Se non fosse tragico, anzi lugubre, sarebbe comico! Si, perché le notizie che trapelano portano a pensare che l’India e il Pakistan, le due potenze nucleari dell’Asia meridionale, stiano ulteriormente incrementando i propri arsenali, nonché le rispettive forze missilistiche con capacità nucleari.

Non vi sono notizie ufficiali: come sempre i programmi nucleari sono top secret, sebbene mettano in gioco l’esistenza di milioni di persone e in ultima istanza il futuro stesso dell’umanità.

Quello che sembra tragicamente assodato è che entrambi i Paesi – da decenni in conflitto, spesso degenerato in scontro armato – stiano incrementando i propri armamenti nucleari. Gli analisti più accreditati valutano, basandosi essenzialmente sulle stime delle rispettive capacità di produrre uranio altamente arricchito o/e plutonio militare, che i due paesi possiedano attualmente 120-130 testate nucleari a testa. Si valuta che “l’esplosione anche solo di 100 testate nucleari produrrebbe la morte di almeno 2 miliardi di persone, oltre ad una variazione climatica che riguarderebbe una larga parte del pianeta con conseguenze devastanti”[i][1].

Ma ai governi di India e Pakistan non basta. Uno studio del Carnegie Endowment for International Peace del 24 luglio, a firma di Toby Dalton[2], parla del “programma che cresce più rapidamente nell’Asia meridionale!”

Non è il caso di entrare in maggiori dettagli, anche perché si tratta di valutazioni, in mancanza di comunicazioni ufficiali. Basti dire che fonti pakistane, rifiutando ovviamente le accuse di accelerazione degli armamenti nucleari e addossandole invece all’avversario (“Una specie di judo nucleare, se volete”, commenta l’autore), avanzano stime di un arsenale dell’India fra 356 e 493 testate nucleari, ma addirittura fino al numero assolutamente demenziale di oltre 2.000.

Ogni commento è superfluo. È un dovere superiore fermare la follia nucleare, prima che incenerisca l’intera umanità. Il trattato stabilito il 7 luglio all’Onu ha dichiarato le armi nucleari illegali. Le potenze nucleari e i paesi dell’Alleanza Nato non hanno partecipato ai negoziati, e rifiutano di riconoscere e di firmare questo trattato (questo vale anche per l’Italia, dopo le recenti discussioni alla Camera e al Senato): è assolutamente necessario che la mobilitazione globale si rafforzi e si generalizzi per costringerli a farlo e a procedere a passi forzati alla definitiva eliminazione di queste armi!

[1] http://www.ippnw.org/pdf/nuclear-famine-two-billion-at-risk-2013.pdf

[2]  http://carnegieendowment.org/2017/07/24/how-not-to-talk-about-nuclear-weapons-pub-72629