Il 16 maggio il Presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump ha ospitato alla Casa Bianca il Presidente della Repubblica di Turchia Recep Tayyip Erdoğan. Dopo circa venti minuti di incontro lontano dalle telecamere i due leader si sono presentati davanti ai microfoni. Teoricamente avevano parlato di una serie di temi molto importanti e strettamente legati alla guerra civile in atto in Siria. Parlando prima del collega turco il presidente americano ha fatto alcuni interessanti riferimenti ai legami storici tra i due paesi.

“Il coraggio dei turchi nelle guerre è leggendario. Gli Stati Uniti d’America e la Turchia sono due alleati di lunga data. La Turchia ha contribuito molto alla guerra in Corea a fianco dei soldati americani e ha lavorato molto bene per opporsi all’espansione sovietica”.

Infatti come l’Italia e la Grecia nel Mediterraneo, anche la Turchia è stata un paese alleato degli americani nella lotta contro il comunismo, inviando per esempio 5.090 soldati in Corea. La decisione dell’allora Primo Ministro Adnan Menderes aveva suscitato molte proteste nel paese da parte dell’Associazione Turca dei Pacifisti, poi chiusa per la sua posizione contro la guerra, con i fondatori condannati a 15 anni di prigione.

In quegli anni anche un poeta turco, Nazim Hikmet, aveva attirato l’attenzione del governo per via della sua posizione contro la guerra in Corea e il coinvolgimento della Turchia. Nel 1951 gli è stata tolta la cittadinanza; poco dopo Hikmet ha dovuto abbandonare il territorio nazionale ed è morto nel 1963 in esilio.

Proprio in quell’anno il governo turco aveva deciso di entrare in guerra insieme agli americani; nel 1952 la Turchia è diventata un membro della Nato e fino al 1954 ha goduto degli aiuti statunitensi nell’ambito del piano Marshall. Il costo della partecipazione alla guerra di Corea per la Turchia è stato di 721 morti, 2.147 feriti, 346 malati cronici, 234 prigionieri e 175 dispersi.

Il governo americano ha reagito con gratitudine alla decisione di quello turco, come traspare con chiarezza da un discorso del Segretario di Stato John Foster Dulles al presidente americano: “Come pensa di fare questa guerra? Attraverso la cooperazione con la Turchia, dove i soldati guadagnano 23 centesimi al mese il primo anno e 32 centesimi il secondo, o inviando una divisione americana attraverso la Turchia? Questa seconda possibilità costerebbe dieci volte tanto”.

Dopo questa dichiarazione Nazim Hikmet aveva scritto una poesia; sentendo le parole dell’attuale Presidente degli Stati Uniti e tenendo conto dei piani di guerra in Medio Oriente, si può affermare che questa poesia sia ancora di grande attualità.

Soldato al costo di 23 centesimi

(traduzione di Murat Cinar, revisione di Pina Piccolo)

Mister John Forster Dulles,

non Le posso nascondere

che la vita sia un po’ costosa nel nostro paese.

Per esempio,

potete comprare la carne di agnello

a 23 centesimi ad Ankara,

oppure poco più di due chili di cipolla o un chilo di lenticchie.

Oppure 50 centimetri di sudario,

oppure un essere umano sui vent’anni,

per un mese,

un maschio,

bocca, naso, mani e piedi, tutto a posto,

con il fucile e la divisa in ordine,

cioè pronto a uccidere e a essere ucciso;

forse codardo quanto un coniglio,

magari saggio come la terra,

e coraggioso come la gioventù,

o furbo come l’acqua,

(perché prende la forma di ogni contenitore).

Forse vedrà per la prima volta nella sua vita il mare,

magari gli piace la caccia ed è innamorato.

Oppure, Mister Dulles, per lo stesso prezzo,

(ossia 23 centesimi)

vi vendono trentacinque di questi soldati,

al costo dell’affitto mensile di una stanza a Istanbul,

oppure a ottantacinque e sei decimi di centesimo,

ossia al costo di un paio di scarpe.

Però c’è un problema, Mister Dulles.

Probabilmente Le hanno nascosto che

il soldato venduto a ventitré centesimi

esisteva ancora prima di mettere la vostra divisa,

viveva anche senza armi,

esisteva come essere umano,

esisteva.

Le sembrerà strano, ma esisteva

addirittura da un pezzo,

prima che il vostro Stato avesse un nome.

Viveva e lavorava,

per esempio, Mister Dulles,

quando non c’era nulla dove ora sorge New York,

è stato lui a costruire le cupole ricoperte di piombo,

alte come il cielo,

profonde e sontuose.

Con le mani ricamava bellezze come i giardini di Bursa,

scolpiva il marmo con l‘agilità di un tessitore di tappeti

e da una all’altra sponda dei fiumi,

ha costruito l’arco di 40 ponti

imitando l’arcobaleno.

C’è anche di più, Mister Dulles.

Quando nella vostra lingua non era ancora chiaro il significato

di parole come

ingiustizia,

libertà,

fratellanza,

lui lottava contro l’ingiustizia

e per ottenere la libertà e l’indipendenza,

invitando le nazioni alla tavola della fratellanza,

condividendo tutto tranne la guancia dell’amato,

per poter dire

insieme,

in tutto,

ha seguito la strada di Bedrettin;

lui è Hasan il tornitore, Mehmet il villano, Ali l’insegnante,

l’ultima opera del suo pugno duro come una roccia,

è il 9 settembre del 1922.

Come Le ho detto, Mister Dallas,

probabilmente non Le hanno parlato di tutto questo,

costa poco ma crea anche dei problemi.

Non si stupisca,

se Le verrà a costare troppo in un domani,

questi soldati che costano 23 centesimi,

ossia la mia nazione, povera, coraggiosa e lavoratrice,

la nazione turca, grande come tutti i popoli del mondo.