Mercoledì 17 maggio ore 18:30

Centro sociale Cantiere – Viale Monte Rosa 84, Milano

Intervengono Livio Neri dell’ASGI, Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione e Raffaele Masto, scrittore, giornalista e conduttore radiofonico.

Negli ultimi anni stiamo assistendo a una escalation di politiche governative e patti bilaterali che continuano a violare i diritti delle persone.

La Fortezza Europa un anno fa stringe un patto  (6 miliardi per fermare i flussi migratori) con la Turchia, un paese che da anni alimenta il genocidio del popolo curdo e di chiunque non sia “conforme” a una dittatura feroce che, dopo il fallito golpe di quest’estate, ha arrestato centinaia e centinaia di persone.

Sulla scia di questo accordo arriva la proposta di Renzi al vertice europeo dello scorso giugno del famigerato “Migration Compact”, ovvero la replica dell’accordo con i paesi africani da cui provengono gran parte dei migranti.

Proprio con questo obiettivo Gentiloni, poco prima di diventare premier, si è fatto un bel giro tra Niger, Mali e Senegal, in particolare per istituire veri e propri lager-hub in Niger dove concentrare i migranti in transito nel Sahara, facendo così in modo che i confini della Fortezza Europa varcassero il mare per insediarsi nel deserto africano.

Appena diventato premier Gentiloni non ha perso tempo e il suo ministro dell’Interno Minniti ha proposto un decreto appena diventato legge, che prevede:

  • l’istituzione di tribunali speciali per l’immigrazione;
  • l’eliminazione del “terzo grado di giudizio” per i migranti, impedendo loro di fare ricorso alla Corte d’appello e facilitando espulsioni e rimpatri forzati per la cui esecuzione sono stati stanziati 19 milioni;
  • l’impiego (che sia obbligato o volontario poco cambia, vista la condizione perenne di ricatto in cui sono tenuti i migranti) dei richiedenti asilo nei lavori socialmente utili;
  • l’estensione a tutte le Regioni dei CPR (Centri di Permanenza per i Rimpatri), cioè i vecchi CIE.

Un decreto che sempre più rende il razzismo istituzionale e sistematico, in un aese ipocrita che continua a definirsi accogliente perché non alza muri, ma continua a legiferare sulla pelle dei migranti.

Per non parlare del memorandum d’intesa firmato con la Libia il 2 febbraio (ora sospeso per volere di un tribunale di Tripoli), con l’obiettivo di allontanare sempre di più la “questione migratoria” dal cuore dell’Europa: non certo per diminuire i morti nel Mediterraneo, che da gennaio 2017 sono triplicati, ma per allontanare quei morti dagli occhi dell’Europa. 800 milioni stanziati per continuare a ripulirsi la faccia. E altri 50 milioni al Niger con lo stesso obiettivo.

Insomma: questo il quadro agghiacciante delle leggi e dei patti del governo italiano sulla pelle dei migranti.

NO ONE IS ILLEGAL – NESSUNA PERSONA E’ ILLEGALE! Lo diciamo forte e chiaro: nessun foglio di carta misurerà la legittimità o meno per qualsiasi persona di vivere dignitosamente e di scegliere come e dove farlo. Lo ripeteremo anche in piazza il 20 maggio, con un corteo che ribadirà questi messaggi, contro ogni ipocrisia di un paese che si dichiara accogliente, ma continua a speculare sulla vita delle persone.