Oggi in Turchia ha avuto inizio il nuovo anno scolastico. Sono circa 18 milioni di studenti a doversi presentare a scuola per seguire i corsi. Intanto si discutono con forza i contenuti dei nuovi testi scolastici.

Il fatto che la teoria dell’evoluzione di Darwin fosse stata rimossa dai testi scolastici aveva scatenato diverse discussioni e, come se non bastasse, con il tempo sono stati attuati nuovi cambiamenti. Il 4 settembre il Ministero dell’Istruzione Nazionale ha presentato i nuovi testi scolastici. I contenuti hanno attirato l’attenzione di genitori, partiti politici e sindacati per via dei toni conservatori e religiosi.

Tra i corsi facoltativi che gli studenti dei primi anni delle scuole superiori possono frequentare c’è “La vita del Profeta Maometto”. Al di là delle reazioni in atto da quando è stata introdotta questa materia, quest’anno i contenuti del testo indicato per il corretto svolgimento del corso hanno suscitato grande stupore. Nel capitolo “Matrimonio e compiti dei coniugi” si leggono queste frasi: “Dato che i maschi sono più forti, la responsabilità è prima di tutto sulle spalle del maschio. Di fronte ai compiti dell’uomo, la donna dovrebbe obbedire al marito. Questo, secondo l’Islam, è un atto di pratica religiosa. È principalmente compito della moglie occuparsi dell’istruzione e della crescita dei bambini. In questo modo in casa si ottiene una vera armonia”.

Il testo consigliato per questa materia parla anche delle unioni al di fuori del matrimonio. “Ogni individuo deve rimanere vergine fino al matrimonio. Soltanto sotto la protezione del matrimonio si possono avere rapporti sessuali. Non va dimenticato che le donne pulite meritano uomini puliti e viceversa”. Secondo il testo citato i matrimoni con atei, politeisti e apostati sono vietati.

I cambiamenti sono stati introdotti anche nei testi delle scuole per Imam e Hatip, le cosiddette scuole coraniche/islamiche. In uno dei testi, a proposito della laicità dello Stato si leggono queste frasi: “Nel sistema laico non si prende in considerazione Allah. Quindi il sistema laico e secolare allontana le persone dai principi della religione”.

Un altro testo, sempre per le scuole religiose, fa un passo oltre parlando della sharia. Il testo del corso di “Fıkıh”(fondamenti della giurisprudenza islamica) in un capitolo dice: “Nell’Islam sono stati specificati diversi reati con le relative pene. Tra questi vengono elencati furto, tradimento, bere vino, cambiare religione e ribellarsi al governo legittimo. Questi atti vanno puniti. Il furto va punto con il taglio delle mani, il tradimento con mille frustate se i partner non sono sposati, e prendendoli a sassate se invece sono sposati”.

Secondo uno dei responsabili del Ministero dell’Istruzione queste informazioni, condivise anche sul sito ufficiale del Ministero, attirano così tante reazioni negative perché una parte della società vuole fare “propaganda nera”. Yusuf Tekin, intervistato dalla BBC Turca, continua così: “Il nostro obiettivo è quello di diminuire il peso delle informazioni teoriche ed aumentare il peso delle informazioni pratiche che gli studenti possono usare anche nella vita quotidiana”. Alpaslan Durmus, Presidente del Comitato per l’Educazione del Ministero dell’Istruzione spiega così perché hanno deciso di insegnare ai ragazzi la sharia: “Il concetto di sharia viene consapevolmente utilizzato in modo errato dagli islamofobi e dalle organizzazioni terroristiche, per cui abbiamo voluto spiegare il vero significato della sharia ai ragazzi”.

Il sindacato degli insegnanti (Egitim-Bir-Sen), vicino al governo, in un comunicato con la firma di Latif Selvi dichiara che le critiche avanzate ai nuovi contenuti hanno un tono “anti-religioso”.

Al contrario, Feray Aytekin Aydoğan, Presidente del sindacato degli insegnanti Egitim-Sen, pensa che l’insegnamento della sharia sia una scelta consapevole ed ideologica. Anche Aysel Madra protesta per l’islamizzazione dell’istruzione e dichiara: “Se si deve parlare per forza della sharia, lo si può fare anche in modo critico. Invece vediamo che in tutti i testi questo concetto trova spazio sotto il capitolo ‘Compiti e responsabilità nei confronti della patria’ e si parla di laicità sotto il capitolo ‘Alcuni problemi di fede’.

Secondo Serbay Mansuroglu, del quotidiano Birgun, uno dei problemi dell’istruzione in Turchia è quello di assumere una politica che rende la società più conservatrice. Mansuroglu dice: “Dal 2017 al 2019, per i licei scientifici, il governo ha stanziato fondi pari a 106 milioni di Lire turche, mentre per le scuole religiose siamo sopra il miliardo. Parecchie scuole sono state trasformate in scuole coraniche, quindi gli studenti sono obbligati a seguire un certo tipo di formazione. Diverse fondazioni religiose come Birlik vakfı, Ensar vakfı, ÖNDER, TÜGVA, TÜRGEV, hanno vinto numerosi appalti, dalla gestione dei dormitori fino a quella delle mense. Inoltre il 75 % delle spese per le scuole vanno a coprire i costi vivi di acqua, gas, pulizia, etc. Invece per gli insegnanti si spende al massimo il 25% del budget totale e questo crea una forte carenza di insegnanti. Tuttora ci sono circa 450 mila insegnanti disoccupati ma il Ministero dell’Istruzione non ha abbastanza fondi. Tuttavia per le scuole private il denaro non manca. Solo nell’anno scolastico 2017-2018 sono stati attivati degli sgravi fiscali per agevolare l’iscrizione di 340 mila nuovi studenti nelle scuole private, così questi istituti sono cresciuti dal 2% al 7,5% in tutto il Paese”.

Il 17 settembre migliaia di persone sono scese in piazza per protestare contro questa situazione. La parola d’ordine era: “Un’istruzione gratuita, pubblica, scientifica, laica ed in lingua madre”. La manifestazione si è svolta ad Istanbul, in località Kartal, dove una scuola pubblica, qualche settimana fa, aveva deciso di dividere la mensa scolastica in due: maschi e femmine). Ad indire la manifestazione erano numerose associazioni di persone di fede  alevita, il sindacato Egitim-Sen, alcuni partiti e movimenti politici come Bilimsel ve Laik Eğitim Hareketi, Halkevleri, Birleşik Haziran Hareketi, Gençlik Muhalefeti, TKP, TKH, İlerici Kadınlar Derneği, HDP, EMEP, ESP, Devrimci Parti, TÖPG, DİP, SEP, SMF, SODAP, Partizan, Kaldıraç, Mücadele Birliği, Alınteri.

Durante la manifestazione hanno parlato vari partecipanti ed organizzatori tra cui anche Muhittin Yildiz, Presidente della Federazione degli Alleviti ed i Bektashi, dicendo: “Questo è un inizio. Dobbiamo lottare insieme contro questa istruzione fondamentalista e fascista. Dobbiamo unirci attorno ai principi della repubblica laica”.