AMIU Genova Spa è un’azienda partecipata del Comune di Genova in quota maggioritaria (93,94% comune Genova, 6,06% azioni proprie senza diritto di voto) e svolge il servizio per i servizi di igiene urbana nel comune di Genova in virtù di un incarico in-house con un contratto di servizio.

IREN Ambiente Spa è un’azienda di proprietà 100% di Iren Spa, Società di diritto privato, partecipata da Comuni per il 51% e per il 49 % da soggetti privati (banche e fondi di investimento).

Nel 2013, il Consiglio comunale di Genova approva a maggioranza la delibera 75/2013 per la razionalizzazione delle aziende partecipate del Comune stesso, inserendo per AMIU Genova la disposizione di cercare un partner societario mediante la vendita di una parte minoritaria delle quote societarie, con lo scopo di realizzare il piano industriale che prevedeva impianti di nuova costruzione.

Con delibera di consiglio 15/2015 la stessa indicazione viene trasformata in quella di ricercare un partner industriale che apportasse impiantistica esistente. Con delibera CC n.15 del 12 maggio 2015 il Comune di Genova approva un “Piano di razionalizzazione delle società partecipate e delle partecipazioni azionarie” relativo anche a AMIU.

Il 12 febbraio 2015 il Sindaco di Genova invita AMIU a predisporre studi di fattibilità, comprensivi di analisi industriali, economico-finanziarie e dei necessari approfondimenti tecnico-giuridici, relativi ad eventuali ipotesi aggregative, alla luce delle previsioni in materia di servizi pubblici locali contenuti nella legge di Stabilità 2015.

Il 3 marzo 2015 AMIU invita Iren a partecipare alla redazione di uno studio di fattibilità (comprensivo di analisi industriali, economico-finanziarie e dei necessari approfondimenti tecnico-giuridici), conformemente a quanto richiesto dal Comune con la lettera del 12 febbraio 2015, nonché anche in previsione del Piano di Razionalizzazione delle società partecipate (poi approvato con Ordinanza Sindacale n.64/2015 e ratificato con delibera del Consiglio Comunale n. 15/2015).

Nel frattempo eventi alluvionali costringono alla chiusura della discarica di Scarpino con conseguente necessità di ripristino delle condizioni di sicurezza e trasferimento fuori regione dei rifiuti indifferenziati, senza che venga prodotto alcun aumento della TARI per far fronte ai cosiddetti “extracosti”.

Inoltre, il Comune di Genova non consente il prolungamento del contratto di servizio di dieci anni come richiesto dall’azienda. Questo consegna Amiu a una grave crisi economica e di liquidità, oltre a far diminuire il valore dell’azienda a circa5 milioni di euro.

Il 06.06.2016 l’assessore all’Ambiente Italo Porcile rispondendo a una interrogazione del Consigliere Comunale Antonio Bruno conferma che “ Nell’ambito del progetto di ricerca di un partner capace di aiutare AMIU (come definito anche nella Delibera Consiliare 15/2015 che riassume fornendo ulteriori precisazioni gli indirizzi già contenuti in delibere precedenti sullo stesso tema a partire dal 2013) ad uscire dalla situazione di difficoltà finanziaria scatenata dalle note vicende di Scarpino, il Comune di Genova ha dato mandato ad AMIU di avviare un dialogo con IREN su base tecnica finalizzato alla verifica di elementi di potenziale sinergia fra i rispettivi piani industriali. Conseguentemente AMIU ha attivato un tavolo tecnico con IREN nel quale sono tuttora in corso discussioni finalizzate ad un esame dei reciproci programmi di sviluppo, con riferimento particolare se non esclusivo, agli aspetti impiantistici legati al ciclo di trattamento dei rifiuti alla luce delle recenti novità normative emanate da Regione e Città Metropolitana (che recentemente ha approvato il piano di ambito che recepisce il piano industriale di AMIU definendone la relativa impiantistica, in divenire, di pertinenza ATO). Qualora, come sembra, dovessero essere ravvisati forti elementi di sinergia fra i rispettivi programmi industriali potrà essere avviata, nel rispetto delle procedure in materia di trasparenza, un’ulteriore fase di analisi finalizzata alla definizione di una possibile operazione di carattere societario i cui parametri saranno eventualmente immediatamente a valle della prima fase sopra descritta.”

Il 29 giugno 2016, durante i lavori della Commissione Consiliare Sviluppo Economico del Comune di Genova, il Direttore Generale del Comune di Genova dott. Franco Giampaoletti conferma quanto evidenziato dall’assessore Italo Porcile e dichiarava che“ … Ad oggi sono già in corso interlocuzioni all’interno di un perimetro definito all’interno di uno scambio di corrispondenza fra Comune di Genova ed AMIU, fra AMIU ed IREN finalizzate alla definizione, all’analisi, all’individuazione di elementi di sinergia nei rispettivi piani industriali…. È estremamente probabile, non possiamo dire certo che ci sia l’offerta di Iren in tempi estremamente rapidi, e nel caso in cui l’offerta di Iren sia l’unica offerta, si attiverà immediatamente un processo negoziale per la definizione di quelli che sono aspetti di dettaglio …”.

Alle reazioni sollevate da queste dichiarazioni che, sostanzialmente, già identificavano in IREN (Società di diritto privato con una quota rilevante di azionariato privato) il soggetto che avrebbe concorso alla aggregazione societaria, non garantendo una procedura dotata della necessaria trasparenza, la “par condicio” e la “concorrenza” necessarie, il Sindaco Marco Doria (in assenza del Direttore Generale) risponde “..il dottor Giampaoletti aveva citato Iren, perché leggendo i giornali, ci sono state dichiarazioni dei vertici di Iren che dicevano che Iren aveva individuato nell’area ligure, piemontese, emiliana, l’area di riferimento di questa azienda ..”

Con la delibera di giunta 162/2016 del 29 luglio 2016 si delibera, tra il resto:
1) di approvare le linee di indirizzo, di cui in premessa, per la pubblicazione di un Avviso esplorativo di sollecitazione di manifestazioni d’interesse a dar luogo ad un’operazione di aggregazione societaria ed industriale con Amiu Genova S.p.A., ai sensi e per gli effetti dell’art. 3bis, comma 2bis, legge 148/2011, come modificato dall’art. 1, comma 609, lett. b), legge 190/2014, funzionale alla valorizzazione e alla riorganizzazione della società.

Nel settembre 2016 viene pubblicato l’avviso esplorativo cui risponde solo Iren Ambiente.

Il 3 novembre 2016, con delibera di giunta 238/2016, l’Amministrazione comunale di Genova prende atto di quanto sopra, autorizzando il proseguimento della trattativa con Iren Ambiente, unico soggetto che aveva manifestato il proprio interesse.

Il 19 dicembre 2016 la delibera di giunta 436/2016, propone di approvare la “Definizione dei criteri operativi a cui ispirare il modello di aggregazione industriale e societaria tra Amiu s.p.a. ed Iren Ambiente s.p.a.”. Con tale delibera si propone
• l’ingresso di Iren Ambiente inizialmente con una quota del 49% (aumento di capitale di 5 milioni), successivamente dopo il 2020 fino al 69 %;
• una governante fortemente in mano a Iren Ambiente;
• un nuovo piano industriale che, differentemente da quello approvato in accordo con il Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi), NON prevede il raggiungimento dei termini di legge 65% di raccolta differenziata e prevede la produzione di CSS (Combustibile Secondario di Rifiuti) da bruciare in cementifici o inceneritori.

Il 7 febbraio 2017 il Consiglio Comunale di Genova boccia tale mandato con 19 voti contrari, 14 favorevoli e 6 astenuti.

Il Sindaco di Genova Marco Doria manifesta l’intendimento di non rispettare tale diniego e di procedere con le trattative con l’azienda per la presentazione di una nuova delibera ripresentandol’aggregazione tra Amiu e Iren.

Tale delibera viene messa all’ordine del giorno del consiglio comunale del 30 marzo 2017, ma NON VIENE MESSA IN VOTAZIONE per non andare incontro a una nuova bocciatura dell’aula.

Viene comunque votato, a maggioranza, un adeguamento della TARI (Tassa Rifiuti) del 6,89%, contro i pareri di giunta e degli uffici. Il consiglio comunale approva un emendamento del Partito Democratico che riporta al 6,89% l’aumento della tariffa sui rifiuti per il 2017, ovvero al valore che sarebbe stato consentito dall’aggregazione Amiu-Iren. Viene così modificata la proposta della giunta di approvare un aumento tariffario del 18%.
L’intento è quello di forzare il Consiglio Comunale ponendo l’aut aut “aggregazione o aumento della TARI” (in ogni caso la delibera ritirata prevedeva l’aumento della Tari del 30 % in tre anni comunque anche con l’aggregazione con Iren).

Infatti, il 7 aprile 2017 con delibera 28/2017, la Giunta Comunale di Genova propone nuovamente di approvare i principi e gli obiettivi su cui si sviluppa il modello di aggregazione alla base dell’operazione di integrazione industriale tra AMIU e IREN AMBIENTE, con le medesime caratteristiche della delibera bocciata un mese prima. Questa delibera viene posta in coda all’approvazione del Bilancio Previsionale del Comune di Genova.

Le delibere facenti costituenti il Bilancio Previsionale di Genova vengono discusse nelle sedute del 2 e 3 maggio 2017. Durante tale discussione vengono bocciati emendamenti che stornano fondi da ordine pubblico e interventi non prioritari (Blueprint ad esempio) a favore della messa in sicurezza della discarica di Scarpino, una delle voci più ingenti di spesa che causano una sofferenza economica per Amiu.

Il 3 maggio 2017, la Giunta constatando l’assenza di una maggioranza favorevole ritira la delibera rimandando al successivo ciclo amministrativo la risoluzione del problema.

Considerazioni a latere: la NON approvazione dell’aggregazione societaria è sicuramente un fatto positivo perché avrebbe condizionato pesantemente e in maniera pressoché irreversibile la gestione del ciclo dei rifiuti a Genova.
E’ stata resa possibile dall’ostinazione del Gruppo Gestione Corretta dei Rifiuti, di alcune forze politiche, della Segreteria Forum Acqua, dei comitati piemontesi e emiliani presenti a Genova, e dall’inedito impegno di gruppi di lavoratori di diversi sindacati riunitisi spontaneamente nella ULA Unione Lavoratori Amiu. Un altro fattore decisivo è stata l’imminenza delle elezioni amministrative del 11 giugno, che hanno indotto il Centro Destra (favorevole esplicitamente a processi di privatizzazione dei servizi pubblici) a contrastare l’aggregazione per dare una spallata (forse decisiva) alla coalizione di centrosinistra.

Decisivo sarà il risultato delle elezioni amministrative di giugno; sarà il nuovo Sindaco e il nuovo Consiglio Comunale a decidere se riprendere, e far questa volta approvare, l’aggregazione societaria o scegliere altre strade, alcune verso un pieno controllo pubblico verso un integrale ciclo dei rifiuti, altre verso lo spezzatino e una gestione, di fatto, in mano a singoli settori privati.