Durante la riunione della redazione di Pressenza, pochi giorni fa, abbiamo dibattuto con vari amici sul tema di come dare risposta a un sistema mediatico (il coriddetto mainstream) che sta diventando in molti casi sempre più orientato dalla propaganda, cercando di imporre un modello basato sul nichilismo, sul profitto, la legge del più forte e, in sintesi, la violenza.

Ci siamo riletti questo materiale che avevamo elaborato tempo fa e che riprodiuciamo qui sotto e che vuol essere una specie di manifesto per costruire, con più forza, quella rete che già esiste tra media, associazioni, comitati di base, gruppi di pressione ecc ecc, diversi ma accomunati dalla volglia di cambiare il mondo con mezzi nonviolenti.

Chi è interessato a lavorare con maggior forza in questo senso ce lo faccia sapere a redazioneitalia@pressenza.com

 

DARE VOCE AD UN NUOVO MONDO

Per una rete di informazione nonviolenta

 

In quest’epoca di caos sistemico e sociale, esiste un mondo che non ha voce e che non trova spazio espressivo. Il vecchio mondo delle violenza (economica, sociale, mediatica, interpersonale) è andato via, lasciando i suoi strascichi; il nuovo mondo si esprime e cresce ma non trova ancora il suo spazio. I media tradizionali credono ancora di essere il famoso quarto potere ma sono sempre più al servizio della speculazione finanziaria e di quel modello socio-culturale costruito da una minoranza accentratrice ed affarista.
In tale scenario, allo stesso tempo, esiste una tendenza informativa e mediatica: un’altra-voce, un nuovo modello che è iniziato dalle prime radio libere, dai fogli di quartiere e da altre forme di divulgazione di prossimità e oggi, è cresciuto consolidando un nuovo concetto di informare e fare informazione, grazie all’avvento di Internet e delle Reti sociali.

 

E’ una tendenza che incarna l’idea dell’informazione libera, svincolata dai legami di subordinazione e di complicità ai poteri e che, rispettosa della convergenza delle diversità, più positivamente, cerca di portare avanti e fare emergere argomentazioni e problematiche caratterizzanti i nuovi sistemi di valori ai quali è doveroso aggrapparsi per costruire un reale cambiamento sociale. E’ un’informazione nonviolenta, nel senso che denuncia la violenza in tutte le sue forme e promuove forme di aggregazione e lavoro reciproche, basate sul consenso e la collaborazione.

 

Negli ultimi decenni sono emersi con sempre maggiore frequenza diversi soggetti e operatori dell’informazione accomunati dall’essere e volere essere indipendenti, dal credere in quello che fanno, dalla passione, da un approccio interattivo e relazionale attento e aperto al nuovo e dalla consapevolezza e dalla volontà di coinvolgere il lettore, da considerare ormai, non più soggetto passivo della notizia quanto primo attivista.

 

Se per un verso, queste nuove tendenze sono capaci di rilevare e raccogliere le espressioni e le esigenze di una più profonda umanizzazione richiesta dalla maggioranza della gente, per un altro, talvolta mostrano difficoltà nel federarsi, nel fare rete, nel parlare e comunicare l’una con l’altra, nuocendo, così, fortemente al rafforzamento e alla crescita di un’informazione libera.

 

A tale proposito, siamo convinti che in questo momento storico occorra spingersi più in là, che occorra costruire una piattaforma sinergica dell’informazione, che rispettando l’individualità della professionalità, contribuisca con la cooperazione ad accelerare il processo di trasformazione dell’informazione.

 

Una sorta di consorzio di media che riesca a trasformare e potenziare l’informazione libera. In tal senso vorremmo creare una task-force che di volta in volta possa collaborare e interagire su tematiche specifiche o urgenti che troppo spesso non diventano informazione di maggioranza, ma, al contrario, vengono volutamente trascurate o maltrattate dall’informazione mainstream per trasformarle in realtà sommerse, oscurate, censurate. Un consorzio che faccia rete con le numerose realtà locali che necessitano comunicare la loro informazione, quasi sempre ignorata o strumentalizzata.

 

Il nostro desiderio è quello di fomentare la collaborazione empatica e la diffusione della sensibilizzazione di culture e attitudini che oggi non hanno spazio, come quelle della nonviolenza, delle buone pratiche sui beni comuni, delle nuove forme di vita e di organizzazione ecc. capaci di impattare positivamente sul reale progresso sociale.

 

Vorremmo creare un gruppo di lavoro che punti per prima cosa a fare conoscere e ad avvicinare realtà del mondo dell’informazione simili;  attraverso una maggiore consapevolezza e il disegno di cammini di reciprocità rafforzare e rendere ben visibile questo nuovo mondo che sta avanzando, di cui la nuova informazione è amica e promotrice. Questo gruppo di lavoro, aperto e orizzontale si prefigge inoltre la concreta finalità di promuovere iniziative mediatiche e culturali e creare forme pratiche di scambio, formazione, aiuto e rafforzamento reciproco delle varie realtà.

 

Vorremmo organizzare a breve un incontro convegno dove coinvolgere il maggior numero di realtà sia che fanno informazione che la producono per la concreta costituzione di una rete informativa nonviolenta che possa far fronte al tremendo attacco propagandistico mainframe.