Il primo marzo le FARC-EP hanno iniziato il processo di registrazione e di consegna delle armi. Il cronogramma definito all’Avana ha stabilito che l’ operazione si svilupperà in 3 tempi uno di registro e identificazione e due di raccolta e immagazzinamento e destino finale. 120 giorni a partire dal primo marzo che significa che l’operazione terminerà a fine giugno, se non vi saranno ritardi.

L’ONU assicura che nonostante problemi logistici che hanno reso difficile la concentrazione nelle 26 zone di concentrazione  si inizierà e si procederà all’ identificazione e registrazione le armi delle FARC-EP nelle 26 zone o puntos veredales, secondo quanto previsto e programmato. Sarà il compito di 450 osservatori ONU che registreranno, prenderanno in consegna le armi e organizzeranno la distruzione di mine, munizioni e armi esplosivo.

Fonti di intelligenza hanno fatto conoscere che le FARC-EP posseggono 45.000 armi di differente tipo: fucili, mitragliette, pistole ed esplosivi.

In parallelo FARC-EP dovrebbero iniziare trasformarsi in partito o movimento politico. Oltre a quello stabilito dall’Accordo Definitivo di pace per la loro reincorporazione politica, le FARC-EP devono riflettere sui loro antecedenti fallimentari ed esperienze simili in America Latina.

In Colombia M-19, abbandonò la lotta armata e creò un partito politico, l’ Alianza Democrática, che nelle elezioni del 1991 conquistò un terzo dei seggi in parlamento. Da allora, oltre parlamentari e un ministero ebbero sindaci e governatori. Ancora oggi sono presenti nella scena politica. M-19 pagò però un altro prezzo di sangue a opera di paramilitari e servizi di sicurezza. Vedi l’assassinio del suo leader Carlos Pizarro.

In America Latina vi sono varie esperienze di passaggio dalle armi alla politica, dal FMLN del Salvador, alla URNG del Guatemala ai Tupamaros dell’Uruguay e ad altre.

Comunque il futuro delle FARC-EP come partito politico non è chiaro. La loro Decima Conferenza dello scorso settembre ha offerto pochi indizi su nome, ideologia, programma, possibilità di alleanze, etc.,etc.. Bisognerà aspettare quella convocata per maggio 2017 per sapere le loro caratteristiche come partito politico.

ELN (Ejército de Liberación Nacional).

Lo scorso 28 febbraio l’ELN ha rivendicato l’azione armata che il 19 febbraio ha provocato un morto e decine di feriti. L’obiettivo del comando urbano è stato una pattuglia di poliziotti dell’ ESMAD (Escuadrón Móvil Antidisturbios), nel quartiere La Macarena. Un comunicato dell’ELN, diffuso attravero la propria radio, Radio Nacional Patria Libre, dichiara che l’obiettivo dell’attacco è quello dello scioglimento dell’EMAD: ” E’ un corpo di polizia  che esclusivamente incaricato di reprimere nelle città e nelle campagne della Colombia manifestazioni popolari, trattando come fossero guerra domande popolari. Da oltre 10 anni importanti voci in Colombia chiedo lo scioglimento dell’EMAD.”  Inoltre l’ELN ha ricordato al Governo l’urgenza di un cessate il fuoco bilaterale e lamenta che il comportamento di questo non è coerente.

La risposta del governo è stata negativa ed esiste il pericolo in un ritardo dei dialoghi per la pace iniziati lo scorso 7 febbraio a Quito, Ecuador. Juan Restrepo capo della delegazione governativa che negozia con la guerriglia dichiarato: “Il cessate il fuoco si raggiungerà quando l’ELN comprenda che questo si raggiungerà diminuendo, non aumentando il conflitto.”                                                                                

Però è indubbio che un cessate il fuoco bilaterale non solo eviterà azioni armate sia della guerriglia che del governo, ma creerà un’ambiente favorevole a raggiungere un accordo di pace. Vedere l’esperienza delle FARC-EP.