La fiducia che il trattato sarà redatto entro il 7 luglio aumenta. La Campagna Internazionale per abolire le armi nucleari (ICAN) considera la bozza del trattato per la messa al bando delle armi nucleari una pietra miliare nella storia del lungo impegno per il divieto dell’uso delle armi di distruzione di massa e un passo importante verso la loro eliminazione.

Beatrice Fihn, Direttore Esecutivo di ICAN, ha dichiarato: “La bozza usa parole forti e proibisce categoricamente le armi nucleari. Il Presidente dei negoziati, l’ambasciatore Elayne Whyte Gomez, ha colto gli elementi chiave su cui a marzo si era arrivati a un accordo. Mentre ci aspettiamo che il dibattito sul testo vada avanti, siamo fiduciosi che questo costituirà una buona base per l’adozione di un trattato entro il 7 luglio.”

“Siamo particolarmente felici che il testo affondi le sue radici nei principi umanitari e che si basi su precedenti divieti dell’uso inaccettabile di altre armi, come quelle biologiche e chimiche, le mine e le munizioni a grappolo”, ha aggiunto Beatrice Fihn.

I paesi hanno adesso il compito di finalizzare il trattato nella seconda sessione, che inizia il 15 giugno e termina il 7 luglio.

“Ora che abbiamo una bozza, gli stati in possesso di armi nucleari e i loro alleati dovrebbero cogliere l’opportunità di agire in maniera produttiva in queste discussioni. La mancanza di partecipazione indebolisce ogni loro possibile obiezione una volta che il documento sarà completato.  Questo è un test per il loro impegno per un mondo senza armi nucleari” ha dichiarato Beatrice Fihn.

Più di 130 paesi hanno partecipato alla prima sessione dei negoziati in marzo, condividendo le posizioni iniziali e gli obiettivi per il linguaggio da usare nel trattato. Quasi tutti si sono focalizzati sul costo umanitario dell’uso delle armi nucleari e sulla minaccia da esse costituita per ogni paese. Inoltre, la maggioranza dei paesi ha paragonato la messa al bando delle armi nucleari ai precedenti divieti delle armi chimiche e biologiche, le mine e le munizioni a grappolo, che hanno avuto un impatto significativo e cambiato i comportamenti a livello internazionale.

“Le armi nucleari sono eticamente inaccettabili nel XXI secolo” ha continuato Beatrice Fihn. “Questa tecnologia degli anni Quaranta punta all’uccisione indiscriminata di civili e mette ogni giorno a repentaglio un numero infinito di vite. Il fatto che queste armi continuino ad esistere mina la credibilità morale di ogni paese che fa affidamento su di esse. Un trattato che le metta al bando, come prima fase per la loro eliminazione, avrà un impatto reale e duraturo.”

Traduzione dall’inglese di Annalaura Erroi