In un atteso discorso di fronte all’Assemblea Costituente, giovedì 7 settembre, il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha annunciato otto leggi costituzionali per affrontare la crisi economica e dare impulso alla trasformazione che sta investendo la vita pubblica ed il dibattito in corso nel Venezuela Bolivariano.

Nel suo lungo e articolato discorso, infatti, Maduro non si è limitato a indicare interventi per contrastare la guerra economica che, alimentata dall’estero, in primo luogo dagli Stati Uniti, e sostenuta all’interno da settori oltranzisti dell’opposizione, sta causando sabotaggi e disagi nel Paese; ma ha anche prospettato misure per sviluppare la diversificazione produttiva e l’avanzata in senso socialista del modello bolivariano, ad esempio attraverso misure per contrastare condotte e prassi, ancora diffuse, di carattere privatistico e capitalistico all’interno degli ingranaggi del ciclo di produzione, distribuzione e scambio in Venezuela.

La prima misura annunciata è una legge costituzionale per il piano di approvvigionamento e contenimento dei prezzi , accompagnata, come ulteriore misura, da una legge costituzionale per sviluppare il sistema dei CLAP, i “Consigli Locali di Approvvigionamento e Produzione”, unità produttive e distributive di base che servono a garantire l’approvvigionamento, a sconfiggere il sabotaggio messo in campo dalle destre e dalle opposizioni violente ed a contrastare la guerra economica che sta continuando all’interno del Paese.

La terza misura consiste in una legge costituzionale per regolamentare le case di cambio, vale a dire i punti di cambio di valuta, mentre un’ulteriore misura strategica riguarderà la protezione, la promozione e lo sviluppo degli investimenti in Venezuela, allo scopo di concorrere allo sviluppo dei motori della Agenda Economica Bolivariana e per incrementare lo sviluppo sovrano del cosiddetto “arco minerario”. Il tutto anche per accompagnare il processo, peraltro già annunciato dallo stesso Maduro, volto a implementare un nuovo sistema di pagamenti internazionali e per costituire un paniere di valute libere dal dollaro USA.

Le ultime misure proposte riguardano, rispettivamente, una legge costituzionale per la tassazione sulle grandi rendite delle società maggiori, in modo da rafforzare la redistribuzione e la perequazione attraverso la leva fiscale; una legge costituzionale sulla protezione sociale e di sanzioni per i reati gravi di ordine economico; e infine una legge, pure di rango costituzionale, allo scopo di “creare un grande consorzio agro-alimentare (Agrosur) e conseguire il pieno coordinamento a livello nazionale degli sforzi produttivi”.

Non meno importante l’annuncio dell’incremento del salario minimo del 40 per cento, misura di notevole rilievo, nel contesto della difficoltà degli approvvigionamenti, della guerra economica e delle arbitrarie e unilaterali sanzioni imposte dagli Stati Uniti contro quello che loro definiscono il “regime” di Maduro.

Il contesto strategico all’interno del quale queste misure si inscrivono è quello dell’itinerario della Assemblea Costituente per l’aggiornamento costituzionale e l’approfondimento della natura socialista del processo bolivariano. Non a caso, Maduro ha richiamato l’attenzione sul compito fondamentale di «generare una grande trasformazione economica del Paese», per raggiungere la pace economica, e ha anche posto l’accento sulla esigenza di articolare, sviluppare e diversificare il sistema produttivo venezuelano, invitando tutti i comparti produttivi (dalle banche pubbliche alle organizzazioni popolari, dalle imprese produttive alle unità di base) a costruire «solide fondamenta» per lo sviluppo e il benessere.

Ciò che è stato solennemente proposto di fronte all’Assemblea Costituente è un modello economico socialista diversificato, contro il modello basato pressoché esclusivamente sulla rendita petrolifera, che è entrato in crisi a seguito del calo del prezzo del petrolio. «Non c’è soluzione immediata alla crisi del modello rentier … dobbiamo promuovere un’economia che sostenga la società venezuelana». Non casualmente, si tratta di misure di rango costituzionale. Lungi dall’«annullare» il Parlamento, come talvolta si legge, l’Assemblea Costituente ha infatti facoltà di legiferare con provvedimenti di rango costituzionale in cinque settori strategici: materie direttamente collegate con la garanzia della pace, della sicurezza, della sovranità, del sistema socio-economico e della proprietà statale e dei diritti fondamentali dei cittadini venezuelani.