senza mandato ONU, ci sta pensando la ‘superiore cultura’ liberista dell’occidente a unificarle sotto ogni punto di vista:

politico: con la democrazia rappresentativa (cioè rappresentativa dei padroni occidentali);

etnico: con il melting pot delle migrazioni;

culturale: con l’omologazione mediatica;

religioso: col culto del dio Denaro;

– e perfino ambientale: uniformando il paesaggio secondo il tipico modello di discarica a cielo aperto.
Lo dice Environmental Justice Atlas, finanziato dalla UE: basta mettere a confronto la mappa ecologica prima (1997) e dopo (2017) la ‘cura’ occidentale.

Balcani 1997

 

Balcani 2017

 

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