L’hashtag lanciato dal governo egiziano usato per denunciarne le violenze.

Sono iniziati a Sharm El-Sheikh, in Egitto, i lavori del Forum mondiale della gioventù, promosso dal governo egiziano.

L’iniziativa, inaugurata ieri da Abd El Fattah Al-Sisi, leader del regime militare in vigore nel paese, è stata lanciata sui social media attraverso l’hashtag #Weneedtotalk, letteralmente “Abbiamo bisogno di parlare”. Fin da subito, sono stati numerosissimi gli internauti che hanno sfruttato l’hashtag per portare l’attenzione sulle violenze e gli abusi che si compiono sotto il regime di Al-Sisi. “Abbiamo bisogno di parlare” della prossima udienza del reporter Mohamed “Shawkan” Abu Zeid, ha twittato, tra gli altri, @abeya22, riferendosi al reporter detenuto dal 2013 per aver scattato delle foto ad una manifestazione.

Altri hanno sfruttato l’hashtag per parlare della recente stretta repressiva contro la comunità gay e pro-lgbt. Mona Seif ha scritto #weneedtotalk per ricordare al mondo suo fratello Alaa Abd El-Fattah, attivista e blogger detenuto da oltre tre anni e mezzo per aver partecipato a una manifestazione non autorizzata. “#WeNeedToTalk di #GiulioRegeni, vittima del regime egiziano. Non un caso isolato, ma uno dei tanti crimini di un regime liberticida” è  il messaggio che viene dal profilo Twitter del collettivo “Giulio Siamo Noi”.

 

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