Gli Europei saranno avvelenati dal Glifosato ancora per cinque anni grazie al voltafaccia di Christian Schmidt, ministro dell’agricoltura nel governo tedesco uscente. Schmidt ha tradito la parola data e gli accordi fra le forze politiche tedesche, rendendo ancora più ardua la formazione del nuovo governo.

Ieri a Bruxelles si è votato sulla proposta di autorizzare l’uso del Glifosato in tutta Europa per altri cinque anni.
La Germania doveva astenersi, come fatto nelle votazioni precedenti, così la proposta sarebbe stata bocciata grazie al voto contrario di Italia, Austria, Belgio, Cipro, Francia, Grecia, Lussemburgo, Malta, e Ungheria.

Invece Christian Schmidt all’ultimo minuto ha votato a favore, rovesciando l’esito della votazione e scatenando uno scandalo in tutto il suo paese: tutti i TG hanno dato ampio spazio all’ira dei cittadini, in netta maggioranza contrari alla proroga del Glifosato [1]

Molti si chiedono, senza mezzi termini, quanti soldi abbia intascato Schmidt dalla Bayer (la cui fusione con la Monsanto è bloccata da mesi proprio in sede UE).

Terremoto anche fra i partiti politici, perché l’astensione era stata concordata fra i conservatori (di cui fa parte Schmidt) e i socialdemocratici, ostruendo la già impervia via verso la formazione di un nuovo governo sostenuto da una ‘grosse koalition’.

Hubert Weiger, presidente del BUND Bund für Umwelt und Naturschutz Deutschland (Associazione per l’ Ambiente e la Conservazione della Natura, Germania), appena saputo dell’autorizzazione per altri cinque anni del Glifosato grazie al voto tedesco ha dichiarato:

“Il voto della Germania è scandaloso. La CDU/CSU (unione dei partiti conservatori), nella persona del ministro dell’agricoltura Christian Schmidt, apparentemente appoggiato dall’ufficio del Cancelliere, ha fatto un affronto al ministro dell’ambiente Barbara Hendricks (SPD, partito socialdemocratico) in occasione del voto sul Glifosato a Bruxelles. Con questo voltafaccia unilaterale il fronte conservatore ha violato tutte le regole e gli accordi in vigore. Il voto favorevole al Glifosato è un insulto senza precedenti e testimonia della grave carenza di cultura politica nel nostro paese.

Solo l’approvazione tedesca ha consentito di prorogare l’uso del Glifosato nell’UE per altri cinque anni. Cinque anni sono troppi. In questo modo la Germania e la maggior parte dei paesi dell’UE si oppongono alla protezione dell’uomo e della natura. Hanno votato a favore di un veleno che uccide tutte le piante ed è quindi una delle cause principali dell’estinzione di così tante specie nell’ambiente agricolo. Inoltre, si sospetta che provochi il cancro negli esseri umani”.

Il voltafaccia di Schmidt quindi non solo lascia sospetti di corruzione, chiamati „un servizio a Bayer e Monsanto“ addirittura da Manager-Magazin (il giornale tedesco per manager che fa parte del gruppo dello Spiegel), ma anche aggrava le difficoltà per la formazione di un nuovo governo, visto che alla Merkel non rimane altro che una ‘grosse koalition’ logorata in partenza o elezioni anticipate.

È anche uno schiaffo ai paesi membri che hanno votato „no“ e ai quasi 4 milioni di cittadini europei che,  attraverso centinaia di ONG, si sono impegnati in varie petizioni e iniziative.

Soprattutto costituisce un chiaro segnale: se manovre politiche così indecenti con effetto su più di 500 milioni di vite umane e sull’intero ambiente sono possibili, c’è qualcosa di  gravemente sbagliato in questo sistema politico europeo.

 

[1] Secondo un recente sondaggio condotto dall’istituto YouGov, il 59% della popolazione tedesca vuole la cessazione immediata della registrazione del Glifosato.